Sono due milioni le specie a rischio estinzione
Un quinto delle specie di flora e fauna della Lista Rossa europea potrebbe essere a rischio di estinzione
[14 Novembre 2023]
Lo studio riafferma le minacce associate ai cambiamenti nell’uso del territorio; evidenzia una percentuale inaspettatamente elevata di invertebrati a rischio
La varietà delle specie di esseri viventi – la biodiversità – sta diminuendo in tutto il mondo, poiché sempre più specie corrono il rischio di estinzione. Molti sforzi, compresi alcuni da parte di governi e organizzazioni no-profit, mirano a ridurre la perdita di biodiversità. Il successo di questi sforzi dipende da una comprensione globale delle minacce alle diverse specie in luoghi diversi.
Lo studio “A multi-taxon analysis of European Red Lists reveals major threats to biodiversity”, pubblicato recentemente su PLoS ONE da un team internazionale di ricercatori al quale ha partecipato anche Carlo Rondinini dell’università La Sapienza di Roma e Filippo Maria Buzzetti dell’IUCN SSC Grasshopper Specialist Group e della Fondazione Museo Civico di Rovereto, ha analizzato 14.669 specie di piante e animali incluse nella Lista Rossa dell’International Union for Conservation of Nature (IUCN) che vivono in Europa e rivela che circa un quinto è a rischio di estinzione e che il cambiamento nell’uso dei terreni agricoli rappresenta una minaccia significativa per queste specie.
Il numeroso team di ricercatori guidato da Axel Hochkirch del Musée National d’Histoire Naturelle del Lussemburgo, evidenzia che «Queste specie rappresentano circa il 10% di tutti gli animali e le piante presenti sulla terraferma, negli ambienti d’acqua dolce o marini in Europa» e ha scoperto che «Circa il 19% delle 14.669 specie sono a rischio di estinzione, tra cui il 27% delle piante, il 24% degli invertebrati e il 18% dei vertebrati».
I ricercatori fanno notare che «Sebbene l’attenzione alla conservazione tenda a concentrarsi sui vertebrati, questa analisi suggerisce che la percentuale di invertebrati a rischio di estinzione supera di gran lunga le ultime stime dell’Intergovernmental Science-Policy Platform on Biodiversity and Ecosystem Services (IPBES)».
Inoltre, il nuovo studio conferma le principali minacce alla biodiversità europea, compresi i cambiamenti nell’uso dei terreni agricoli con conseguente perdita di habitat, sfruttamento eccessivo delle risorse biologiche, inquinamento e sviluppo residenziale e commerciale.
Questi risultati potrebbero servire come base per misurare i progressi degli sforzi per contrastare la perdita di biodiversità. I ricercatori chiedono anche ulteriori azioni e investimenti nel campo della biodiversità, evidenziando anche le aree in cui ulteriori ricerche potrebbero avere successo e ricordano che «La biodiversità è essenziale per la sicurezza alimentare, la produzione di ricchezza e il futuro benessere dei cittadini europei».
Gli autori dello studio concludono: «Questa analisi completa di 14.669 valutazioni della Lista Rossa continentale per le specie animali e vegetali europee suggerisce che 2 milioni di specie vegetali e animali sono a rischio di estinzione. Questo risultato raddoppia l’ultima ipotesi IPBES di 1 milione di specie minacciate». Quindi le specie a rischio estinzione sono 2 milioni, il doppio delle stime del 2019 dell’IPBES. Un raddoppio che è dovuto principalmente all’inclusione di dati più completi sugli insetti, che indicano un rischio di estinzione più elevato di quanto precedentemente ipotizzato.
Secondo Hochkirch, la condizione in cui si trovano gli insetti è davvero drammatica: «Quel che fa il nostro studio è evidenziare davvero che gli insetti sono minacciati quanto altri taxa. E poiché sono il gruppo di animali più ricco di specie del nostro pianeta, questo è veramente qualcosa che dovrebbe essere affrontato. Gli invertebrati costituiscono il 97% del regno animale, con gli insetti che ne rappresentano circa il 90%, e svolgono un ruolo vitale nel nostro ecosistema. Questi ruoli includono la decomposizione dei rifiuti, l’impollinazione e il riciclaggio dei nutrienti del suolo. I risultati dello studio sono preoccupanti perché, senza insetti, il nostro pianeta non sarà in grado di sopravvivere».