Il Wwf boccia l’autonomia differenziata di Calderoli: frammenta le politiche ambientali
Già oggi l’ambiente è al primo posto delle procedure d’infrazione (15 su 80) aperte dalla Commissione europea nei confronti dell’Italia
[17 Ottobre 2023]
Dal convegno Ambiente, autonomia differenziata, Costituzione, promosso ieri dal Wwf nel Palazzo Minerva del Senato – con la partecipazione di numerosi ecologisti, costituzionalisti ed esperti di diritto pubblico – è emersa una sonora bocciatura per il ddl Calderoli all’esame del Senato.
«Il regionalismo differenziato, oltre a frammentare le politiche ambientali sul territorio nazionale- sintetizza il Wwf – potrebbe indebolire l’Italia nel contesto europeo e internazionale per il mancato rispetto dei vincoli derivanti dall’ordinamento comunitario e dagli obblighi internazionali (art. 117, comma 1, Costituzione)».
Già oggi l’ambiente è al primo posto delle procedure d’infrazione (15 su 80) aperte dalla Commissione europea nei confronti dell’Italia, su materie quali Rete Natura 2000, qualità dell’aria, acque reflue, rifiuti. In questo contesto già critico, l’autonomia differenziata potrebbe ulteriormente compromettere le garanzie di tutela ambientale che devono valere in tutto il Paese, anche alla luce della modifica costituzionale del 2022 che ha inserito la tutela dell’ambiente, della biodiversità e degli ecosistemi tra i principi generali della nostra Carta (art. 9) e ha posto la tutela dell’ambiente come fine, e limite, all’iniziativa economica (art. 41).
Grande preoccupazione è poi emersa sulla definizione dei Livelli essenziali di prestazione (Lep), affidata a un Comitato istituito dal Governo: la gran parte degli interventi durante il convegno ha rimarcato la difficoltà di definirli entro il termine dato al Comitato (fine ottobre) e la mancanza di esperti naturalistici nello stesso Comitato.
Il Wwf Italia ha dunque rilanciato la proposta di istituire un Garante della natura – una petizione nel merito sarà presentata nei prossimi giorni in Parlamento – che, sul modello delle altre Authority già presenti in Italia, abbia «poteri effettivi di monitoraggio e vigilanza sull’applicazione delle normative ambientali che investono i vari livelli istituzionali».