Al via Goletta Verde e Goletta dei Laghi 2023
Legambiente presenta un’anteprima del dossier Mare Monstrum. 5 proposte per combattere la mala depurazione
[26 Giugno 2023]
Con il motto “Non ci fermeremo mai”, salpano la Goletta Verde e la Goletta dei Laghi 2023: le due storiche campagne di Legambiente – giunte rispettivamente alla 37esima e 18esima edizione – che puntano a non abbassare la guardia sulla qualità delle acque marine e lacustri e sugli abusi che deturpano coste e rive e che, anche quest’anno, coinvolgeranno centinaia di volontarie e volontari in tutta Italia, impegnati nel campionamento delle acque, poi oggetto di analisi microbiologiche: una grandissima operazione di citizen science che trova pochi eguali per capillarità ed estensione.
Goletta Verde inizierà il suo viaggio il 30 giugno a Genova percorrendo, da nord a sud, le coste italiane e terminando il viaggio a San Giorgio di Nogaro in Friuli-Venezia Giulia il 10-11 agosto.
Il Cigno Verde spiega che «Tra i temi a bordo la depurazione, la lotta alla crisi climatica, beach e marine litter, la salvaguardia della biodiversità (con diversi progetti come Life Delfi e Life Elife) fino alle filiere virtuose dell’economia circolare e della chimica verde per la tutela dell’inquinamento. Anche quest’anno speciale focus di alcune tappe sarà il tema dello sviluppo dell’eolico off-shore: l’energia dal vento, a terra e in mare, gioca infatti un ruolo fondamentale nel raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione al 2030, contribuendo alla lotta contro l’emergenza climatica, alla riduzione dei costi in bolletta per famiglie e imprese e alla creazione di nuovi posti di lavoro.
Goletta dei Laghi partirà il 29 giugno dal Lago di Santa Croce (Veneto) e Laghi delle Mucille (Friuli-Venezia Giulia) – toccando poi la Lombardia, Piemonte, Marche, Umbria, Abruzzo, Lazio, Campania, Molise, Puglia, Sicilia – e terminerà il suo viaggio in Calabria il 3 agosto. Legambiente ricorda che l’obiettivo è quello di «Monitorare lo stato di salute dei bacini lacustri italiani, la campagna denuncerà le criticità e promuoverà al contempo esempi virtuosi di gestione e sostenibilità; accendendo i riflettori su scarichi non depurati e inquinanti, incuria e inquinamento da microplastiche, siccità, cementificazione e captazione delle acque. Anche quest’anno a bordo il progetto LIFE Blue Lakes per la prevenzione e riduzione dell’inquinamento da microplastiche. Il progetto cercherà di sensibilizzare la cittadinanza sul tema attraverso un roadshow di 20 tappe e promuoverà un Manifesto dei laghi per coinvolgere le amministrazioni locali nella salvaguardia di questi preziosi ecosistemi».
Per Giorgio Zampetti, Direttore generale di Legambiente, «La salute dei nostri mari e laghi non può più attendere Lo dicono i dati di “Mare Monstrum” e dei monitoraggi annuali delle nostre Golette, ma anche le quattro procedure d’infrazione dell’Ue attive nei confronti dell’Italia in tema di collettamento, fognatura e depurazione che sono costate già 142 milioni di euro. Fermare subito gli scarichi illegali e utilizzare al meglio i fondi del PNRR per costruire nuovi depuratori e implementare quelli esistenti, in favore di riuso delle acque e recupero dei fanghi, e completare la rete fognaria devono essere le priorità per il Governo. Ma le nostre campagne saranno anche l’occasione per proporre e promuovere le diverse politiche e esperienze virtuose contro la crisi climatica e per la tutela degli ecosistemi marini e lacustri, oltre che strategiche per il futuro delle comunità costiere, dal punto di vista sociale, economico ed occupazionale. Primo tra tutti il tema dell’eolico offshore: un’opportunità strategica per il raggiungimento degli obiettivi di riduzione delle emissioni e del 100% di elettricità rinnovabile al 2035, traguardo necessario per vincere la sfida climatica».
