Il Parlamento europeo ha adottato la strategia per prepararsi alle future crisi sanitarie (VIDEO)

Forum Disuguaglianze e Diversità: approvata nostra proposta di infrastruttura pubblica europea per vaccini e farmaci

[13 Luglio 2023]

Durante l’ultimo anno, la commissione speciale del Parlamento europeo sulla pandemia di Covid-19 (COVI) ha analizzato l’impatto della crisi, ha valutato l’efficacia delle misure europee e nazionali e ha formulato raccomandazioni specifiche per colmare le lacune e le carenze individuate e ieri il Parlamento europeo ha approvato con con 385 voti a favore, 193 contrari e 63 astenuti la relazione preparata dalla commissione speciale. Il testo adottato include una road map dettagliata che prevede 4  ambiti principali: salute, democrazia e diritti fondamentali, aspetti sociali ed economici e risposta globale alla pandemia.

L’emendamento che voleva sopprimere la proposta è stato respinto e l’Europarlamento sottolinea che «Tra le proposte di maggiore impatto vi sono il rafforzamento dell’autonomia strategica dell’UE in tema di medicinali, la trasparenza nelle attività di appalto congiunto e un maggiore controllo parlamentare a livello sia europeo che nazionale sul ricorso alle leggi di emergenza». I deputati europei chiedono che «L’Ue faccia pieno uso dei finanziamenti per la ripresa per rafforzare il mercato unico» e auspicano che «L’imminente trattato internazionale sulle pandemie garantisca un coordinamento migliore a livello globale».

La presidente della commissione COVI, la socialista belga Kathleen Van Brempt ha sottolineato che «La nostra commissione ha condotto una valutazione approfondita dell’andamento della pandemia e del suo impatto sull’Ue. È chiaro che l’Europa non ha solo bisogno degli strumenti per elaborare politiche a lungo termine, con tempistiche e obiettivi chiari, ma deve anche essere in grado di agire in modo rapido, efficiente e nell’interesse di tutti i cittadini europei. L’Ue deve valutare attentamente il suo ruolo nella risposta globale alla pandemia e impegnarsi più che mai a favore della cooperazione e della solidarietà internazionali, in particolare con i partner del Sud del mondo. Spetta ora alla Commissione europea esaminare le nostre raccomandazioni e presentare proposte che rafforzino l’Ue di fronte alle crisi e alle sfide del futuro.

Le relatrice per la commissione COVI, la popolare spagnola   Dolors Montserrat, ha aggiunto che «La relazione della commissione COVI è il frutto di dialogo, consenso e rigore. La risposta dell’Ue alla pandemia è stata esemplare per quanto riguarda l’acquisto dei vaccini, i fondi NextGenerationEU e la preparazione alle future emergenze sanitarie. Dobbiamo rafforzare ulteriormente l’Ue per proteggere i nostri operatori sanitari, per assicurarci di non trascurare alcuna malattia e per aiutare i più vulnerabili. Dobbiamo anche promuovere la ricerca, combattere le notizie false e gli attacchi informatici e creare un settore farmaceutico competitivo in grado di rafforzare l’autonomia strategica dell’Ue in ambito sanitario».

Molto soddisfatto il Forum Disuguaglianze e Diversità (FormDD) che definisce il voto dell’Europarlamento «Un passo importante per l’Europa che vogliamo». Infatti il apporto raccomanda alla Commissione e ai Paesi membri di «Creare un’ampia infrastruttura pubblica europea di Ricerca e Sviluppo, orientata alla missione, che operi nell’interesse pubblico per la produzione di medicinali di interesse sanitario e strategico per l’assistenza sanitaria in assenza di una produzione industriale esistente al fine di sostenere l’UE per superare il fallimento del mercato, garantire la sicurezza dell’approvvigionamento e prevenire eventuali carenze di medicinali, contribuendo nel contempo a una maggiore preparazione per affrontare nuove minacce ed emergenze sanitarie», come chiedeva il  il ForumDD da prima del Covid-19.

