Lupi: la Commissione Ue chiede alle autorità locali di avvalersi appieno delle deroghe esistenti

Raccogliere dati per il riesame dello stato di conservazione del lupo

[5 Settembre 2023]

La svolta, pressata dal suo Partito Popolare europeo (PPE) e dagli amministratori regionali e locali delle destre con i quali il PPE si appresterebbe a governare a Bruxelles dopo le elezioni europea, l’ha annunciata la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen: «La concentrazione dei branchi di lupi in alcune regioni europee è diventata un pericolo reale per il bestiame e potenzialmente anche per gli esseri umani. Esorto le autorità locali e nazionali a intervenire ove necessario. In effetti, l’attuale legislazione dell’Ue consente già di farlo».

E,  in una nota. La Commissione Ue sottolinea che «Il ritorno del lupo nelle regioni dell’Ue in cui è assente da molto tempo porta sempre più a conflitti con le comunità locali di allevamento e di caccia, in particolare quando le misure volte a prevenire gli attacchi contro il bestiame non sono ampiamente attuate».

La stessa commissione Ue fa però notare che «In quanto specie autoctona, il lupo è parte integrante del patrimonio naturale dell’Europa e svolge un ruolo importante nei suoi ecosistemi. Ai sensi della direttiva Habitat, la maggior parte delle popolazioni di lupi in Europa gode di una protezione rigorosa, con possibilità di deroga. Tale regime attua i requisiti della convenzione internazionale di Berna relativa alla conservazione della vita selvatica e dell’ambiente naturale in Europa, di cui l’UE e gli Stati membri sono parti». E ricorda che «Le piattaformedell’UE e regionali sulla coesistenza consentono alle parti interessate di promuovere modi per ridurre al minimo i conflitti tra gli interessi umani e la presenza di specie di grandi carnivori, scambiando conoscenze e collaborando in modo aperto, costruttivo e rispettoso reciproco. Inoltre, ai sensi della direttiva Habitat, gli Stati membri possono, a determinate condizioni, derogare ai divieti del regime di rigorosa tutela, anche al fine di tutelare interessi socioeconomici».

Per questo, la Commissione europea ha avviato «Una nuova fase dei lavori per affrontare le sfide connesse al ritorno dei lupi» e ha invitato le comunità locali, gli scienziati e tutte le parti interessate a presentare entro il 22 settembre 2023 dati aggiornati sulla popolazione di lupi e sul loro impatto.

La Commissione Ue  sottolinea che, sulla base dei dati raccolti, «Deciderà in merito a una proposta volta a modificare, se del caso, lo status di protezione del lupo all’interno dell’Ue e ad aggiornare il quadro giuridico per introdurre, se necessario, ulteriore flessibilità, alla luce dell’evoluzione di questa specie. Ciò integrerà le attuali possibilità offerte dalla legislazione dell’Ue per consentire alle autorità locali e nazionali di intervenire, ove necessario, e ingenti finanziamenti dell’Ue previsti per tali misure, come specificato in una lettera congiunta inviata dal commissario Sinkevičius e dal commissario Wojciechowski a tutti i ministri dell’Agricoltura e dell’ambiente dell’Ue nel novembre 2021. Alcune misure si sono dimostrate efficaci nel prevenire o ridurre in modo significativo i rischi di predazione se attuate correttamente e adattate al contesto specifico in cui sono applicate».

La nota della Commissione europea conclude: «L’esame da parte della Commissione dei dati scientifici sul lupo nell’UE costituisce parte integrante dell’analisi approfondita che la Commissione sta conducendo in risposta alla risoluzione del Parlamento europeo del 24 novembre 2022. Nell’aprile 2023 la Commissione ha iniziato a raccogliere dati dai gruppi di esperti e dai principali portatori di interessi, nonché i dati comunicati dalle autorità nazionali nel quadro della vigente legislazione internazionale e dell’Ue. Tuttavia, questi dati non forniscono ancora un quadro completo sufficiente per consentire alla Commissione di elaborare ulteriori azioni e la Commissione sta ampliando oggi questa consultazione».