Uova di tartaruga schiuse a Milano Marittima

È la prima volta di una nidificazione in Emilia-Romagna: nate 81 tartarughine

[24 Agosto 2023]

Secondo l’assessora regionale alla programmazione territoriale e parchi dell’Emilia-Romagna, Barbara Lori, la nascita di 81 tartarughine marine a Milano Marittima (comune di Cervia), nell’area della storica Colonia Varese di proprietà della Regione, oggi parte di un Sito di importanza comunitaria (Sic), all’interno del corridoio europeo di tutela ambientale Rete Natura 2000, è «Un grande risultato che ci riempie di orgoglio. E’ la prima volta che un esemplare di tartaruga Caretta caretta nidifica in Emilia-Romagna. E il fatto che questo sia avvenuto all’interno di un’area tutelata della Rete Natura 2000, ci sprona a rafforzare ulteriormente il nostro impegno per la protezione dell’ambiente. Un ringraziamento particolare ai volontari e a tutti coloro che in queste settimane si sono impegnati, rendendo possibile questo evento storico».

Il nido di Milano Marittima è la conferma che la Caretta caretta stanno risalendo il Mediterraneo per trovare spiagge più “fresche” dove – visto che il sesso dei nascituri è determinato dalla temperatura – riuscire a far nascere anche maschi. La nascita delle tartarughine è un evento bellissimo ma ci parla del tragico e velocissimo riscaldamento del Mediterraneo e dell’incerto destino che aspetta non solo le tartarughe marine ma anche gli esseri umani.

In Emilia-Romagna sono attivi tre centri per la protezione delle tartarughe marine: Turtles of the Adriatic Organization (TAO), onlus con sede a Lido di Spina, il Centro sperimentale per la tutela degli habitat (Cestha), che insieme hanno tenuto monitorato e protetto il nido, facilitando l’ingresso delle tartarughe nel mare, e la Fondazione Cetacea. I 3 centri curano e rilasciano in mare le tartarughe adulte rinvenute sulle spiagge ferite o consegnate dai pescatori. Tre centri all’interno di una rete di realtà pubbliche e private, tra cui anche le associazioni dei pescatori, le Capitanerie di porto, i Carabinieri forestali, Arpae, le Aziende sanitarie locali, gli istituti zooprofilattici e il Parco regionale del Delta del Po.

La Lori conclude: «Un impegno collettivo che la Regione vuole sostenere e affiancare per la conservazione e la cura delle tartarughe marine».