Buona la qualità dell’aria nelle aree protette dell’Appennino (VIDEO)
I dati del primo mese del monitoraggio ambientale nei parchi Nazionali d’Abruzzo Lazio e Molise, della Maiella e nelle Riserve Regionali Naturali Zompo lo Schioppo e Monte Genzana Alto
[13 Novembre 2023]
Secondo i risultati del primo mese di monitoraggio ambientale avviato da INWIT, primo tower operator italiano, e da Legambiente, la qualità dell’aria è buon nel Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, nel Parco Nazionale della Maiella e nella Riserva Naturale Zompo Lo schioppo per Picinisco (FR), Pescasseroli (AQ), Roccaraso (AQ), e Civitella Roveto (AQ).
Cominciato a fine ottobre il monitoraggio a Pettorano sul Gizio (AQ – Riserva Naturale Regionale Monte Genzana Alto Gizio) su cui si hanno ancora pochi dati rappresentativi; in fase di avvio il monitoraggio a Sant’Eufemia A Maiella (PE). Legambiente spiega che «Nei primi quattro comuni dell’Appennino centrale i valori medi, registrati dai sensori e analizzati dall’ufficio scientifico di Legambiente, delle polveri sottili (PM10), di particolato fine (PM2.5), biossido di azoto (NO2) sono in linea con i riferimenti normativi seppur con qualche eccezione. Si va, ad esempio, dai 21 microgrammi/metro cubo di polveri sottili (PM10) di Picinisco ai 29 di Civitella Roveto ai 45 per Pescasseroli. Per il PM2.5 i valori medi si attestano intorno ai 13 microgrammi metrocubo con un massimo a Civitella Roveto con 15 e un minimo a Picinisco con 9, ampiamente sotto i valori di riferimento normativi. Da monitorare l’NO2, dove a Roccaraso e a Civitella Roveto si è registrata una media di periodo rispettivamente di 45 e 72 microgrammi metrocubo».
I dati si riferiscono ad un solo mese di monitoraggio, all’interno di aree urbanizzate o ad alto scorrimento stradale, e vanno letti nell’ottica di informare e sensibilizzare cittadini e amministrazioni su potenziali problematiche da affrontare. Ad incidere sulla qualità dell’aria, infatti, anche nelle aree interne, sono in primis il traffico veicolare e di mezzi pesanti, in particolare quelli alimentati a gasolio, e il riscaldamento domestico.
Antonio Nicoletti, responsabile nazionale aree protette e biodiversità di Legambiente, sottolinea che «Per fronteggiare l’inquinamento atmosferico, tutelare la biodiversità e raggiungere gli obiettivi stabiliti dalla Strategia dell’Ue al 2030 è importante mettere in campo interventi trasversali e integrati di gestione del territorio che coinvolgano amministrazioni, comunità locali e aree protette. Su questo occorre accelerare il passo per far sì che le aree interne, dove al momento si registra una buona qualità dell’aria in linea con i valori normativi, si trovino preparate nel momento in cui i valori suggeriti dall’Oms entreranno in vigore».
I risultati del monitoraggio sono stati presentati oggi a Pescasseroli nella sede del Parco Nazionale D’Abruzzo Lazio e Molise, ed è stata anche l’occasione per sottolineare il valore delle infrastrutture digitali per i territori, in grado di offrire una molteplicità di servizi, in una logica di “Tower as a service”. Un contributo tangibile alle attività di monitoraggio, utili per capire come contrastare al meglio l’inquinamento e tutelare maggiormente ecosistemi e biodiversità.
Michelangelo Suigo, direttore relazioni esterne, comunicazione e sostenibilità di INWIT ha evidenziato che «Le torri di INWIT, digitali, condivise e capillari, sono infrastrutture in grado di ospitare anche tecnologia IoT e abilitare servizi innovativi, con impatti decisivi in ogni settore. Il progetto di monitoraggio della qualità dell’aria nei Parchi e nelle aree protette rappresenta pienamente l’integrazione della sostenibilità nel nostro business, con l’obiettivo di creare valore per i territori e le comunità coinvolte. L’obiettivo di questo monitoraggio ambientale è creare una base di dati a lungo termine sulla qualità dell’aria, al fine di favorire l’identificazione e segnalazione di eventuali elementi di attenzione nelle zone interessate, stimolando l’adozione di misure correttive».
Per avere aree interne che abbiano anche in futuro buone performance ambientali, Legambiente ha presentato oggi anche le sue proposte che hanno al centro piccoli comuni, aree protette e tutela della biodiversità: «Cinque i macro-interventi su cui è importante lavorare: 1) servono azioni e misure trasversali puntando su mobilità sostenibile, elettrica, intermodale, di condivisione; 2) accelerare la decarbonizzazione del riscaldamento domestico; 3) Rafforzare la rete delle aree protette per frenare gli impatti della crisi climatica, per ridurre la perdita di biodiversità e prevenire le pressioni alle quali questa è sottoposta, come per esempio l’inquinamento; 4) Avviare un network di studio che coinvolga esperti del settore per studiare gli impatti dell’inquinamento sulla biodiversità partendo dai dati raccolti dal monitoraggio INWIT Legambiente; 5) promuovere campagne di informazione e sensibilizzazione per far comprendere a tutti che i comportamenti personali dei singoli possono influenzare direttamente la biodiversità».
INWIT e Legambiente continueranno i monitoraggi anche nei prossimi mesi per studiare l’andamento sulla qualità dell’aria e capire gli impatti sulla biodiversità. Siglata a febbraio 2023, la collaborazione è finalizzata a far conoscere, grazie alla capillarità delle infrastrutture digitali di INWIT, l’approccio sostenibile delle tecnologie avanzate come i sensori IoT e i gateway, che permettono di includere, in un unico dispositivo, molteplici informazioni con notevoli risparmi nell’installazione, manutenzione e gestione delle attrezzature. Una partnership che prevede anche la disponibilità di INWIT a fornire alle aree protette nazionali e regionali coinvolte nel progetto, supportate dall’ARTA Abruzzo, Agenzia Regionale per la tutela dell’ambiente, una serie di dati e di parametri ambientali registrati in un anno, con l’obiettivo di misurare tendenze e variazioni e valutare in questo modo gli effetti che questi parametri possono avere sulla conservazione della biodiversità nelle aree interessate, sempre più influenzata dai cambiamenti climatici.