Secondo il cigno verde è urgente procedere verso la piena ed effettiva depurazione delle acque reflue attraverso 5 azioni: 1) rilanciare a livello nazionale e locale la costruzione e l’adeguamento e/o messa in regola dei sistemi fognari e di depurazione, migliorando l’intero sistema di gestione, integrando il ciclo idrico (collettamento fognario e depurazione) con quello dei rifiuti (gestione fanghi di depurazione); 2) efficientare la depurazione delle acque reflue, valorizzandole come risorsa e permettendone il completo riutilizzo in settori strategici come l’agricoltura superando gli ostacoli normativi nazionali (DM 185/2003) con l’attuazione del regolamento UE 741/2020; 3) rafforzare e rendere più efficienti i controlli delle Agenzie regionali di protezione ambientale messe in rete nel Sistema Nazionale di protezione ambientale, coordinato da Ispra (SNPA) e i controlli delle forze dell’ordine contro gli scarichi illegali; 4) regolamentare lo scarico in mare dei rifiuti liquidi (acque nere e grigie, acque di sentina, ecc), istituendo, per esempio, delle zone speciali di divieto di qualsiasi tipo di scarico, anche oltre le 12 miglia dalla costa; 5) promuovere politiche attive per la prevenzione nella produzione di rifiuti e riciclo e per la migliore tutela del mare e della costa.
L’annuncio della partenza delle due Golette è stata anche l’occasione per presentare l’anteprima della nuova edizione di “Mare Monstrum” che racconta le diverse facce della pressione illegale sull’ecosistema marino: inquinamento, abusivismo edilizio, mala depurazione, cattiva gestione dei rifiuti, assalto al patrimonio ittico e alla biodiversità. Elaborando accuratamente i dati di forze dell’ordine e Capitanerie di porto su numero dei reati, delle persone denunciate o arrestate, dei sequestri penali e del loro valore, degli illeciti e delle sanzioni amministrative, il dossier fa il punto sulle illegalità connesse ai fenomeni d’inquinamento del mare relativi alla gestione dei rifiuti, agli scarichi in mare e alla mala depurazione e ne viene fuori che «Nel 2022 lungo le coste italiane sono state 13.229 le infrazioni contestate, pari a 1,8 violazioni per ogni chilometro di costa. Crescono nel 2022 gli illeciti amministrativi, pari a 8.499 (+24,2% rispetto al 2021) e le sanzioni amministrative, 8.935 quelle comminate (+ 47,7% rispetto al 2021). In diminuzione, invece, il numero di reati (4.730, -32,9% sul 2021) e il numero delle persone denunciate o arrestate (4.844, -43,6% rispetto al 2021) e quello dei sequestri (1.623, -51,7% rispetto il 2021), per un valore economico di oltre 385 milioni di euro».
La Campania si conferma prima in classifica: nel 2022 ha contato 1.245 reati e da sola rappresenta il 26,3% del totale nazionale. Le persone denunciate e arrestate sono state 989, i sequestri 496, gli illeciti amministrativi 1.273 (+45,7% rispetto al 2021) e le sanzioni 1.247 (+42,7% rispetto al 2021). Al secondo posto per numero di reati sale la Puglia (l’anno scorso quarta) che nel 2022 ha contato 559 reati, pari all’11,8% del totale nazionale. Segue il Lazio con 539 reati (11,4% del totale) ma che si piazza al secondo posto come numero di persone denunciate e arrestate (673) e sequestri (216 quelli eseguiti). La Calabria (seconda come illeciti amministrativi e sanzioni, rispettivamente 1.018 e 1.062) sale al quarto posto con 344 reati, seguita dalla Sicilia, che con 336 reati scende di due posizioni rispetto alla classifica del 2021. Sesta l’Emilia-Romagna con 271 reati. Da sottolineare l’incidenza dei reati connessi al mare inquinato nelle quattro regioni a tradizionale presenza mafiosa (Campania, Puglia, Calabria e Sicilia) che sale dal 51,8% del 2021 al 52,5% del 2022.