Legambiente contro la caccia in aree urbane e protette: «Ci appelleremo in tutte le sedi»
Ciafani: «Nonostante si basi sul pretesto del controllo faunistico non ha nulla a che vedere con una seria gestione del tema, oltre ad essere del tutto estraneo alla natura stessa di una legge di Bilancio»
[22 Dicembre 2022]
La commissione Bilancio della Camera ha dato via libera ad un emendamento proposto alla legge di Bilancio che «prevede la possibilità di abbattimento della fauna selvatica anche in contesti urbani e nelle aree protette: di fatto stabilisce una vera a propria deregulation venatoria», sintetizza Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente.
«Nonostante si basi sul pretesto del controllo faunistico non ha nulla a che vedere con una seria gestione del tema, oltre ad essere del tutto estraneo alla natura stessa di una legge di Bilancio e a presentare forti vizi di incostituzionalità. Si tratta – continua Ciafani – di un provvedimento dannoso, inapplicabile e in contrasto con la direttiva comunitaria Habitat, con la Strategia Ue sulla tutela della biodiversità e con gli orientamenti emersi dalla recente Cop15 di Montreal-Kunming».
In particolare, secondo Legambiente sono tre i punti più critici che si presentano con la nuova norma: consegnerebbe la soluzione della gestione faunistica a chi ha creato il problema, cioè il mondo venatorio e degli armieri; la norma, confusa e inapplicabile, aprirebbe una pericolosa deregolamentazione che nelle aree ma anche nei Parchi e nelle aree protette; aprendo la caccia in qualsiasi periodo dell’anno e a qualsiasi specie, violerebbe non solo le norme nazionali (anche costituzionali, in particolare l’art. 9) ma anche le direttive comunitarie.
«Chiediamo al ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica, Pichetto Fratin, di prendere una posizione nei confronti di un provvedimento che attacca tutto il nostro ordinamento sul tema della gestione degli ecosistemi e della salvaguardia del capitale naturale – conclude Ciafani – È urgente, a pochi giorni dallo storico accordo della Cop15 sui temi della tutela della biodiversità e in un quadro di assoluta confusione, dove pochi interessi di parte di lobby ristrette vengono anteposti a quelli della collettività e del bene comune. Ci appelleremo in tutte le sedi competenti per bloccare un provvedimento ingiusto, irrazionale e del tutto anacronistico».