ISPRA, in Italia sono state identificate oltre 3.500 specie aliene, di cui 3.363 attualmente presenti

Specie aliene: l’Iucn accoglie con favore il rapporto Ipbes al quale ha collaborato

Da 3.500 specie esotiche invasive rischi per la biodiversità globale e danni per le economie per oltre 423 miliardi di dollari

[5 Settembre 2023]

L’ International Union for Conservation Nature (IUCN) ha accolto favorevolmente  l’”Assessment Report on Invasive Alien Species and their Control”, approvato alla decima plenaria della Intergovernmental Platform on Biodiversity and Ecosystem Services (IPBES10) tenutasi a Bonn, in Germania. Gli esperti dell’Invasive Species Specialist Group (ISSG) dell’IUCN Species Survival Commission (SSC) hanno contribuito a realizzare il rapporto fornendo dati integrali e competenze per valutare il rischio derivante da 37.000 specie esotiche conosciute e spiegano che «Si tratta di specie che sono state introdotte in aree al di fuori del loro areale naturale, intenzionalmente o meno dalle attività umane, e stanno aumentando a ritmi senza precedenti. Sono state registrate prove di impatti negativi sulla natura per oltre 3.500 di queste, classificate come specie aliene invasive (IAS). Questi spesso hanno anche effetti negativi sulle persone».

Utilizzando i dati della Lista Rossa delle specie minacciate dell’IUCN, che valuta il rischio di estinzione di oltre 150.000 specie, la valutazione IPBES riporta che queste IAS sono state un fattore significativo nel 60% delle estinzioni documentate di piante e animali e conclude che «Esiste una crescente minaccia globale rappresentata dagli IAS, poiché si prevede che il loro numero aumenterà con un approccio business-as-usual».

Thomas Brooks, capo scienziato dell’IUCN, ha commentato: «Dato il lavoro di lunga data dell’IUCN e l’impegno nelle questioni legate alle specie esotiche invasive, in particolare attraverso lo IUCN SSC Invasive Species Specialist Group, il rapporto sulle specie aliene invasive è particolarmente importante per l’IUCN».  

Il rapporto sollecita un’azione integrata, tra i Paesi e al loro interno, per sostenere gli sforzi per raggiungere l’obiettivo 6 del Kunming-Montreal Global Biodiversity Framework (GBF) sulle specie esotiche invasive e gli obiettivi di sviluppo sostenibile.

Per arrivare a questa raccomandazione è stata fondamentale la conoscenza dell’IUCN. I dati del Global Invasive Species Database, gestito dall’ISSG, e del Global Register of Introduced and Invasive Species, che è un’iniziativa guidata dall’ISSG che pubblica inventari nazionali verificati di specie esotiche, hanno informato il rapporto. Inoltre, la valutazione ha utilizzato la  IUCN Environmental Impact Classification for Alien Taxa (EICAT) per contribuire a definire gli impatti negativi delle IAS sulla natura e che è considerato uno strumento chiave per ridurre le lacune nei dati sugli impatti futuri delle IAS. Anche l’invasive species policy response indicator, per il quale l’IUCN è l’agenzia custode ufficiale, è stato indicato dal rapporto IPBES come strumento essenziale per monitorare i progressi verso l’Obiettivo 15.8 di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite.

Piero Genovesi, presidente dell’ISSG, che ha contribuito come redattore della revisione per la valutazione IPBES-10, sottolinea che «Le IAS rappresentano una delle principali minacce alla biodiversità globale, ponendo una seria sfida alla conservazione e una minaccia che non fa che aumentare a causa della globalizzazione, del cambiamento climatico e di altre attività umane. E’ importante che la politica e i decisori utilizzino le raccomandazioni formulate in questa valutazione per combattere le specie esotiche invasive e preservare la natura. Questo rapporto ha identificato 3.500 specie invasive che stanno gravemente danneggiando la biodiversità e il sostentamento umano. Questi stanno aumentando rapidamente, con un aumento previsto del 36% entro il 2050. Per raggiungere gli obiettivi del Global Biodiversity Framework, è essenziale affrontare questa minaccia e gli esperti dell’IUCN hanno lavorato per fornire competenze tecniche ai governi e alle parti interessate. E’ positivo vedere questa competenza riflessa nella valutazione IPBES-10, che spero possa mobilitare l’azione. E’ ancora possibile limitare la minaccia delle  IAS, ma questo richiede una collaborazione intersettoriale e internazionale, volontà politica da parte dei governi e risorse sostanziali».

Le IAS rappresentano spesso una minaccia critica per la salute umana, la sicurezza alimentare, i mezzi di sussistenza e le economie e sono collegate al cambiamento climatico. Secondo la valutazione IPBES, nel 2019 gli IAS sono costati all’economia globale oltre 423 miliardi di dollari, cifra destinata a quadruplicare ogni 10 anni.

Per la Lista Rossa IUCN, le IAS sono una delle principali cause di perdita di biodiversità e una delle cause più comuni di estinzione delle specie. Il serpente arboricolo bruno (Boiga irregolare), ad esempio, è responsabile dell’estinzione locale di alcune specie di uccelli sull’isola di Guam dove è stato introdotto negli anni ’40. Secondo l’IUCN World Heritage Outlook, «Le IAS costituiscono anche la minaccia più significativa per i siti naturali del Patrimonio Mondiale, colpendo 68 siti su 241».

L’IUCN «Utilizzerà gli importanti risultati della valutazione IPBES per contribuire a migliorare la comprensione delle IAS, del loro impatto e delle opportunità per la loro gestione in tutti i settori della società» e anche per supportare i governi e il settore privato nello sviluppo e nell’attuazione di azioni volte a soddisfare il GBF.