Geotermia, la proposte Confapi per il comparto consegnate al ministro dell’Ambiente a Pisa

Pino: «Confido, per il bene delle nostre imprese, che si possa organizzare un secondo incontro al più presto»

[3 Maggio 2023]

Nuovo incontro a tema geotermia per il ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto, che a Pisa ha incontrato il presidente di Confapi Toscana e Confapi Pisa e Tirreno, Luigi Pino.

Dopo il convegno Geotermia e indotto organizzato da Confapi lo scorso autunno a Larderello, la Confederazione italiana della piccola e media industria privata ha voluto ri-portare all’attenzione del ministro la questione geotermia e le difficoltà delle imprese dell’indotto che operano sul territorio; a tal fine, Pino ha consegnato a Pichetto un report contenente un’analisi e alcune proposte elaborate da Confapi Toscana per lo sviluppo della risorsa, formalizzando al contempo la richiesta di un ulteriore incontro utile ad approfondire il tema.

«Da anni il comparto, ormai prossimo alla scadenza delle attuali concessioni, fronteggia incerte per non dire avverse prospettive normative, e l’assenza di una condivisa strategia di sviluppo della risorsa geotermica e di presidio dell’indotto – dichiara Pino – Ne è testimonianza la stessa assenza di un confronto sistematico e congiunto, tra gli attori istituzionali e le parti sociali, e tra questi e le stesse stazioni appaltanti. Ringrazio il ministro per l’incontro e per l’ascolto che ci ha concesso. Confido, per il bene delle nostre imprese, che si possa organizzare un secondo incontro al più presto».

Nel più completo silenzio della politica, sono infatti le associazioni di categoria che provano a tenere vivo lo sviluppo di una fonte rinnovabile preziosa come la geotermia, anche se ad oggi i risultati stentano ad arrivare.

Mentre l’Ue chiede di triplicare la potenza geotermica installata al 2030 l’Italia e la Toscana in particolare, dove le tecnologie geotermiche sono nate per la prima volta al mondo oltre due secoli fa, non installano una nuova centrale da 9 anni.

Nel frattempo le concessioni minerarie che sottendono l’esercizio delle uniche centrali attive, quelle gestite da Enel green power in Toscana, scadono nel 2024 e ancora oggi non è dato sapere se si procederà ad una proroga come richiesto dai territori interessati, o se saranno messe a gara.

Al contempo il decreto Fer 2 per l’incentivazione della produzione geotermoelettrica, atteso da oltre 1.300 giorni, ancora non si vede. Il ministro Pichetto – come già prima i suoi predecessori – l’aveva promesso entro marzo, poi entro Pasqua, ma ad oggi se ne sono perse nuovamente le tracce.

«La geotermia – osserva Pino – gioca in Toscana un ruolo di prim’ordine: con circa il 35% della copertura del fabbisogno energetico regionale e il coinvolgimento, diretto e nell’indotto, di diverse migliaia di lavoratori. Purtroppo parte del sistema produttivo che gravita intorno alla Geotermia è stato compromesso, indebolendo le imprese e non valorizzando le potenzialità di una risorsa tanto preziosa. Le imprese si trovano a lavorare in condizioni di costante incertezza».