Polonia: sconfitta la destra sovranista, xenofoba e negazionista climatica
Il prossimo governo polacco dovrebbe essere di centro-sinistra, europeista e più rispettoso di diritti e ambiente
[16 Ottobre 2023]
Secondo gli exit poll, nelle più parteciparte elezioni della Polonia post-comunista, l’opposizione liberale e di sinistra ha battuto la destra iperconservatrice, xenofoba, anti-immigrazione e super-cristiana del Prawo i Sprawiedliwość (PiS – Diritto e Giustizia), al potere dal 2015 e che ha progressivamente eroso le libertà civili, di opinione e delle donne e delle persone LGBT+ in Polonia, creando un’alleanza iperconservatrice europea della quale fanno parte anche l’ungherese Orban e Giorgia Meloni che ha più volte portato la Polonia ad esempio della sua concezione di società cristiana identitaria.
La sconfitta del Pis è anche quella di una chiesa cattolica retrograda che si è ancora una volta intromessa pesantemente nella campagna elettorale facendo proprio l’iper-nazionalismo del PiS che, pur rimanendo il primo partito (37% dei voti) non avrebbe i numeri nemmeno per governare con l’estrema destra di Konfederacja Wolność i Niepodległość che si è fermata a un deludente 6,2% dopo aver monopolizzato per anni – con il saluto romano e il passo dell’oca – le manifestazioni nazionaliste contro l’immigrazione e l’aborto e i diritti civili.
Numeri per governare che invece avrebbe l’’ex presidente del Consiglio europeo Donald Tusk che alla testa della Koalicja Obywatelska (KO – Coalizione Civica) ha ottenuto il 32% dei voti e che potrà firmare un governo di coalizione di centro-sinistra con i cristiano-democratici di Trzecia Droga (TD -Terza Via) al 13% e con la Nowa Lewica (NL Nuova sinistra) che con l’8,6% supera abbondantemente la soglia per entrare in Parlamento grazie soprattutto ai voti di giovani e donne.
Tusk, a meno di improbabili colpi di mano e di una campagna acquisti del PiS verso i parlamentari di Terza Via potrà d formare con una solida maggioranza un governo di centro-sinistra fortemente europeista e che riporterà in Polonia quei diritti civili e delle donne che la retrograda banda di Jaroslaw Kaczynski aveva demolito benedetto dalla Chiesa.
Una buona notizia anche per l’ambiente, cisto che lo destra polacca g ha sempre osteggiato le politiche climati che ed energetiche dell’Unione europea e che continua a puntare sul carbone mentre punta ad una transizione nucleare senza nemmeno far funta – come fa Salvini – che sia di nuova generazione.
Tusk, che è già stato primo ministro polacco dal 2007 al 2014, ha subito rivendicato la vittoria: «Mai in vita mia sono stato così felice di occupare apparentemente il secondo posto. Ha vinto la Polonia, ha vinto la democrazia».
E lo stesso Kaczynski , pur dichiarando che il suo Partito ha ottenuto un grande successo in termini di voti, ha dovuto ammettere che il primo posto non basta: «La domanda che abbiamo di fronte è se questo successo potrà trasformarsi in un altro mandato del nostro governo». ha detto ai suoi abbattuti sostenitori. Poi ha promesso battaglia: «Abbiate speranza, indipendentemente dal fatto che siamo al potere o all’opposizione, realizzeremo questo progetto».
Un progetto retrogrado, intriso di fanatismo religioso, populismo, sovranismo e anti-europeismo (salvo prendersi e chiedere i soldi dell’Ue) che è stato rifiutato dalla grande maggioranza delle polacche e dei polacchi che hanno dato all’ex opposizione 248 dei 460 seggi del Sejm – la Camera polacca – contro 200 del Pis e e 12 dell’estrema destra. Domani sapremo se queste previsioni corrispondono alle cifre esatte, ma la svolta in Polonia c’è stata ed è stata una svolta verso il progresso civile, le libertà e la difesa dell’ambiente e dei diritti dei lavoratori.
Qullo che temono i polacchi è che il il presidente Andrzej Duda, del PiS, dia comunque l’incarico a Kaczynski, in quatoo leader del primo partito. per tenare di formare un impossibile governo e allungare i tempi. Joanna Scheuring-Wielgus, deputata della Nuova sinistra ha detto: «Credo che come tre Partiti di opposizione dovremmo tenere dei colloqui questa settimana. Dobbiamo battere il ferro finché è caldo e cercare almeno di convincere il presidente Andrzej Duda a prenderci in considerazione. Siamo tutti della stessa opinione che sia necessario prendere l’iniziativa da parte dei Partiti di opposizione per formare questo governo di coalizione. Preferiamo aspettarci questo rifiuto da parte del presidente, ma non si può mai dire mai. Se domani dovesse risultare che l’opposizione avrà una maggioranza davvero schiacciante, il presidente dovrebbe prestare attenzione a ciò che dicono gli elettori. Soprattutto perché ha detto che se fosse stata una grande affluenza alle urne, sarebbe stato un mandato forte per chi può governare. Quindi, se si tratta di un mandato forte e sarà dalla parte dei partiti di opposizione, il presidente Duda non dovrebbe avere dubbi».
Le polacche e i polacchi hanno detto no all’inasprimento della già durissima politica migratoria (cosa che dovrebbe far tirare un sospiro di sollievo anche al governo di destra italiano), no all’aumento delle spese militari a sostegno dell’Ucraina prposto dal PiS. senza però permettere al grano ucraino di far concorrenza a quello polacco e agli agricoltori polacchi che sono il bacino di voti più importante del PiS.
Tutti e tre i partiti di opposizione che potrebbero diventare di governo vogliono migliorare le relazioni con l’Ue, anche rivedendo le riforme giudiziarie liberticide del PiS, liberalizzare l’aborto e finirla con le discriminazioni contro le persone LGBT+.
Esultano anche gli ambientalisti polacchi che sono stati uno dei principali bersagli del governo di destra e che sperano che la nuova coalizione di centro-sinistra bocci i megaprogetti infrastrutturali ed energetici che distruggerebbero la biodiversità e il territorio di intere aree della Polonia.