Attacco terroristico dei jihadisti pakistani di Jaish al-Adl contro la polizia iraniana

La condanna del Consiglio di sicurezza dell’Onu. I Pasdaran: il mandate è Israele

[19 Dicembre 2023]

Il Consiglio di Sicurezza dell’Onu ha condannato l’attacco terroristico avvenuto il 15 dicembre contro una stazione di polizia nel sud-est dell’Iran e nel quale sono stati uccisi 12 agenti e altri 7 sono rimasti gravemente feriti.

L’attacco alla stazione di polizia di Rasak, nella provincia sud-orientale del Sistan e Baluchistan, dove da tempo si riscontrano disordini,  è stato rivendicato dalla milizia jihadista pakistana Jaish al-Adl, conosciuta in Iran come Jaish al-Dhulm, un’organizzazione islamica sunnita anti-sciita con base in Pakistan e attiva nella regione di confine con l’Iran.

Come evidenzia UN News, «Questo è stato l’ultimo di una serie di incidenti simili segnalati nella provincia, tra cui un attacco armato mortale contro agenti di polizia a luglio e l’uccisione di guardie di frontiera iraniane a Saravan a maggio».

L’attacco del gruppo terroristico jihadista sunnita è avvenuto proprio mentre l’Iran era sotto gli occhi dell’opinione pubblica internazionale grazie alla consegna del premio Nobel per la Pace a 2023 ai figli della dissidente Narges Mohammadi, messa in galera dal regime teocratico iraniano per il suo impegno nella lotta per i diritti delle donne iraniane.

Il ministro degli esteri dell’Iran, Amir-Abdullahian, ha detto che «I terroristi sono i nemici della sicurezza e del progresso dell’Iran ma non possono fermare il nostro cammino».

Il presidente di turno del Consiglio di sicurezza dell’Onu, l’equadoregno José de la Gasca, ha espresso la più profonda solidarietà e le condoglianze alle famiglie delle vittime e al governo della Repubblica islamica dell’Iran e ha augurato una pronta e completa guarigione a coloro che sono rimasti feriti.

In un comunicato si legge che «I membri del Consiglio di Sicurezza riaffermano che il terrorismo in tutte le sue forme e manifestazioni costituisce una delle minacce più gravi alla pace e alla sicurezza internazionale» e sottolineano «La necessità di arrestare gli autori, gli organizzatori, i finanziatori e gli sponsor perché rispondano di questi riprovevoli atti di terrorismo e per assicurarli alla giustizia».

Il Consiglio di sicurezza dell’Onu sollecitano poi tutti gli Stati a «Cooperare attivamente con le autorità iraniane, così come con tutte le altre autorità competenti a questo riguardo» e riaffermano «La necessità che tutti gli Stati combattano con tutti i mezzi, in conformità con la Carta delle Nazioni Unite e altri obblighi previsti dal diritto internazionale, le minacce alla pace e alla sicurezza internazionali causate da atti terroristici».

Rispondendo a una domanda posta durante una conferenza stampa, Stéphane Dujarric, portavoce del Segretario generale dell’Onu António Guterres, ha ribadito che «Le Nazioni Unite condannano fermamente l’attacco al quartier generale della polizia nella provincia di Sistan e Balouchestan, Repubblica islamica dell’Iran, di cui il gruppo “Jaish al-Adl” ha  rivendicato la responsabilità, provocando almeno 11 vittime (poi salite a 12, ndr) , e sottolineano la necessità di assicurare alla giustizia gli autori di questo attacco. Le Nazioni Unite esprimono profonde condoglianze alle famiglie in lutto, al popolo e al governo della Repubblica islamica dell’Iran. Augurano una pronta guarigione ai feriti».

Ma Il comandante del Corpo delle Guardie della Rivoluzione Islamica (IRGC, i Pasdaran), il maggiore generale Hossein Salami ha un’idea precisa di chi siano i mandanti dei terroristi sunniti di Jaish al-Adl e ha sicurato che «I Pasdaran dell’Iran risponderanno in modo decisivo all’attacco terroristico contro una stazione di polizia del sud-est del Paese che ha provocato il martirio di 12 agenti».

In un messaggio di cordoglio inviato al capo della polizia iraniana, Salami scrive che «Coloro che stanno dietro questo vile e codardo attentato del 15 dicembre a Rask, compresi gli attori stranieri che lo hanno ordinato, pagheranno caro per i misfatti commessi».

E di chi parli il capo dei Pasdaran lo spiega l’Agenzia di stampa degli studenti iraniani (ISNA) citando quanto detto dal ministro degli Interni iraniano Ahmad Vahidi che il 1\6 dicembre è andato a Konarak per rendersi conto di quanto accaduto e che ha detto ai giornalisti che i colpevoli sono «I gruppi terroristici sono sostenuti dal regime sionista (Israele, ndr)» e che «Il governo della Repubblica islamica dell’Iran si aspetta da parte dei paesi vicini che siano più attenti nel controllo dei confini comuni perché è chiaro che i gruppi terroristici provengono dall’altra parte del confine. Il governo del Pakistan dovrebbe controllare rigorosamente i confini con la Repubblica Islamica dell’Iran e controllare i punti in cui i gruppi terroristici sono arrivati ​​da questa parte del confine, per prevenire atti terroristici e l’ingresso aggressivo di terroristi nel territorio della Repubblica Islamica dell’Iran».