Perché non è una buona idea dare un nome alle ondate di caldo in un mondo impreparato al riscaldamento globale
Le ondate di caldo sono già la nuova normalità
Wmo: rischi per la salute in aumento con l'intensificarsi dell'ondata di caldo in tutta Europa. Ieri raggiunti 46,3°C in Sicilia
[19 Luglio 2023]
La World meteorological organization (Wmo) sta intensificando gli sforzi per «Rafforzare gli allarmi precoci sulla salute e i piani d’azione integrati per le ondate di caldo, che sono tra i pericoli naturali più mortali. A causa della crescente urbanizzazione, dell’aumento delle temperature estreme e dei cambiamenti demografici nei paesi con popolazioni che invecchiano, il caldo è un rischio per la salute in rapida crescita. Centinaia di migliaia di persone muoiono ogni anno per cause prevenibili legate al caldo».
In un comunicato, la Wmo evidenzia che «Le temperature globali sono state a livelli senza precedenti da diverse settimane. Le estese e intense ondate di caldo di quest’anno sono allarmanti, ma non sorprendenti perché purtroppo le condizioni osservate sono conformi alle proiezioni dell’Intergovernmental Panel on Climate Change. Gli impatti sulle persone, sulle economie e sull’ambiente naturale e costruito sono gravi». A partire dall’Italia, dove ieri a Licata (Sicilia) sono stati raggiunti 46,3 °C.
Joy Shumake Guillemot, dell’ufficio congiunto per clima e salute di Wmo/Organizzazione mondiale della sanità ha ricordato che lo studio “Heat-related mortality in Europe during the summer of 2022” pubblicato il 10 luglio su Nature Medicine «Ha calcolato che la scorsa estate nella sola Europa sono morte 60.000 persone in più a causa del caldo estremo. Esperti e governi considerano questa una stima prudente. E vale la pena notare che le cifre si riferiscono all’Europa, che ha alcuni dei più potenti sistemi di allerta precoce e piani d’azione per la salute e il caldo al mondo».
Ma quello che sta succedendo non ha precedenti: «Attualmente si sta verificando un fenomeno simultaneo di ondata di caldo, con temperature in Nord America, parti dell’Asia e in tutto il Nord Africa e il Mediterraneo superiori ai 40° C per un numero prolungato di giorni questa settimana – dice la Wmo – Questi tipi di eventi sono molto preoccupanti e sono aumentati di 6 volte dagli anni ’80. Si prevede che El Nino, recentemente dichiarato, amplificherà il verificarsi e l’intensità di tali eventi di calore estremo e gli impatti sulla salute umana e sui mezzi di sussistenza».
Nel fine settimana del 15-16 luglio, la National oceanic and atmospheric administration Usa (Noaa) ha dichiarato che negli Stati Uniti le allerte per «Caldo pericoloso e soffocante», hanno riguardato più di 100 milioni di persone, soprattutto in parte del West Usa. Le aree a rischio negli Usa sudoccidentali includono la California, il Nevada meridionale e l’Arizona. Negli Usa centro-meridionali e sud-orientali, i valori massimi dell’indice di calore potrebbero avvicinarsi o superare i 43° C. Ad esempio, Phoenix, in Arizona, ha subito una lunga serie di temperature eccezionalmente elevate, con e massime diurne di almeno 46,7° C e minime notturne di oltre 32,2° C.
Le temperature minime notturne dovrebbero raggiungere nuovi massimi e la Wmo sottolinea che «Questo è preoccupante perché le alte temperature notturne ripetute sono particolarmente pericolose per la salute umana perché il corpo non è in grado di riprendersi dalle giornate calde, portando a un aumento dei casi di infarto e morte. Mentre la maggior parte dell’attenzione si concentra sulle temperature massime diurne, sono le temperature notturne che presentano i maggiori rischi per la salute, soprattutto per le popolazioni vulnerabili».
Per John Nairn, consulente senior Wmo per il caldo estremo, «Abbiamo bisogno che il mondo allarghi la sua attenzione oltre la sola temperatura massima. In molte località in cui il massimo raggiunge i 40° C e oltre, la temperatura a mezzanotte potrebbe essere ancora vicina ai 40° C. In queste circostanze, la temperatura minima è più importante per la salute e per il collasso delle infrastrutture critiche durante le ondate di caldo estremo. In tutto il mondo, il caldo più intenso ed estremo è inevitabile: è imperativo prepararsi e adattarsi poiché le città, le case, i luoghi di lavoro non sono costruiti per resistere a temperature elevate prolungate e le persone vulnerabili non sono sufficientemente consapevoli della gravità del rischio che il caldo rappresenta per i loro salute e benessere. Sono necessarie strategie di risposta e piani di comunicazione provati, testati e aggiornati in modo iterativo per rivolgersi sia alla popolazione in generale che ai gruppi vulnerabili come gli anziani o i lavoratori esterni e alle popolazioni sfollate ed emarginate».
