Pechino vuole anche intensificare la sicurezza ecologica e la protezione della biodiversità dell'altopiano del Qinghai-Tibet

La Cina estende il suo sistema di parchi nazionali e aree marine protette

44 aree terrestri, 3 aree marine e 2 aree di terrestri-marine che coprono un'area di circa 1,1 milioni di Km2

[30 Dicembre 2022]

La Cina ha selezionato 49 aree candidate a diventare parchi nazionali, «Al fine di proteggere meglio le specie selvatiche e i loro habitat».  Come spiega l’agenzia ufficiale Xinhua, il nuovo piano di espansione del sistema dei parchi nazionali della Cina, pubblicato congiuntamente il 29 dicembre dall’amministrazione nazionale delle foreste e delle praterie e dai ministeri delle finanze, delle risorse naturali e dell’ecologia e dell’ambiente prevede che «I 49 siti candidati, compresi i 5 parchi che sono già stati trasformati in parchi nazionali, coprono un’area di circa 1,1 milioni di chilometri quadrati. Questi siti sono stati selezionati in base alla loro importanza ecologica, ai paesaggi naturali unici e alla ricca biodiversità».

I siti candidati comprendono 44 aree terrestri, 3 aree marine e 2 aree di terrestri-marine. Secondo il piano, «Se tutti i 49 parchi candidati saranno istituiti, la Cina avrà il più grande sistema di parchi nazionali del mondo, in termini di aree protette».

L’altopiano del Qinghai-Tibet ha 13 siti candidati, che coprono un’area di circa 770.000 chilometri quadrati e rappresentano il 70% dell’area totale delle aree candidate a diventare Parco nazionale. Il bacino del fiume Giallo ha 9 aree candidate, mentre il bacino del fiume Yangtze ha 11 siti candidati. E il piano evidenzia che «Questi parchi saranno caratterizzati da vari ecosistemi che vanno da foreste e praterie a zone umide e deserti, coinvolgendo oltre 700 riserve naturali esistenti e 10 siti del patrimonio naturale mondiale. Più di 5.000 specie di vertebrati selvatici e 29.000 tipi di piante superiori vivono in questi parchi che dovrebbero incorporare oltre l’80% della fauna e della flora rigorosamente protette della Cina, insieme ai loro habitat».

I nuovi parchi nazionali e aree marine protette cinesi proteggeranno anche molti corridoi ecologici, comprese le aree chiave attraverso le quali migrano uccelli selvatici, balene, delfini e altri animali.

Inoltre, la Cina sta valutando la possibilità di intensificare la sicurezza ecologica e la protezione della biodiversità dell’altopiano del Qinghai-Tibet attraverso una nuova legislazione. Il Quotidiano del Popolo, organo ufficiale del Comitato centrale del Partito comunista cinese, spiega che «Un progetto di legge sulla conservazione ecologica sull’altopiano del Qinghai-Tibet è stato presentato martedì 27 dicembre al Comitato Permanente dell’Assemblea Nazionale del Popolo, il massimo organo legislativo cinese, per la seconda lettura. La qualità e le funzioni del sistema ecologico sull’altopiano del Qinghai-Tibet hanno un impatto diretto sulla sicurezza ecologica, la biodiversità e l’approvvigionamento di risorse idriche del Paese, svolgendo un ruolo unico e insostituibile nel mantenimento della sicurezza ecologica in Cina e nel mondo in generale».

Basata su una precedente proposta presentata per la sua prima lettura nell’agosto 2022, la nuova proposta «Evidenzia ulteriori sforzi che rafforzerebbero la protezione e il ripristino ecologici e migliorerebbero la protezione della biodiversità sull’altopiano – sottolinea il Quotidiano del Popolo – Questa apporta adeguamenti alle disposizioni sulla protezione delle rotte migratorie degli animali selvatici, l’indennizzo per le perdite di bestiame causate dagli animali selvatici e una campagna nazionale per la protezione della biodiversità».

Inoltre, la nuova proposta aggiunge disposizioni che richiedono al governo di «Adottare misure efficaci per prevenire i rischi ecologici, come cambiamenti climatici e catastrofi naturali, per salvaguardare la sicurezza ecologica dell’altopiano».

Vengono inoltre stabilite le modalità per la partecipazione dell’opinione pubblica, le misure di vigilanza e la gestione delle attività turistiche sull’altopiano del Qinghai-Tibet.