Il divieto di pesca ha salvato le neofocene dello Yangtze
Nel grande fiume cinese rinasce la biodiversità e ricompaiono specie estinte
[4 Luglio 2023]
La neofocena dello Yangtze (Neophocaena asiaeorientalis) che i cinesi chiamano jiangtun, letteralmente maialino di fiume, è ritornata a popolare il grande fiume cinese. Conosciuta anche come il “panda gigante dell’acqua”, la neofocena dello Yangtze dello Yangtze è strettamente protetta dalla legge che la considera un barometro ecologico dello Yangtze.
Per ripristinare la biodiversità lungo il fiume, nel gennaio 2020 la Cina ha imposto un divieto totale di pesca in 332 aree di conservazione del bacino del fiume Yangtze. Un’iniziativa che, partire dal 1° gennaio 2021, si è trasformata in moratoria di 10 anni della pesca lungo i principali corsi d’acqua e i principali affluenti del fiume.
Alla fine del 2022, la Cina ha stanziato oltre 26,9 miliardi di yuan (circa 3,71 miliardi di dollari) per sostenere i pescatori che non possono più utilizzare eti e barche sul fiume Yangtze.
Il divieto di pesca e la chiusura dei grandi impianti inquinanti hanno migliorato la biodiversità nel fiume Yangtze. Secondo il ministero cinese dell’agricoltura e degli affari rurali, «La popolazione delle neofocene dello Yangtze è aumentata a 1.249 nel 2022, con un aumento del 23,42% rispetto a 5 anni fa. La specie è stata avvistata più frequentemente nel lago Poyang, nel lago Dongting e nel corso medio e inferiore del fiume Yangtze».
Il fotografo naturalista Yang He ha detto a Xinhua che «Nel 2017, scattare anche una sola fotografia di nefocene a Yichang durante tutto l’anno era una sfida. Tuttavia, le cose hanno cominciato a cambiare nel 2020 quando sono iniziati a essere segnalati altri avvistamenti di neofocene. Una volta ne ho visto un branco di cinque o sei e l’ho cercato instancabilmente lungo il fiume per mesi fino a quando ho scoperto che si erano stabilite nel distretto di Dianjun».
L’industria chimica una volta la spina dorsale dell’economia del distretto e l’impianto chimico di Tiantian, realizzato negli anni ’70, produceva entrate fiscali per decine di milioni di yuan all’anno, ma è stato chiuso nel 2017 per proteggere la biodiversità dello Yangtze che aveva avvelenato per decenni. E ora Yang può fotografare le neofocene ogni giorno.
Anche altre biorisorse acquatiche del fiume Yangtze hanno visto una ripresa. Secondo il ministero dell’agricoltura e degli affari rurali, «Nel 2022 in queste acque sono state avvistate 193 varietà di pesci, segnando un aumento di 25 varietà rispetto al 2020».
Wang Ding dell’Istituto di idrobiologia dell’Accademia cinese delle scienze, conclude: «Proteggere la neofocena dello Yangtze significa proteggere la biodiversità acquatica del fiume Yangtze. Il recupero del mammifero è un segnale incoraggiante, ma c’è ancora molta strada da fare in termini di protezione della specie e del fiume Yangtze nel suo insieme. Dovremmo continuare a concentrarci sulla protezione delle neofocene e a utilizzare indagini scientifiche per conoscere lo status quo di tutte le specie acquatiche e dei loro habitat lungo il fiume Yangtze. Nel frattempo, dovrebbero essere analizzati i possibili fattori di rischio e gli effetti delle misure di protezione per formulare ulteriormente piani di protezione mirati».