Un nuovo studio italiano sul Journal of Enviromental Economics and Management
Tecnologie verdi o non verdi: questo è il (vero) dilemma?
Se l’obiettivo è facilitare lo sviluppo di tecnologia “green”, le politiche ambientali dovrebbero essere supportate anche da interventi di policy in altri settori tecnologici interdipendenti
Per accelerare la decarbonizzazione dell’economia, le tecnologie verdi hanno un ruolo indiscusso. Ne parlano e ne convengono la politica, l’industria e in generale il dibattito pubblico. Ma cosa si intende per tecnologie verdi? Solitamente si offre una visione dicotomica, in cui una tecnologia, o un’innovazione, è verde oppure non lo è. Tout court. Questo in funzione del beneficio ambientale che essa produce.
Ma lo sviluppo tecnologico è un processo cumulativo; alla base di una tecnologia c’è una combinazione (nuova) di vari elementi. Partendo da questo punto pensiamo alle componenti che costituiscono una tecnologia verde.
È possibile intuire che per fare funzionare una combinazione di componenti, alcune delle quali con una finalità ambientale, abbiamo bisogno dell’interazione di vari elementi, alcuni di questi non necessariamente “verdi”. Quello che può sembrare un ragionamento astratto trova moltissime applicazioni pratiche.
Pensiamo ad esempio alle pale eoliche che combinano componenti come eliche, rotori, ecc, che prese singolarmente non rappresentano tecnologie verdi, mentre diventano tali quando unite nella realizzazione della pala eolica.
Un nuovo studio pubblicato sul Journal of Enviromental Economics and Management si fonda su questa concettualizzazione e identifica le invenzioni come combinazioni di una moltitudine di componenti, ponendo l’accento sul fatto che le tecnologie verdi si compongono di componenti tecnologiche sia verdi che non verdi.
A partire da queste premesse gli autori studiano la relazione tra queste due classi di componenti tecnologiche, verdi e non verdi. Argomentando – come è noto da tempo – che alcune innovazioni, per divenire economicamente efficienti e diffondersi, necessitano dello sviluppo di altre innovazioni a loro funzionali, lo studio indaga il ruolo delle tecnologie non verdi per lo sviluppo delle tecnologie verdi.
I risultati sono controintuitivi se si pensa alla “vulgata” sulla dicotomia tecnologica tra applicazioni ambientali e applicazioni che non lo sono. Lo studio mostra come lo sviluppo delle tecnologie ambientali dipenda in maniera fondamentale dallo sviluppo di tecnologie che non sono di per sé verdi, ma che tendono a combinarsi con le componenti tecnologiche verdi.
In altri termini questo studio dimostra l’esistenza di elementi costitutivi del cambiamento tecnologico in direzione green, che pur non avendo una finalità ambientale sono di necessaria importanza per un processo di transizione tecnologica ambientale.
Questo risultato apre un’ulteriore questione. Se lo sviluppo delle tecnologie verdi dipende dallo sviluppo di quelle tecnologie non verdi interdipendenti alle prime, in che misura le politiche ambientali impattano sullo sviluppo di tecnologie non verdi ma funzionali alla transizione tecnologica green?
Questa domanda è rilevante. Il rischio è che la politica possa creare un focus su tecnologie verdi a discapito di quelle non necessariamente green ma che sono funzionali al riposizionamento su innovazioni ambientali.
I risultati sono da un lato rincuoranti, dall’altro lasciano spazio a riflessioni ed implicazioni non trascurabili. Infatti, gli autori trovano che le politiche ambientali non creano effetti né di spiazzamento né di accelerazione per le tecnologie non verdi interdipendenti e funzionali a quelle ambientali. Dunque, l’assenza di un effetto delle politiche ambientali ha una connotazione positiva se consideriamo il mancato spiazzamento di queste tecnologie non verdi ma interdipendenti, e una connotazione negativa data dall’assenza di un effetto positivo, di induzione delle stesse tecnologie, il quale favorirebbe in maniera indiretta lo sviluppo di tecnologie verdi.
Ciò significa che se l’obiettivo è facilitare lo sviluppo di tecnologia verde, le politiche ambientali dovrebbero essere supportate da interventi di policy in altri settori tecnologici interdipendenti. Infatti, l’assenza di attività di ricerca e sviluppo nelle tecnologie non strettamente verdi ma ad esse interdipendenti, rischia di comportare un rallentamento dello sviluppo di tecnologie ambientali in anni successivi.