Al via l’Operazione cervo italico: solo 300 individui per salvare la sottospecie dall’estinzione

Dopo secoli di sterminio, per favorire il ripopolamento gli animali vengono trasferiti a mille km di distanza: dal Bosco della Mesola nel ferrarese al Parco delle Serre in Calabria

[29 Marzo 2023]

Il cervo italico, un tempo diffuso in buona parte della penisola, è stato decimato negli ultimi secoli dalla trasformazione degli habitat e dalla caccia, fino a sopravvivere con 300 individui isolati nel Bosco della Mesola in provincia di Ferrara, in passato riserva di caccia degli Estensi.

Per salvare dall’estinzione questa sottospecie autoctona della nostra penisola (Cervus elaphus italicus), si è appena conclusa la prima fase dell’Operazione cervo italico, realizzata in tandem da Carabinieri Forestale, gestori della Riserva della Mesola, Parco naturale regionale delle Serre in Calabria, Università di Siena, Wwf Italia, Dream Italia, Istituto zooprofilattico sperimentale di Lazio e Toscna, Università di Bologna.

Dopo le delicate operazioni di cattura, un primo nucleo di 20 individui di cervo italico è stato trasferito in tutta sicurezza a oltre mille chilometri di distanza dall’Emilia Romagna, nel Parco calabrese delle Serre; l’Operazione proseguirà col trasferimento di almeno 20 individui per anno, per tre annualità (2023, 2024 e 2025).

La missione è quella di salvare dall’estinzione una sottospecie del tutto unica: tutti i cervi presenti nel resto della penisola sono, infatti, cervi europei (Cervus elaphus hippelaphus), introdotti in Italia a partire dal secondo dopoguerra e oggi in progressiva espansione.

La  Riserva naturale statale “Bosco della Mesola” ha conservato fino ad oggi gli ultimi 300 esemplari di cervo italico che, in condizioni di isolamento genetico, hanno però un futuro incerto per il rischio di consanguineità, di possibili modificazioni dell’habitat o possibili epidemie, per la competizione con il daino e naturalmente per quella col cervo europeo.

Non a caso per il trasferimento l’area del Parco naturale regionale delle Serre è stata identificata a seguito di uno studio di fattibilità condotto da Ispra, in base alle caratteristiche ecologiche e l’assenza di nuclei di cervo europeo.