Un prodotto agricolo su quattro viene raccolto da cittadini non italiani
Lavoratori migranti, subito esaurito il decreto flussi varato dal Governo
Coldiretti: «Nelle campagne con l’arrivo della primavera c’è bisogno di almeno centomila persone per colmare la mancanza di manodopera»
[27 Marzo 2023]
Oggi è andato subito in overbooking il Dpcm di programmazione transitoria dei flussi varato dal Governo Meloni, che stabilisce 82.705 ingressi – in aumento rispetto ai 69.700 dell’anno precedente – come quota dei lavoratori stranieri che possono fare ingresso in Italia per lavorare.
Gli oltre 80mila ingressi sono peraltro insufficienti a tenere in piedi l’economia nazionale. Basti osservare che in Italia un prodotto agricolo su quattro viene raccolto dai 358mila lavoratori non italiani, provenienti da ben 164 Paesi diversi – in primis Romania, Marocco, India e Albania – che sono impegnati nei campi e nelle stalle del Paese fornendo più del 30% del totale delle giornate di lavoro necessarie al settore, secondo il dossier Idos riportato dalla Coldiretti, la più grande associazione di agricoltori in Italia.
Il provvedimento fissa a 44.000 unità (contro le 42.000 dello scorso anno) le quote per lavoro stagionale attese principalmente nelle campagne, oltre che nel settore turistico alberghiero. Anche se non esiste una suddivisione a livello territoriale, le regioni dove si concentrano le richieste di ingresso secondo la Coldiretti sono quelle che richiedono un grande impegno di manodopera come il Trentino soprattutto per la raccolta delle mele o il Veneto per la raccolta degli ortaggi e delle fragole che è ormai alle porte anche per effetto del caldo inverno ma anche il Friuli Venezia Giulia per la preparazione delle piantine di vite per i nuovi impianti, le cosiddette barbatelle, il Lazio per gli ortaggi e la Campania per la coltivazione del tabacco ed il settore della pomodoro destinato alla trasformazione industriale.
«Nelle campagne con l’arrivo della primavera c’è bisogno di almeno centomila persone per colmare la mancanza di manodopera che ha duramente colpito le campagne lo scorso anno con la perdita rilevante dei raccolti agricoli nazionali – afferma il presidente della Coldiretti, Ettore Prandini – Si tratta di una necessità da affrontare con un decreto flussi aggiuntivo, previsto peraltro dalla legge».