Nel giorno del Presidente della Repubblica Mattarella, anche Legambiente rende omaggio alle vittime del naufragio di Cutro
«Indignati per le modalità con cui il nostro Paese e l'Europa gestiscono una questione sociale molto delicata»
[2 Marzo 2023]
Oggi il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha reso omaggio, a Crotone, alle vittime del naufragio avvenuto al largo delle coste di Steccato di Cutro domenica scorsa. Una visita silenziosa ma di grande impatto politico e anche un monito a un governo che ha mostrato disumanità nei suoi primi commenti e un’imbarazzante retromarcia politica che non riesce a nascanodere l’insensata ferocia di approcci che non tengono conto che – come hanno dimostrato drammativ camente le immagini e le bare – sono esseri umani, donne, bambini, poveri cristi che fuggono da guerre, persecuzioni, miseria che per noi sono addirittura impossibili da immaginare.
Intanto il team di Medici senza frontiere (MSF), formato da psicologi e mediatori interculturali, sta offrendo assistenza psicologica ai sopravvissuti e spiega che «L’intervento si svolge in accordo con le autorità. Ci stiamo occupando di riuscire a far fare le chiamate a casa dai sopravvissuti. Chiamare per dire che si è vivi o anche per comunicare la morte di un familiare».
Nel giorno della visita di Mattarella, anche il presidentenazionale di Legambiente Stefano Ciafani insieme ad Anna Parretta presidente di Legambiente Calabria e ad una delegazione di circoli calabresi s rendono omaggio alle vittime del naufragio el barcone di migranti, portando un fiore e una maglietta rossa alla camera ardente allestita a Crotone, al PalaMilone.
Il Presidente nazionale di Legambiente, Stefano Ciafani, ha dichiarato che «Quella avvenuta nei giorni scorsi è l’ennesima tragedia in mare con una terribile strage di innocenti che nessun cittadino dotato di un minimo di buon senso può tollerare. Continuiamo a indignarci per le modalità con cui il nostro Paese e l’Europa gestiscono una questione sociale molto delicata, dimenticando che ogni Paese industrializzato deve farsene carico perché responsabile di queste migrazioni causate sempre più da tensioni e conflitti per l’accaparramento di materie prime o risorse energetiche e dalla crisi climatica che rende invivibili le loro terre».
Sergio Di DatoCapo progetto People on the Move MSF concorda: « Nel Mediterraneo si continua a morire in modo incessante in un desolante vuoto di capacità di soccorso. A poche decine di chilometri dalle coste italiane, quando la meta era davanti agli occhi, è annegato il futuro di decine di persone che cercavano una vita più sicura in Europa. E’ umanamente inaccettabile e incomprensibile perché siamo sempre qui ad assistere a tragedie evitabili».
Marco Bertotto, direttore programmi MSF Italia, aggiunge: «Lo diciamo con il rispetto che si deve alle vittime e con tutta la ferma intenzione – come richiesto dalla stessa presidente Meloni – di non speculare su queste tragedie. Ma non possiamo non dire con forza che le prime dichiarazioni del governo italiano sono poco più di un triste scaricabarile, l’ennesimo schiaffo sul volto delle vittime e dei sopravvissuti di questa e altre tragedie. Sono il tragico danno collaterale di politiche – italiane ed europee – di protezione dei confini e riduzione dei canali regolari di accesso. Impossibile evitarle senza ripristinare un sistema istituzionale di soccorso in mare».
Nel 2018 Legambiente ha promosso la mobilitazione delle magliette rosse con Libera, Arci e Anpi contro le politiche di chiusura del nostro Paese ai crescenti fenomeni migratori. Da 5 anni Goletta Verde naviga in mare con lo striscione “Porti aperti alla solidarietà”, contro i decreti sicurezza con cui si è criminalizzata anche l’attività delle Ong operanti nel Mediterraneo, per ricordare che «In tante occasioni l’Italia si è distinta per operazioni solidaristiche dentro e fuori i confini nazionali. E’ quel Paese fatto di cittadini, associazioni di volontariato, rappresentanti di istruzioni, sindacati e imprese che a vario titolo danno oggi un contributo di solidarietà nei confronti di chi salva vite in mare e di chi fa una scelta spesso straziante, lasciando il proprio Paese, cercando la fortuna all’estero, imbarcandosi purtroppo in viaggi difficili e pericolosi».
Ciafani conclude: «E’ quell’Italia responsabile che non volta lo sguardo dall’altra parte. E’ quell’Italia che considera irresponsabile non la scelta di mettersi in viaggio con i propri figli, ma attuare politiche disumane che alimentano tragedie che non vorremmo vedere più nel mar Mediterraneo, come nel resto del mondo. In questa Italia c’è anche tutta la comunità della nostra associazione. Ed è per questo che oggi siamo qui».