Al via la campagna del Forum DD per la ricerca sanitaria pubblica

Salute bene comune: cos’ha imparato l’Ue dalla pandemia Covid-19?

«Dopo oltre 190mila morti solo in Italia, serve una radicale scelta politica: creare un'infrastruttura pubblica europea autonoma e senza finalità di profitto per lo sviluppo di farmaci e vaccini»

[12 Giugno 2023]

Con oltre 3mila emendamenti presentati, oggi alla commissione speciale Covi dell’Europarlamento iniziano le votazioni in merito al Rapporto sugli insegnamenti tratti dalla pandemia di Covid-19 e sulle lezioni per il futuro.

Di fatto, ad oggi però non sembrano molti gli “insegnamenti” che i Paesi europei hanno saputo cogliere dalla pandemia; per questo il Forum Disuguaglianze e Diversità lancia la campagna “Salute bene comune”, per sensibilizzare politica e cittadinanza fino alla votazione del Rapporto in plenaria (che avverrà indicativamente il 10 luglio).

A dare forza a questa campagna ci sono i risultati dello studio indipendente redatto su richiesta del Parlamento europeo da Massimo Florio e Simona Gamba (Università di Milano) e da Chiara Pancotti (Csil), che con una stima inedita ha evidenziato come il rischio finanziario per la realizzazione dei vaccini sia stato assunto soprattutto dai contribuenti (30 miliardi in tutto di fondi pubblici a rischio) più che dall’industria farmaceutica (16 miliardi in tutto) che poi li ha venduti a prezzi monopolistici, pesando sulle casse pubbliche fino a dieci volte il costo di produzione.

Al grosso rischio assunto dagli Stati rispetto a quello delle imprese non ha corrisposto un diritto di comproprietà della conoscenza prodotta. Questo ha significato non permettere a terzi di produrre i vaccini per consentire di agire ovunque e nel più breve tempo possibile per arginare la pandemia e una spesa elevata per l’acquisto dei vaccini che ha gravato sulle casse dei sistemi sanitari nazionali.

«Tuttavia, ancora oggi, dopo oltre 190mila morti di Covid-19 solo in Italia, l’Europa non si è ancora attrezzata per affrontare la prossima epidemia. Eppure una strada diversa è possibile. Serve una radicale scelta politica come quella di creare un’infrastruttura pubblica europea autonoma e senza finalità di profitto per lo sviluppo di nuovi farmaci e vaccini», sottolineano dal Forum.

Una proposta fatta propria anche da alcuni membri del Parlamento che hanno presentato emendamenti al testo del Rapporto Covi, lanciata dal Forum in tempi non sospetti, ovvero nel 2019: «Già prima della pandemia era infatti chiaro che un’impresa pubblica europea in grado di controbilanciare i grandi monopoli tecnologici privati in un settore come la salute, dove è massima l’urgenza di assicurare la giustizia sociale, fosse necessaria».

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