Dopo l’uragano Ian, nel mare della Florida batteri carnivori e patogeni
Una ricerca vitale per la salute pubblica e importante per la comprensione del cambiamento climatico
[30 Ottobre 2023]
Secondo il recente studio “Genomic diversity of Vibrio spp. and metagenomic analysis of pathogens in Florida Gulf coastal waters following Hurricane Ian”, pubblicato su mBio da un team di ricercatori delle università del Maryland e della Florida e di EzBiome, «Quando l’uragano Ian ha colpito il sud-ovest della Florida nel settembre 2022, ha liberato una varietà di batteri Vibrio che possono causare malattie e morte negli esseri umani».
Utilizzando una combinazione di sequenziamento del genoma e dati satellitari e ambientali, il team di ricercatori statunitensi ha rilevato diverse specie patogene di Vibrio in campioni di acqua e ostriche provenienti dalla contea di Lee in Florida, una regione costiera che è stata devastato dall’uragano Ian. I campioni, raccolti nell’ottobre 2022, hanno rivelato la presenza di due specie particolarmente preoccupanti: Vibrio parahaemolyticus e Vibrio vulnificus. L’autrice senior dello studio, Rita Colwel dell’Institute for Advanced Computer Studies (UMIACS) dell’Università del Maryland che ha studiato Vibrio negli ultimi 50 anni, sottolinea che «Siamo rimasti molto sorpresi di essere in grado di rilevare, senza alcuna difficoltà, la presenza di questi agenti patogeni».
I ricercatori evidenziano che «I risultati dello studio corrispondono a un aumento segnalato di casi di V. vulnificus nello Stato della Florida nell’ottobre 2022. Secondo il Dipartimento della salute della Florida, la contea di Lee, che aveva il numero di casi più elevato nello stato, ha riportato 38 infezioni e 11 decessi legati a vibriosi. I batteri Vibrio si trovano naturalmente nell’oceano, dove vivono in simbiosi con crostacei, zooplancton e bivalvi. Quando i batteri entrano in contatto con l’uomo, alcune specie possono causare un’infezione nota come vibriosi, ma gli effetti collaterali dipendono dal tipo di Vibrio e dalla gravità dell’infezione. V. parahaemolyticus può causare gastroenterite e infezioni delle ferite, mentre le specie V. vulnificus possono causare fascite necrotizzante, un’infezione carnivora, e uccidere 1 persona infetta su 5».
Le persone possono contrarre la vibriosi mangiando frutti di mare crudi o poco cotti o bagnando una ferita aperta con acqua di mare. Dato che il Vibrio prospera in acqua salata calda, gli uragani e le inondazioni possono aumentare le possibilità che una persona venga esposta. Gli scienziati spiegano ancora che «Diverse condizioni durante e dopo l’uragano Ian hanno favorito la crescita dei batteri Vibrio, tra cui la quantità di precipitazioni, i cambiamenti nella temperatura della superficie del mare e le concentrazioni di clorofilla nell’oceano, che possono indicare densità di fitoplancton – e successivamente di zooplancton – in un’area».
Nelle aree con fioriture di plancton, i ricercatori hanno trovato un’abbondanza di batteri Vibrio e avvertono che «Con il riscaldamento degli oceani che dovrebbe alimentare tempeste più umide e più potenti come quella di Ian, in futuro le comunità costiere potrebbero vedere più infezioni da Vibrio».
La Colwell conferma: «Questi Vibrio generalmente crescono bene tra 15 e 40 gradi, quindi quando la temperatura si riscalda, il loro tempo di generazione si accorcia e si dividono sempre più velocemente. Il riscaldamento dell’acqua di mare, che si mescola con l’acqua dolce, creando salinità ottimale, migliora davvero la crescita dei Vibrio, quindi è una preoccupazione molto seria».
All’UMIACS fanno notare che «Sebbene le condizioni ambientali in Florida dopo l’uragano Ian fossero mature per la vibriosi, questi casi non si limitano ai climi meridionali. Nell’agosto 2023, tre persone a New York e nel Connecticut sono morte a causa di infezioni da V. vulnificus».
Sulla base dell’andamento delle condizioni ambientali negli Usa nordorientali, Colwell e il suo team di biologi e genetisti avevano previsto questo recente picco di casi di vibriosi e, visto che le temperature dell’oceano continuano a salire, la Colwell ha detto che «Anche la baia di Chesapeake, in rapido riscaldamento, potrebbe essere colpita. Attualmente, le acque sono molto più calde in Florida rispetto alla baia di Chesapeake, ma su gran parte della costa orientale le acque si stanno riscaldando. Questa è un’indicazione minacciosa che potremmo vedere più infezioni da Vibrio vulnificus».
Gli autori dello studio dicono che, anche se hanno analizzato solo un numero limitato di campioni, <i nostri risultati illustrano il potenziale dell’analisi genetica, dei dati ambientali e del telerilevamento per migliorare la salute pubblica rilevando e caratterizzando in modo proattivo i patogeni Vibrio» e hanno inoltre chiesto «Ulteriori indagini per quantificare la prevalenza dei batteri Vibrio in diversi luoghi, stagioni e condizioni ambientali».
La Colwell ha concluso: «Questa ricerca non è solo vitale per la salute pubblica, ma anche un passo importante nella comprensione del cambiamento climatico. L’aspetto positivo è che, sapendo che queste infezioni sono associate alla maggiore variabilità del clima che cambia, forse ora è il momento di sviluppare meccanismi per comprenderlo e mitigarlo. Il cambiamento climatico e le inondazioni sono chiaramente collegati alle malattie infettive e dobbiamo prenderli sul serio».