Scomparso il 34% delle praterie di posidonia del Mediterraneo

Una pianta marina che cattura da 5 a 8 volte più CO2 della foresta pluviale. Wwf France proteggere totalmente la posidonia entro il 2030

[9 Giugno 2023]

Il Wwf France ha presentato un dossier nel quale lancia l’allarme sulla «Preoccupante regressione della Posidonia nel Mediterraneo. Ancoraggio di barche, sviluppo urbanistico costiero, inquinamento, pesca di fondo: la Posidonia, pianta fiorita sottomarina dalle mille virtù, è sotto pressione sempre maggiore. Il suo calo ha già raggiunto il 34% sull’intera costa dei Paesi del bacino del Mediterraneo contro il 10% sulla costa francese».

Con l’avvicinarsi dell’estate, il Wwf France sta lanciando una campagna di comunicazione sulla costa mediterranea francese, in particolare con manifesti, con ‘obiettivo di raggiungere la protezione totale della Posidonia entro il 2030. L’associazione ambientalista spiega che «Come le foreste terrestri, queste foreste marine, endemiche del Mediterraneo, producono ossigeno. Infatti, 1 m2 di Posidonia rilascia fino a 14 litri di ossigeno al giorno. Ma la prateria di Posidonia risulta essere soprattutto la campionessa mondiale in termini di quantità di carbonio immagazzinato per ettaro: nei suoi sedimenti e nella sue matte sequestra fino a 5-8 volte di più di una foresta tropicale!»

Oltre a essere il vero e proprio polmone del mare, le praterie di Posidonia svolgono anche un ruolo di stabilizzazione del fondale, che fornisce le acque limpide che favoriscono l’industria turistica. Servono anche come habitat per una moltitudine di specie. Nel Mediterraneo, nella prateria di Posidonia vivono più di 50 specie di pesci e sono rifugio e terreno fertile per più di 400 specie vegetali e 1.000 specie animali.

Sebbene la Posidonia oceanica sia protetta in Francia (1988), Italia ed Unione europea, il declino della specie continua ad accelerare. Il Wwf France ricorda che «La superficie delle praterie di posidonia è diminuita del 10% negli ultimi 100 anni in Francia.In totale, si stima che lungo l’intera costa mediterranea sia scomparso il 34% della Posidonia. La distruzione di questo ecosistema unico e straordinario è direttamente collegata alle attività umane. In Francia, per lungo tempo, la costruzione di porti, dighe e spiagge artificiali si è sviluppata a discapito delle praterie di Posidonia. Oggi, fortunatamente, tali sviluppi sono vietati, grazie in particolare alla loi Littoral che dal 1986 cerca di conciliare lo sviluppo e la conservazione delle aree naturali».

Nonostante questo, negli ultimi 15 anni il boom delle imbarcazioni da diporto ha fatto notevoli danni. Il Wwf denuncia che «Le baie della Costa Azzurra sono state arate in particolare dalle ancore degli yacht di passaggio che hanno devastato le praterie di Posidonia. In Francia, la Préfecture maritime ha ora vietato alle imbarcazioni di oltre 24 metri di gettare l’ancora nelle praterie. Resta ora da fermare l’impatto delle imbarcazioni sotto i 24 metri che, anche se il loro impatto è minore, rappresentano oltre il 95% delle imbarcazioni da diporto».

Per questo il Wwf France chiede di raggiungere la protezione totale della Posidonia mediterranea  e sottolinea che «Fermare l’impatto delle ancore sulla posidonia è possibile grazie alle efficaci soluzioni esistenti: la realizzazione di c zone di ormeggio e attrezzature leggere (ZMEL) , consentendo alle imbarcazioni da diporto di attraccare su boe senza impatto ecologico; creare zone di divieto di ormeggio che incoraggino i diportisti a gettare l’ancora in zone sabbiose, per non danneggiare la posidonia».

Gli ambientalisti francesi sottolineano che «Garantire un monitoraggio efficace in mare per garantire il rispetto delle normative sarà la chiave per proteggere con successo la Posidonia».