Il ForumDD ha detto; «Siamo felici di questo risultato insieme a tanti altri e tante altre che hanno sostenuto la campagna “Salute bene comune”».

Fabrizio Barca, co-coordinatore del ForumDD, ha commentato: «C’è stata battaglia in aula sugli emendamenti. Ma si è vinto. Ci ricorda che proposte a un tempo rigorose e visionarie possono farcela. Grazie anche all’impegno e alla passione di europarlamentari che ci credono».

Un risultato che arriva esattamente a distanza di un anno dal lancio del primo appello alle Istituzioni europee, da parte di un’alleanza vasta fra scienziati, medici e organizzazioni della cittadinanza attiva, formatasi attorno alla proposta del ForumDD, della quale è stato promotore Massimo Florio dell’Università Statale di Milano e del ForumDD. Il rapporto approvato  potrà avere un impatto sulla revisione della legislazione europea sui farmaci, sull’ambizione a creare un’Unione Europea della Salute, sulle iniziative della Commissione e di altre istituzioni quali EMA, ECDC e la neonata Autorità per le emergenze (HERA).

Il ForumDD ricorda che «La mobilitazione che si è costruita attorno a questa proposta è stata grande e articolata, anche attraverso la petizione “Una infrastruttura europea per i vaccini, farmaci e innovazione biomedica”, sostenuta già lo scorso anno da Silvio Garattini, Presidente dell’Istituto di Ricerche Farmacologiche “Mario Negri”, Giuseppe Remuzzi, Direttore scientifico dell’Istituto di Ricerche Farmacologiche “Mario Negri” e Professore “per chiara fama” dell’Università di Milano, Vittorio Agnoletto, Medico, coordinatore campagna NO profit on pandemic, Nicoletta Dentico, Director, Global Health Justice program, Society for International Development (SID), Roberto Romizi, Presidente Associazione Medici per l’Ambiente ISDE Italia, Giuseppe Masera, già Direttore Emato-oncologia pediatrica dell’Università Milano Bicocca, e le ex Ministre della salute Rosy Bindi e Giulia Grillo. In queste ultime ore, hanno dato il loro prezioso sostegno personalità del mondo scientifico e accademico importanti a livello internazionale come il Premio Nobel dell’Economia Amartya Sen e il Premio Nobel per la Fisica Barry Barish, che si aggiungono al Premio Nobel per la Fisica Giorgio Parisi.

Il ForumDD specifica che «Nel testo del Rapporto, sono rimaste anche la raccomandazione a rafforzare Hera, la direzione della Commissione Europea per le emergenze sanitarie, e la richiesta a  Commissione e Stati Membri di fare in modo che in futuro, a fronte di un rischio finanziario per la realizzazione dei vaccini assunto soprattutto dai contribuenti, come avvenuto con la pandemia di Covid-19, si producano “adeguati benefici nell’interesse pubblico”. Infine il Parlamento, con evidente riferimento all’esperienza fatta, ha riconosciuto la necessità di relazioni più trasparenti con le aziende farmaceutiche, stabilendo regole certe. Non è stato invece sciolto il nodo della proprietà intellettualeIn merito nel Rapporto, sono rimaste alcune affermazioni contraddittorie: pur riconoscendo che l’esclusiva brevettuale può limitare il mercato e l’accesso alle medicine, si afferma che il sistema dei brevetti incentiva le imprese a innovare nell’interesse pubblico. Eppure è ormai noto qual è stato il costo sociale di non avere avuto un vaccino Covid-19 come bene pubblico globale. Il nodo dei brevetti e della proprietà intellettuale avrebbe meritato una riflessione più seria ed equilibrata e maggiore coraggio».

Nei prossimi mesi proseguirà l’attenzione e la mobilitazione attorno alla petizione perché la proposta diventi effettivamente realtà e, in vista delle elezioni europee del 2024, il Forum Disuguaglianze e Diversità, , auspica che «L’infrastruttura pubblica europea per la salute diventi punto centrale di ogni programma che chiede un’Europa giusta e un’attenzione massima per la salute di cittadine e cittadini europei».

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  • “Salute bene comune” - Il docu-ForumDD