Nairn ha evidenziato che «Le condizioni torride non sono i normali sistemi meteorologici del passato e sono con noi come conseguenza del cambiamento climatico. Stiamo perdendo il ghiaccio del Polo Nord e questo sta rafforzando quel meccanismo e continuerà per qualche tempo. Si prevede che El Niño dichiarato recentemente amplificherà il verificarsi e l’intensità di eventi di caldo estremo. E avranno impatti piuttosto gravi sulla salute umana e sui mezzi di sussistenza».
Rispondendo alla domanda di un giornalista su come si è sviluppata l’attuale ondata di caldo, Nairn ha indicato «I sistemi meteorologici “parcheggiati” che accumulano molta luce solare e calore in un luogo e che si muovono molto lentamente… Dovremo invertirlo. Dobbiamo riparare il clima per cambiarlo. Quindi, è il riscaldamento globale e continuerà per un po’ di tempo».
Panu Saaristo, leader dell’unità sanitaria di emergenza della Federazione internazionale della Croce Rossa e della Mezzaluna Rossa (IFRC) ha descritto l’ondata di caldo come «Una emergenza invisibile. E’ fondamentale prestare attenzione alle persone vulnerabili a causa della povertà sanitaria, ma anche al fattore delle condizioni socio-economiche e delle modalità di vita, che possono anche indurre rischi. I quartieri a basso reddito nelle città europee attualmente sopportano il peso maggiore. Le ondate di caldo hanno un impatto anche su altre aree della società attraverso la riduzione della produzione economica, sistemi sanitari stressati e persino interruzioni di corrente».
La Wmo aggiunge che «In tutto il mondo un caldo più intenso ed estremo è inevitabile e che è imperativo prepararsi e adattarsi poiché molte città, case e luoghi di lavoro non sono costruiti per resistere a temperature elevate prolungate». Attraverso l’Early Warnings for All Initiative, la Wmo a rafforzando la capacità dei Paesi membri di sviluppare e diffondere allerta basati sull’impatto. Questo include l’aggiornamento della guida sui sistemi di allarme caldo per la salute e lo sviluppo di terminologie e definizioni standardizzate per il caldo estremo. L’agenzia Onu spiega che «Approcci armonizzati e categorizzazione dell’intensità delle ondate di caldo standardizzeranno e contribuiranno all’implementazione di previsioni e avvisi basati sull’impatto in tutto il mondo. Vari programmi WMO supportano la ricerca sulle condizioni meteorologiche estreme e sul caldo urbano e promuovono l’aumento globale di politiche di protezione, come i piani d’azione contro il caldo che incorporano sistemi di allerta precoce e di risposta rivolti alle persone vulnerabili e alle infrastrutture critiche di supporto». Attraverso il Global Heat Health Information Network e il Centro di eccellenza Wmo/UNDRR
La Wmo sta attuando ampie collaborazioni sul tema del caldo estremo e sta lavorando con l’Organizzazione mondiale della sanità, partner accademici, governativi e ONG.
La Wmo non ha piani immediati la denominazione delle ondate di caldo. La Wmo Services Commission, composta da 121 governi, ha esaminato la questione nell’ottobre 2022 e ha unanimemente raccomandato cautela e chiesto alla Wmo di «Concentrare l’attenzione sul rafforzamento di autorevoli sistemi di allerta contro il caldo, sul miglioramento delle capacità tecniche di previsione del caldo e sulla costruzione di capacità e partnership per proteggere le comunità vulnerabili dal caldo estremo. Considerazioni e risultati chiave sono riassunti in un brief tecnico.
La Wmo conclude: «Dare un nome agli eventi di ondate di caldo mette l’accento sui problemi sbagliati. Dare un nome a singoli eventi di ondate di caldo distoglie l’attenzione dell’opinione pubblica e dei media dai messaggi che contano di più, ovvero chi è in pericolo e come rispondere. Questa pratica può creare confusione nei messaggi di comunicazione del rischio e distogliere l’attenzione di partner autorevoli dall’implementazione di sistemi e risposte di allarme termico. La Wmo coordina il sistema di denominazione internazionale per i cicloni tropicali, che sono sistemi meteorologici chiaramente distinguibili, tracciabili e prevedibili. Quanto stabilito per gli eventi di cicloni tropicali non è necessariamente appropriato o traducibile in ondate di caldo. Non esiste una classificazione o un sistema di classificazione standard per gli eventi di temperature estreme, comprese le ondate di caldo. La pratica della denominazione disaccoppiata e dell’allerta precoce, nonché la denominazione inappropriata, potrebbero portare conseguenze negative indesiderate e ridurre l’efficacia delle misure stabilite di consulenza e risposta al caldo. L’atto aggiuntivo di “dare un nome alle ondate di caldo” non aiuta con l’identificazione o la caratterizzazione di eventi di temperatura estrema. Il tempo perso dai National Meteorological and Hydrological Services (NMHS), dalle autorità sanitarie e altre autorità di protezione civile per impegnarsi con uno schema di denominazione, compreso il suo coordinamento e la fornitura di chiarimenti tecnici ad altre autorità civili e i media distoglieranno l’attenzione del personale dalla fornitura di EWS/servizi di consulenza ufficiali e di interventi salvavita».