La mostra fotografica di Cospe, con gli scatti di Giovanni Marrozzini e Giammarco Sicuro
Papa Francesco al fianco delle tre “guardiane del bosco”, in difesa dell’Amazzonia
«Un gesto di attenzione che ci ha riempito di gioia. E che conferma la volontà di Francesco di continuare a camminare insieme ai popoli dell’Amazzonia»
Un incontro, un film e una mostra per l’Amazzonia. La presenza di tre attiviste indigene in Vaticano, dove il primo di giugno hanno avuto udienza da Papa Francesco, è stata l’occasione per porre ancora una volta al centro del dibattito pubblico la difficile sopravvivenza della foresta e dei suoi popoli.
Per questo Cospe ha partecipato ieri all’importante evento organizzato dalla Pontificia commissione per l’America latina, in collaborazione con il Dicastero per il servizio dello sviluppo umano integrale, portando la mostra fotografica “AMAzzonia”, a cura di Cospe, con foto di Giovanni Marrozzini e Giammarco Sicuro.
Un messaggio che amplificato dall’attenzione che il Papa ha rivolto alle tre vicepresidenti della Conferenza ecclesiale dell’Amazzonia (Ceama): Patricia Gualinga, indigena ecuadoriana del popolo Sarayaku, Yesica Patiachi, peruviana di etnia Harakbut e suor Laura Vicuña, religiosa brasiliana delle sorelle catechiste francescane e nativa Kiriri.
Nella stessa giornata è stato possibile anche assistere alla proiezione del documentario “Anamei” di Alessandro Galassi, racconto per immagini della resistenza e della speranza dei popoli amazzonici alla luce del Sinodo, di cui, tra l’altro, Yesica Patiachi è protagonista.
Le tre “guardiane del bosco” avevano scritto al Santo Padre una lettera lo scorso 4 marzo, nella quale avevano espresso il desiderio di poter dialogare con lui. Dopo la risposta positiva e l’udienza del primo giugno le tre custodi dell’Amazzonia hanno definito l’incontro «un gesto di attenzione che ci ha riempito di gioia. E che conferma la volontà di Francesco di continuare a camminare insieme ai popoli dell’Amazzonia sul solco del percorso del Sinodo del 2019».
Con il Sinodo e con la famosa enciclica “Laudato Si’” del 2015, Papa Francesco non solo ha sempre dimostrato una grande sensibilità verso questi temi, ma ha tracciato la via per la giustizia sociale e ambientale. Nella cosiddetta enciclica verde, prendendo le mosse dal Cantico delle creature di Francesco d’Assisi, Francesco mette al centro concetti come “terra casa comune”, “clima bene comune”, accostando coraggiosamente la crisi ambientale alla questione democratica. Un documento che contiene già un indirizzo politico chiaro rivolto tanto agli individui quanto ai governi della terra. Per ora inascoltato.