Benefici per le imprese e le famiglie. I governi nazionali devono attuare le politiche Ue che sono l'unica garanzia di un'Europa indipendente dal punto di vista energetico e più equa
La transizione energetica nell’Unione europea è irreversibile
Entro il 2030 l'energia solare ed eolica fornirà più della metà dell'elettricità Ue
[16 Maggio 2023]
Strategic Perspectives, un think tank fondato nel 2022 da Linda Kalcher e Neil Makaroff, due noti esperti di clima, ha pubblicato il nuovo rapporto “Turning the European Green Deal into Reality” che descrive i potenziali effetti socio-economici del raggiungimento dell’obiettivo climatico dell’Unione europea per il 2030 e sottolinea che «I potenziali benefici possono trasformarsi in realtà se i governi attuano le leggi per raggiungere una riduzione netta delle emissioni di almeno il 55% entro il 2030».
Basandosi su dati forniti da Cambridge Econometrics, questo primo rapporto di Strategic Perspectives analizza l’impatto che l’European Green Deal europeo avrà sulla sicurezza energetica dell’Ue, sui prezzi dell’elettricità, sulla creazione di posti di lavoro e sulle esigenze di investimento e i risultati dimostrano che le leggi europee determineranno importanti trasformazioni dell’economia europea entro il 2030: «L’energia eolica e solare sarà la principale fonte di energia elettrica, pari al 55% del consumo totale di elettricità. Saranno installate almeno 58 milioni di pompe di calore. Circa 29 milioni di autovetture elettriche circoleranno sulle strade europee. Il consumo di gas diminuirà di almeno il 31% in tutta l’Ue, quasi equivalente al consumo annuale di gas della Germania prima della guerra russa in Ucraina. Il carbone non sarà più competitivo dal punto di vista dei costi e verrà gradualmente eliminato».
Mentre la crisi del costo della vita colpisce l’Europa, per Strategic Perspectives, «Lla rapida adozione di soluzioni rispettose del clima può ridurre le bollette energetiche e la vulnerabilità delle famiglie a basso e medio reddito». L’analisi rivela che «In media, le famiglie europee vedranno ridursi la spesa dedicata all’energia e ai combustibili dall’8,6% del loro budget nel 2022 al 6,1% nel 2030. Per quell’anno, si prevede che i prezzi medi dell’elettricità diminuiranno del 7%. La trasformazione sta avvenendo a un ritmo e a una scala senza precedenti, creando almeno 447.000 posti di lavoro netti in pochi anni».
La Kalcher, direttrice esecutiva di Strategic Perspectives, sottolinea che «La realizzazione dell’European Green Deal porterà maggiore sicurezza energetica e prosperità economica. L’energia solare ed eolica sarà utilizzata a una velocità 3 volte superiore a quella degli ultimi 20 anni. Questo ridurrà i prezzi dell’elettricità per l’industria, migliorandone la competitività».
Makaroff, direttore di Strategic Perspectives, aggiunge: «L’European Green Deal funge da scudo contro l’elevato costo della vita. Con le sue leggi verdi, l’Europa protegge i portafogli delle famiglie e delle imprese, poiché fornisce tutte le soluzioni per ridurre le bollette energetiche e abbandonare il gas, il petrolio e il carbone, che sono i principali responsabili dell’inflazione elevata».
E la bocciatura per l’Italia hub del gas. L’idea di sviluppo strategica di Giorgia Meloni, è a tutto campo: la Kalcher fa notare che «I Paesi che cercano di esportare gas, carbone e petrolio nell’Ue non devono illudersi: i consumi stanno diminuendo, in modo irreversibile. Nuovi partenariati economici sulle tecnologie verdi sono la scelta migliore per entrambe le parti. L’Europa non sta facendo marcia indietro sulle sue promesse e molte imprese ne stanno già beneficiando».
Anche Makaroff è convinto che «In un continente con risorse limitate di gas e petrolio, l’Unione Europea sta adottando la giusta opzione strategica: utilizzare la transizione a zero emissioni come strumento di sicurezza energetica contro le minacce geopolitiche. Il Green Deal europeo ridurrà l’equivalente del consumo annuale di gas della Germania in soli 7 anni. Il nuovo mondo è alimentato dalle tecnologie pulite».
Massimiliano Bienati, responsabile programma industria e trasporti di ECCO – Il think tank italiano per il clima, conclude: «Questo rapporto evidenzia nuovamente l’enorme potenziale del Green Deal europeo. Però, affinché si verifichino ricadute positive per il clima, per i cittadini e per la sicurezza energetica ed economica dell’Unione, è necessario darne immediata attuazione negli Stati membri. Gli investimenti pubblici necessari sono stimati in circa 350 miliardi di euro al 2030, una cifra di poco superiore al 2% del PIL europeo e pari al 10% degli investimenti privati registrati in Europa nel 2022. Risorse, che devono essere messe a disposizione nel quadro di un piano di investimenti europeo (Fondo Sovrano Europeo), per assicurare una partecipazione effettiva ed efficace per tutti i Paesi dell’Unione».