La comunità sanitaria globale: alla COP28 un’azione urgente su clima e salute
Solo uno sforzo drammatico e dedicato per limitare il riscaldamento a 1,5° C potrà impedire un futuro molto peggiore di quello che vediamo ora
[28 Novembre 2023]
In vista della 28esima conferenza delle parti dell’United Nations Framework Convention on Climate Change (COP28 Unfccc) di Dubai, l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), insieme alla comunità sanitaria globale, sta chiedendo con forza di garantire che l’impatto dei cambiamenti climatici sulla salute sia al centro dei negoziati. «E’ imperativo ampliare l’attenzione alla salute umana nelle discussioni globali, senza lasciare spazio a scuse, e costringere i negoziatori a riconoscere che hanno la responsabilità del benessere del nostro bene più prezioso: la salute delle popolazioni in tutto il mondo», si legge in un comunicato congiunto.
Il direttore generale dell’Oms, Tedros Adhanom Ghebreyesus, ha sottolineato che «Dare priorità alla salute non è solo una scelta; è il fondamento di società resilienti. Dobbiamo cambiare il discorso e dimostrare gli enormi benefici di un’azione climatica più coraggiosa sulla nostra salute e sul nostro benessere».
Gli eventi meteorologici estremi susseguitisi in tutto il mondo negli ultimi mesi forniscono uno sguardo terrificante su ciò che ci aspetta in un mondo in rapido riscaldamento. Secondo il rapporto dell’IPCC, circa 3,5 miliardi di persone vivono in aree altamente vulnerabili ai cambiamenti climatici e dai dati dell’Oms, in 20 anni i decessi legati al caldo tra le persone di età superiore ai 65 anni sono aumentati del 70% in tutto il mondo.
L’Oms ribadisce che «Solo uno sforzo drammatico e dedicato per limitare il riscaldamento a 1,5° C potrà impedire un futuro molto peggiore di quello che vediamo ora. Anche gli eventi meteorologici estremi sempre più frequenti e gravi, come siccità, inondazioni e ondate di caldo, metteranno a dura prova le infrastrutture sanitarie». Nel 2022, in Pakistan le inondazioni hanno provocato lo sfollamento di 8 milioni di persone e ne hanno colpite complessivamente 33 milioni. La Banca Mondiale prevede che «Senza un’azione coraggiosa e immediata, il cambiamento climatico potrebbe sfollare circa 216 milioni di persone entro il 2050».
E l’Oms fa notare che «Mentre la crisi climatica mette a repentaglio vite e mezzi di sussistenza, i sistemi alimentari globali faticano a sostenere una popolazione in crescita e le risorse idriche compromesse aggravano le sfide. Parallelamente, il cambiamento climatico sta catalizzando un’ondata di malattie infettive come la dengue e il colera, mettendo in pericolo milioni di persone. Ora è il momento di un’azione decisiva e collaborativa per mitigare gli impatti sulla salute della crisi climatica e costruire un futuro sostenibile per tutti. Poiché il cambiamento climatico rappresenta una sfida senza precedenti per i sistemi sanitari di tutto il mondo, è anche imperativo rafforzare i nostri sistemi affinché siano resilienti, a basse emissioni di carbonio e sostenibili. La mancata azione rapida renderà i sistemi sanitari di tutto il mondo vulnerabili agli enormi impatti dei cambiamenti climatici».
E La comunità sanitaria ricorda che il cambiamento climatico non è una minaccia lontana. «E’ un pericolo attuale che colpisce la nostra salute su più fronti. Il cambiamento climatico sta già influenzando la nostra salute, contribuendo alla diffusione di malattie infettive e malattie trasmesse da vettori. C’è un urgente bisogno che i negoziatori comprendano che il cambiamento climatico è una minaccia diretta alla salute globale che non può più essere ignorata o minimizzata. Adattare i nostri sistemi sanitari significa potenziare interventi chiave come il controllo dei vettori, la sorveglianza epidemiologica e l’accesso all’acqua sicura e ai servizi igienico-sanitari. Inoltre, la formazione del personale sanitario è fondamentale ed è necessario il sostegno per allineare i sistemi sanitari con le linee guida incluse nell’ Operational framework for building climate resilient and low carbon health systems dell’Oms».
