Nell’Ue aumentano l’esportazione di rifiuti pericolosi e i rilevamenti di spedizioni illegali
La nuova proposta della Commissione Ue sull’esportazione di rifiuti è in discussione al Parlamento europeo e al Consiglio Ue
[21 Marzo 2023]
Nell’Unione europea i rifiuti “notificati” sono rifiuti soggetti a una procedura specifica per l’importazione e l’esportazione, sia per le spedizioni tra Stati membri dell’Ue che per le spedizioni tra un Paese Ue e un paese terzo. La definizione copre tipi specifici di rifiuti che richiedono un esame particolare (come i rifiuti pericolosi o i rifiuti urbani misti) e che possono essere spediti solo se entrambi i Paesi acconsentono, sulla base delle informazioni che i traders devono “comunicare” a entrambi.
L’Unione europea e tutti i suoi Stati membri sfanno parte della Convenzione di Basilea del 22 marzo 1989 sul controllo dei movimenti transfrontalieri di rifiuti pericolosi e del loro smaltimento e che erve a proteggere la salute umana e l’ambiente dagli effetti negativi dei rifiuti pericolosi. Ogni anno, ogni Stato membro dell’Ue presenta al Segretariato della Convenzione una relazione sull’attuazione della Convenzione di Basilea nell’anno precedente. Una copia di questa relazione viene inviata anche alla Commissione Ue, insieme alle informazioni aggiuntive richieste dall’allegato IX del regolamento (CE) n. 1013/2006 sulle spedizioni di rifiuti. Questi rapporti includono dati sulle spedizioni di rifiuti e sull’attuazione nazionale attraverso la politica e l’applicazione. Ogni tre anni la Commissione redige un rapporto sull’attuazione basato su queste relazioni. La Commissione europea ha appune pubblicato la sesta relazione di attuazione del regolamento sulla spedizione di rifiuti per il periodo 2016-2019, che riporta dati e analisi sul controllo delle spedizioni di rifiuti nell’Ue e verso paesi terzi.
Secondo la Commissione Ue. la relazione dimostra due rend principali: «Innanzitutto, la quantità totale di rifiuti pericolosi spediti all’interno e al di fuori dell’Ue è più che raddoppiata, passando da 3,9 milioni di tonnellate nel 2001 a 8,1 milioni di tonnellate nel 2019, nonostante la quantità di rifiuti segnalati sia rimasta stabile durante il periodo preso in considerazione dalla relazione. La grande maggioranza di queste spedizioni avviene entro i confini dell’Ue e il volume limitato esportato dall’Ue verso Paesi terzi riguarda Paesi dell’OCSE. In secondo luogo, aumentano le spedizioni illegali individuate dalle ispezioni degli Stati membri».
La Commissione Ue evidenzia che «I risultati della presente relazione sull’attuazione sono in linea con le conclusioni della valutazione dell’attuale regolamento, che la Commissione ha pubblicato nel gennaio 2020 e che ha portato alla proposta della Commissione di rivedere le attuali norme sulle spedizioni di rifiuti».
Questa proposta è stata presentata nel novembre 2021 con tre obiettiviG garantire che l’Ue non esporti i suoi problemi in materia di rifiuti verso Paesi terzi; semplificare il trasporto dei rifiuti per il riciclaggio e il riutilizzo nell’Ue; affrontare meglio le spedizioni illegali di rifiuti. Con tre obiettivi: garantire che l’Ue non esporti le sue sfide in materia di rifiuti a Paesi terzi; semplificare il trasporto dei rifiuti per il riciclaggio e il riutilizzo nell’Ue; e affrontare meglio le spedizioni illegali di rifiuti».
In base alle nuove regole, le esportazioni di rifiuti verso Paesi non OCSE saranno limitate e consentite solo se i Paesi terzi sono disposti a ricevere determinati rifiuti e sono in grado di gestirli in modo sostenibile. Le spedizioni di rifiuti verso i Paesi OCSE saranno monitorate e potranno essere sospese se generano gravi problemi ambientali nel Paese di destinazione. Tutte le imprese dell’Ue che esportano rifiuti al di fuori dell’Ue dovrebbero garantire che gli impianti che ricevono i loro rifiuti siano soggetti a un audit indipendente che dimostri che gestiscono tali rifiuti in modo rispettoso dell’ambiente.
All’interno dell’Ue, l’obiettivo è quello di «Semplificare notevolmente le procedure stabilite, facilitando il reinserimento dei rifiuti nell’economia circolare, senza abbassare il necessario livello di controllo. Ciò contribuisce a ridurre la dipendenza dell’Ue dalle materie prime primarie e sostiene l’innovazione e la decarbonizzazione dell’industria dell’Ue per raggiungere gli obiettivi climatici dell’UE. Le nuove regole stanno anche portando le spedizioni di rifiuti nell’era digitale introducendo lo scambio elettronico di documentazione».
La Commissione Ue è convinta che la nuova proposta attualmente in discussione al Parlamento europeo e al Consiglio Ue «Potrebbe aprire nuove opportunità commerciali ed espandere i mercati nazionali, costringendo gli operatori del settore a migliorare le proprie capacità di selezione e trattamento per soddisfare le esigenze di un’economia verde e circolare».