A realizzare l'iniziativa voluta dal Comune sarà la partecipata pubblica Agsm Aim
Verona lancia il progetto geotermia per il teleriscaldamento, con risparmi del 40% sul gas
«Investire in geotermia significa recuperare calore tramite una fonte che fornisce energia rinnovabile a emissioni zero»
[10 Gennaio 2024]
Il settore edilizio è responsabile del 40% del consumo totale dell’energia e del 36% delle emissioni a effetto serra nell’Ue, con i costi della climatizzazione a pesare sulle tasche di cittadini e imprese oltre che sul clima.
Passare da una climatizzazione basata sulle fonti fossili come il gas a una fondata sulle energie rinnovabili, come la geotermia, significa dunque unire la sostenibilità ambientale a quella socioeconomica.
È quanto ha deciso di fare il Comune di Verona lanciando il progetto geotermia, che verrà realizzato dalla partecipata interamente pubblica Agsm Aim.
«Investire in geotermia significa recuperare calore tramite una fonte che fornisce energia rinnovabile a emissioni zero – spiega l’assessore comunale all’Ambiente, Tommaso Ferrari – Un progetto che il Comune sostiene con forza e che dimostra come la transizione energetica possa portare vantaggi sia in termini ambientali sia in termini sociali grazie alla stabilizzazione del prezzo. In questi anni la fluttuazione del prezzo del gas ha creato infatti molti problemi economici a tanti cittadini e cittadine veronesi».
Il ricorso alla fonte geotermica consentirà di risparmiare più del 40% del gas ad oggi consumato, con il relativo riflesso in bolletta, e al contempo eviterà l’emissione in atmosfera di 31.250 tonnellate di CO2 all’anno.
Una rivoluzione a livello locale, che prenderà corpo a partire dalle prossime settimane, con la costituzione di una società ad hoc che si occuperà proprio del progetto geotermia.
In concreto, verranno realizzati dei pozzi geotermici nelle vicinanze delle cinque centrali di cogenerazione di Verona, situate a Borgo Trento, Forte Procolo, Golosine, Centro Città e Banchette; in futuro, il progetto si amplierà anche alle centrali di teleriscaldamento di Vicenza.
Il funzionamento di un teleriscaldamento geotermico è tanto semplice quanto sostenibile: l’acqua calda presente nel sottosuolo viene prelevata e portata verso la superficie da una rete di tubazioni, il fluido cede poi calore – tramite uno scambiatore – alla rete di teleriscaldamento e dunque agli edifici allacciati, per poi essere re-iniettato nel sottosuolo.
Città come Ferrara utilizzano già da decenni questo sistema, impiegando il calore della geotermia nel mix energetico del proprio teleriscaldamento; i Comuni geotermici della Toscana rappresentano un modello ancora più avanzato, dato che nel loro caso l’intero fabbisogno di calore è soddisfatto dalla geotermia, attingendo ai cascami di vapore delle vicine centrali geotermoelettriche gestite da Enel green power, abbattendo così della metà il costo della bolletta per cittadini e imprese.
«Grazie a questa importante tecnologia il nostro gruppo – commenta Federico Testa, presidente di Agsm Aim – conferma di affrontare le sfide del settore energetico con una nuova vocazione valoriale, sempre indirizzata verso lo sviluppo sostenibile e il contenimento dei costi per i cittadini e le imprese».
Ampliando il quadro d’osservazione, in tutta Italia il potenziale del teleriscaldamento è assai più ampio: si stima pari a 38 TWh, di cui 18 TWh da calore geotermico recuperabile. Un’operazione che equivarrebbe a risparmiare l’emissione di 5,7 mln di ton di CO2 l’anno o a spegnere 4 mln di caldaie, col conseguente risparmio economico.