Il Governo ha ratificato il protocollo su gestione integrata zone costiere e la convenzione su acque di zavorra e sedimenti navi

MASE: un passo in avanti nella tutela dei nostri mari e delle nostre coste

[27 Dicembre 2023]

Su proposta del ministro degli  esteri e della cooperazione internazionale Antonio Tajani, il Consiglio del ministri ha approvato due disegni di legge di ratifica ed esecuzione di a atti internazionali sulla cooperazione nel settore marittimo.

Il primo è la ratifica ed esecuzione del Protocollo sulla gestione integrata delle zone costiere del Mediterraneo, fatto a Madrid il 21 gennaio 2008 e il governo spiega che «Il Protocollo mira a realizzare forme di coordinamento istituzionale tra autorità nazionali e organismi regionali e locali, anche in materia di pianificazione e programmazione, favorendo un approccio globale volto a promuovere il benessere economico e sociale delle zone costiere, tenendo conto allo stesso tempo della fragilità dei relativi ecosistemi. Le norme hanno l’obiettivo di agevolare lo sviluppo sostenibile delle zone costiere e di preservarle a vantaggio delle generazioni presenti e future; di garantire l’utilizzo sostenibile delle risorse idriche; di assicurare la conservazione dell’integrità degli ecosistemi, dei paesaggi e della geomorfologia del litorale; di prevenire e ridurre l’effetto dei rischi derivanti dai cambiamenti climatici; di assicurare la coerenza delle iniziative pubbliche e private che hanno effetti sull’utilizzo delle zone costiere».

In una nota il ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica (MASE) ricorda che «Il Protocollo ICZM, che riguarda la gestione integrata delle zone costiere mediterranee, si inserisce nel quadro della Convenzione di Barcellona sulla protezione del Mar Mediterraneo dai rischi dell’inquinamento: definendo la gestione integrata di zona costiera quale processo adattativo di gestione delle risorse per uno sviluppo sostenibile, il Protocollo pone l’obiettivo di un raccordo trasversale fra le varie politiche che incidono sulle regioni costiere, attraverso una pianificazione che assicuri un effettivo sviluppo sostenibile di tali aree».

La seconda ratifica concerne l’ecuzione della Convenzione internazionale per il controllo e la gestione delle acque di zavorra e dei sedimenti delle navi, fatta a Londra il 13 febbraio 2004, e il governo evidenzia che «La finalità della Convenzione è di prevenire, ridurre al minimo ed eliminare i rischi per l’ambiente, la salute umana, i beni e le risorse causati dal trasferimento di organismi acquatici nocivi e di agenti patogeni, grazie al controllo e alla gestione delle acque di zavorra e dei sedimenti delle navi (ossia le acque e il particolato introdotti a bordo di una nave per controllarne l’assetto longitudinale e trasversale, il pescaggio, la stabilità o le sollecitazioni cui è soggetta la nave stessa). La Convenzione, in particolare, prevede che, ai fini del rilascio in mare delle acque di zavorra, siano rispettati degli standard ben precisi e che per ogni nave di stazza lorda al di sopra di 400 tonnellate sia stabilito un apposito piano per la gestione ed il trattamento di tali acque».

Il MASE sottolinea zia che «La Convenzione Internazionale per il Controllo e la Gestione delle Acque di Zavorra e Sedimenti delle Navi (la cosiddetta Ballast water Convention), punta invece a prevenire, ridurre e da ultimo eliminare il trasferimento di organismi acquatici pericolosi e patogeni trasportati dalle acque di zavorra delle navi e la loro introduzione attraverso discarica non controllata nelle acque costiere degli Stati. Come noto, questa pratica causa danno all’ambiente marino e alla salute, nonché alle risorse economico-sociali delle aree costiere: le acque di zavorra possono infatti contenere specie aliene potenzialmente invasive, come per esempio già accaduto con la diffusione del granchio blu, specie originaria dell’Atlantico occidentale che rischia di mettere in serio pericolo la fauna locale e le attività economiche ad essa collegate».

Il MASE conclude: «L’approvazione dei due disegni di legge costituisce un passo in avanti nella tutela dei nostri mari e delle nostre coste, rafforzando ulteriormente il ruolo dell’Italia nelle politiche di protezione degli oceani e dei mari, a testimonianza dell’impegno del Ministero e di questo governo per la protezione della biodiversità».