Brasile: la Corte Suprema boccia il Marco Temporal
Vittoria storica per i popoli indigeni e il movimento ambientalista e climatico
[22 Settembre 2023]
Survival Iternational esulta perché «Il settore agroalimentare, la “bancada ruralista” e i loro alleati hanno perso un’importante battaglia nella loro guerra aperta contro i diritti dei popoli indigeni: la Corte Suprema brasiliana ha infatti respinto la tesi del Marco Temporal (o Limite temporale). La bocciatura è una vittoria storica per i popoli indigeni del Brasile e una conferma dei diritti indigeni garantiti dalla Costituzione Federale».
Riguardo al Marco Temporal, Woie Kriri Patte, del popolo Xokleng, aveva dichiarato: «E’ una pistola puntata alle nostre tempie. Se approvato, sparerà. Sarà lo sterminio dei popoli indigeni, lo sterminio dei nostri territori. Il Marco Temporal viene da quelle stesse persone che commettono genocidi… Noi non accettiamo il Marco Temporal».” La lotta del popolo Xokleng per riconquistare parte del Territorio Indigeno Ibirama La Klãnõ era diventato un banco di prova con ripercussioni generali».
La proposta era stata promossa dalla potente lobby dell’agrobusiness brasiliano e puntava a legalizzare l’invasione di vaste aree di terra indigena. Secondo il “Marco Temporal”, i popoli indigeni che non erano in grado di dimostrare di aver vissuto fisicamente nelle loro terre alla data del 5 ottobre 1988, quando fu promulgata la Costituzione brasiliana, avrebbero perso il diritto di vedere quelle terre, Survival fa notare che «Se la Corte avesse approvato la proposta, il riconoscimento dei diritti indigeni sarebbe tornato indietro di decenni: centinaia di migliaia di indigeni avrebbero potuto essere espropriati delle loro terre, e i popoli incontattati avrebbero rischiato lo sterminio». e due a favore.
9 giudici (Edson Fachin, Alexandre de Moraes, Cristiano Zanin, Luís Roberto Barroso, Dias Toffoli, Luiz Fux, Cármen Lúcia, Gilmar Mendes e Rosa Weber) hanno votato contro il Marco Temporal, André Mendonça e Nunes Marques hanno votato a favore. Fachin ha dichiarato: «Come si può vedere dallo stesso testo costituzionale, i diritti territoriali indigeni sono riconosciuti dalla Costituzione, ma preesistono alla promulgazione della Costituzione stessa». Ora bisognerà attendere il testo definitivo della sentenza per valutare quali tesi e implicazioni potrebbero emergere dai voti di tutti i giudici.
Per seguire il processo in tempo reale, più di ottomila indios hanno riempito la piazza di Boa Vista, a Roraima, mentre un migliaio di leader indigeni provenienti da tutto il Brasile hanno assistito al processo alla Corte Suprema, a Brasilia. Per l’Articulação dos Povos Indígenas do Brasil (Apib) è «Vittoria! I popoli indigeni hanno sconfitto il Marco Temporal. Restiamo saldi. I diritti non possono essere negoziati». Ma Dinamam Tuxá, coordinatrice esecutiva di Apib, aggiunge: «Siamo usciti vincitori dalla tesi di Marco Temporal, ma c’è ancora molta battaglia da fare per scongiurare tutte le minacce che sono in fase di elaborazione anche al Senato Federale, attraverso la PL 2903. Rimaniamo mobilitati, continuiamo a lottare , poiché continuerà la lotta per garantire e tutelare i diritti dei popoli indigeni. E’ una vittoria per i popoli indigeni, perché da anni lottiamo per eliminare questa tesi che, in un certo senso, paralizzava i processi di demarcazione in Brasile. Ci sono però alcuni punti importanti da osservare, perché i voti di Toffoli e Moraes hanno portato elementi molto pericolosi per le popolazioni indigene. Anche di fronte alla crescente violenza causata dall’occupazione illegale del territorio indigeno, il ministro Moraes ha sollevato la tesi di un possibile risarcimento per gli invasori, che sarebbero titolari di titoli di proprietà rurale in “buona fede”, e Toffoli ha difeso la possibilità di utilizzare le risorse idriche, organiche e minerali situati nelle Terras Indígenas».
Aty Guasu dell’assemblea dei Guarani Kaiowá, ha sottolineato che «Per noi è un momento importante di lotta e di festa. Stiamo piangendo di gioia. Oggi canteremo il canto della vita e danzeremo la danza della gioia. La Corte Suprema Federale sta dimostrando di avere a cuore le nostre vite e di essere contro il genocidio. Sta ascoltando il grido dei popoli indigeni del Brasile. Ora continuiamo la nostra lotta per la demarcazione delle nostre terre, saldi e forti come sempre».”
Per Fiona Watson, direttrice del dipartimento advocacy di Survival <, «E’ una vittoria storica, cruciale per i popoli indigeni del Brasile e una grande sconfitta per la lobby dell’agrobusiness. Il Marco Temporal era uno stratagemma pensato per legalizzare il furto di milioni di ettari di terra indigena. Se fosse stato approvato, decine di popoli ne sarebbero usciti devastati, come migliaia di Guarani e i Kawahiva incontattati. La proposta del Marco Temporal era parte di un vero e proprio assalto ai popoli indigeni del Brasile e alla foresta amazzonica, promosso con forza dall’ex presidente Bolsonaro e dai suoi alleati. Per questo è così importante che sia stato rigettato, non solo per i popoli indigeni ma anche per la lotta mondiale ai cambiamenti climatici».
Ariene Susui, portavoce di Greenpeace Brasil ha concluso: «Si può dire, vittoria! Formando una maggioranza, la Corte Suprema stabilisce una decisione storica per respingere il Marco Temporal una volta per tutte. Siamo tutti noi a vincere, perché promuovere i diritti indigeni significa, soprattutto, difendere i diritti dell’intera società. I diritti conquistati non dovrebbero essere messi in discussione, ma soddisfatti. Respingendo la tesi anti-indigena del Marco Temporal, stiamo anche progredendo nella lotta contro la crisi climatica e ambientale. Le popolazioni indigene e i loro territori svolgono un ruolo cruciale nella protezione della biodiversità brasiliana, essendo di grande importanza per il clima globale».