Per ridurre l’impatto negativo sulla salute, la comunità sanitaria sottolinea l’importanza di ridurre e arrestare le emissioni. Secondo l’Oms, «7 milioni di morti premature ogni anno sono attribuite all’inquinamento atmosferico. Sono necessarie misure urgenti di mitigazione, inclusa la transizione verso fonti di energia pulita, per proteggere la salute umana e creare risultati sostenibili».
La comunità sanitaria globale riconosce il ruolo svolto dai sistemi sanitari nel contribuire alle emissioni e sostiene l’ecologizzazione del settore sanitario, msa avverte che «Questo comporta la decarbonizzazione dei sistemi sanitari, la digitalizzazione della medicina e l’implementazione di pratiche sostenibili negli ospedali e nelle strutture sanitarie per ridurre significativamente il 5% delle emissioni globali attribuite al settore sanitario».
In tutto il mondo, oltre 1 miliardo di persone sono servite da strutture sanitarie con elettricità inaffidabile o senza elettricità. Per i Paesi a basso reddito che non hanno accesso all’elettricità, la comunità sanitaria chiede un’accelerazione dell’accesso all’energia pulita. L’Oms sta lavorando con i partner per accelerare l’elettrificazione delle strutture sanitarie con le energie rinnovabili e per armonizzare le forniture mediche e guidare un cambiamento trasformativo verso fonti energetiche più pulite, servizi migliori e una minore dipendenza dal diesel e dal gas.
Riconoscendo il gap finanziario nei sistemi sanitari, la comunità sanitaria globale chiede «Maggiori finanziamenti provenienti da nuove fonti» e rivolge al mondo del business e ai governi un appello a «Disinvestire e porre fine ai sussidi per i combustibili fossili e di mobilitare nuovi fondi per sostenere i sistemi sanitari nella gestione del cambiamento climatico».
L’Alliance for Transformative Action on Climate and Health (ATACH) è impegnata a realizzare gli obiettivi fissati alla COP26 di Glasgow, sfruttando l’influenza collettiva degli Stati membri dell’Oms e degli stakeholders per promuovere sistemi sanitari resilienti ai cambiamenti climatici. ATACH si concentra anche sull’identificazione delle esigenze di finanziamento e sottolinea che «Con il settore sanitario alle prese con sfide senza precedenti, è essenziale affrontare l’evidente disparità nel sostegno finanziario. Attualmente, il settore riceve solo lo 0,5% dei finanziamenti globali per il clima. Per affrontare efficacemente le numerose sfide future – dall’attuale crisi sanitaria globale al panorama in continua evoluzione della ricerca medica e dei progressi tecnologici – un aumento sostanziale delle risorse non è solo giustificato ma essenziale. Moltiplicando il sostegno finanziario, possiamo rafforzare la capacità del settore di innovare, adattarsi e fornire cure ottimali, garantendo un’infrastruttura sanitaria resiliente per le sfide di oggi e le incertezze di domani».
L’Oms lancia un appello urgente per un’azione per il clima e la salute alla COP28: «Mentre il mondo si unisce alla COP28, la comunità sanitaria chiede un’azione decisiva. Esortiamo i negoziatori a riconoscere che l’azione per il clima è un’azione per la salute e che l’incapacità di affrontare questa realtà avrà profonde conseguenze per il benessere delle generazioni attuali e future».
L’appello all’azione dell’Oms unisce la comunità sanitaria nel chiedere «L’impegno a costruire sistemi sanitari resilienti, ridurre le emissioni e dare priorità alla salute». Il primo Health Day è destinato a «Elevare il profilo globale del nesso tra clima e salute e a integrare la salute nell’agenda del cambiamento climatico». Per la prima volta in assoluto, alla COP28 parteciperà un numero record di ministri della Salute e per l’Oms, «La presenza di un numero significativo di ministri della sanità sottolinea l’impegno a dare priorità alla salute nel contesto delle discussioni sul clima e rafforza il nostro impegno a creare un futuro più sano e sostenibile. La sessione ministeriale promette di amplificare l’urgenza di agire riunendo i leader globali per attuare soluzioni sostenibili. Questo incontro storico si concentrerà sull’affrontare l’intersezione cruciale tra salute e cambiamento climatico. L’eredità della COP 28 sarà l’impegno per un pianeta più sano, in cui gli argomenti sanitari a favore dell’azione per il clima non solo vengano ascoltati ma portino a risultati tangibili».