Le balene non sono ingegneri climatici

Il loro contributo alla rimozione di carbonio dall'atmosfera è minimo

[12 Giugno 2023]

Il nuovo studio “Do whales really increase the oceanic removal of atmospheric carbon?”, pubblicato su Frontiers in Marine Science, Marine Megafauna da un  team di ricercatori australiani e sudafricani, ha scoperto che «La quantità di potenziale cattura di carbonio da parte delle balene è troppo piccola per alterare in modo significativo il corso del cambiamento climatico», deludendo così le apettative di molti che speravano che una ripresa della popolazione mondiale di grandi cetacei potesse ridurre in modo significativo la CO2 globale.

Infatti, il team guidato da Jan- Olaf Meynecke della Whales & Climate Research Program della Griffith University ha esaminato i principali modi in cui i misticeti (le balene con i fanoni come le megattere) rimuovono il carbonio atmosferico su scala regionale e globale e ha scoperto che «La quantità potenzialmente sequestrata dalle balene era troppo minima per avere un impatto significativo sulla traiettoria del cambiamento climatico».

Meynecke sottolinea che «Il nostro studio sostiene che le balene sono importanti per l’ecosistema marino, ma il loro contributo al flusso globale di carbonio è troppo piccolo per ridurre efficacemente il carbonio atmosferico. Mentre il nostro team di ricerca avrebbe  molto voluto evidenziare il contrario al fine di favorire la conservazione delle balene e forse un giorno utilizzare i crediti di carbonio per sostenere la ricerca, il dibattito è fuorviante e crea false speranze. Questo è in contrasto con i media che perpetuano l’idea delle balene come ingegneri climatici.  Creare false speranze nella capacità delle specie carismatiche di essere ingegneri climatici può agire per ritardare ulteriormente il nostro urgente cambiamento comportamentale necessario per evitare gli impatti catastrofici del cambiamento climatico, che a sua volta può avere conseguenze indirette per il recupero delle popolazioni di balene».

Il team di ricercatori sottolinea perà che «Il ciclo del carbonio oceanico è uno dei principali motori del clima mondiale e ulteriori indagini sulle lacune esistenti nell’ecologia delle balene aiuteranno a chiarire il loro contributo ad esso. Esistono altri potenziali percorsi con i quali le balene possono contribuire alla cattura del carbonio: attraverso la loro biomassa in cui il carbonio viene trattenuto per decenni (a seconda della loro durata di vita); e quando una balena muore precipitando sul fondo dell’oceano dove alla fine potrebbe essere ricoperta da sedimenti».

Ma, anche se le balene sono vitali per il sano funzionamento degli ecosistemi marini, Meynecke ribadisce che «Esagerare la loro capacità di prevenire o controbilanciare i cambiamenti indotti dall’uomo nei bilanci globali del carbonio potrebbe involontariamente distogliere l’attenzione dai metodi consolidati per ridurre i gas serra. Le stime precedenti trascurano la scala in cui si è verificato il sequestro del carbonio sia temporalmente che spazialmente. Alcuni dei percorsi suggeriti per il sequestro del carbonio come le cadute di balene (quando le balene muoiono e affondano sul fondo dell’oceano ma trattengono il carbonio per decenni) sottovalutano anche il respiro delle balene.  Pensiamo che sia importante riconoscere che ci sono altri valori delle balene che sono più rilevanti per portare alla loro conservazione, rispetto alla cattura del carbonio. La protezione su vasta scala degli ambienti marini, compresi gli habitat delle balene, creerà resilienza e contribuirà alla cattura naturale del carbonio su scala globale».