La migrazione dovuta al cambiamento climatico sta spopolando l’Honduras

L’Honduras protegga i difensori dell’ambiente e abroghi le leggi che vengono utilizzate impropriamente per imprigionare gli ambientalisti

[29 Settembre 2023]

Le inondazioni e l’erosione costiera stanno costringendo molte persone ad andarsene dall’Honduras  e in un rapporto Ian Fry, relatore speciale delle Nazioni Unite sulla promozione e la tutela dei diritti umani nel contesto dei cambiamenti climatici, avverte che «Per questo le autorità devono aumentare gli aiuti e aggiornare la propria legislazione al riguardo. Inoltre, devono proteggere i difensori dell’ambiente dalle intimidazioni e dagli attacchi».

Secondo la dichiarazione speciale di Fry, rilasciata dopo una visita ufficiale nel Paese centroamericano, «L’impatto dei cambiamenti climatici sulle comunità più povere dell’Honduras sta avendo un effetto devastante sui mezzi di sussistenza, costringendo molte persone a fuggire dal paese per evitare la fame e la mancanza di acqua potabile».

Il relatore speciale dell’Onu spiega che «Le comunità in Honduras hanno dovuto affrontare siccità prolungata, gravi inondazioni dovute a uragani, erosione costiera e inondazioni costiere a causa del cambiamento climatico. Ciò sta costringendo le persone a lasciare le proprie case e cercare mezzi di sussistenza più sostenibili in altri Paesi».

Per Fry il ni uovo governo progressista dell’Honduras «Sta cercando di proteggere i suoi cittadini dagli effetti del cambiamento climatico», ma  «Sono necessari sforzi molto maggiori per fermare l’esodo delle persone dal Paese. Coloro che partono hanno bisogno di una migliore protezione durante il loro insidioso viaggio verso nord».

Durante la sua visita, il relatore speciale ha incontrato membri della comunità provenienti da varie regioni del Paese che hanno raccontato storie di difficoltà causate dagli effetti del cambiamento climatico. Fry ha ascoltato resoconti di persone provenienti da comunità che migrano a causa della disperazione causata da siccità, inondazioni, frane, innalzamento del livello del mare o erosione costiera e ha confermato che  «Le conseguenze degli uragani Iota ed Eta persistono» e denunciato che «Molte comunità devono affrontare gli effetti combinati del cambiamento climatico, dell’estrazione mineraria, delle dighe idroelettriche, della deforestazione e delle agroindustrie su larga scala, come le piantagioni di palme africane».

Fry si è detto particolare preoccupato per «Le intimidazioni nei confronti dei difensori dei diritti umani sulle questioni ambientali. Durante la nostra  breve visita, tre persone sono state aggredite e una di loro è stata uccisa. L’Honduras è uno dei Paesi più pericolosi al mondo per i difensori dei diritti umani in materia ambientale. Molte comunità vivono nella paura e nel trauma psicologico a causa delle continue intimidazioni. In questo senso, il governo deve fare molto di più per proteggere i difensori dei diritti umani in materia ambientale dagli attacchi di interessi economici, funzionari governativi, polizia corrotta e membri di bande criminali» e ha esortato il governo di Tegucigalpa ad «Abrogare le leggi che vengono utilizzate impropriamente per imprigionare gli ambientalisti».

Fry ha anche chiesto al governo honduregno di «Aggiornare la legislazione e la pianificazione sul cambiamento climatico e a creare uno speciale fondo fiduciario per fornire un aiuto mirato alle comunità più povere colpite» e lo ha invitato a «Partecipare più attivamente ai negoziati internazionali su un fondo globale per le perdite e i danni per le persone colpite dagli effetti del cambiamento climatico».

Intanto, «Il governo dovrebbe studiare attentamente l’idoneità delle dighe idroelettriche ed esplorare invece altre tecnologie di energia rinnovabile che non influiscano sul diritto della popolazione all’accesso all’acqua potabile».

Inoltre, il relatore speciale ha raccomandato l’adesione dell’Honduras all’Acuerdo Regional sobre Acceso a la Información, Participación Pública y Justicia en Asuntos Ambientales en América Latina y el Caribe (Acuerdo de Escazú) e ha invetato l’esecutivo honduregno a «Mmantenere uno scambio con altri Paesi della regione per fornire un’adeguata protezione alle persone sfollate a causa dei cambiamenti climatici, che non sono definiti come rifugiati nella Convenzione relativa allo status dei rifugiati e, quindi, non hanno una piena protezione dei loro diritti. Dobbiamo garantire che le persone sfollate oltre i confini internazionali a causa del cambiamento climatico abbiano gli stessi diritti dei rifugiati».