Reskilling Revolution: riqualificare 680 milioni di persone per i lavori del futuro e l’intelligenza artificiale
Un nuovo rapporto identifica i nuovi lavori stima la dimensione dei lavori digitali globali
[17 Gennaio 2024]
Al World Economic Forum (WEF) in corso a Davos è stata presentata l’iniziativa Reskilling Revolution che punta a fornire migliori competenze, opportunità di lavoro e istruzione a più di 680 milioni di persone in tutto il mondo, per «Portare avanti un programma ambizioso volto a responsabilizzare e preparare le persone al futuro del lavoro».
Saadia Zahidi, amministratore delegato del Wef, ha ricordato che «Con il 23% dei posti di lavoro che cambieranno nei prossimi 4 anni e il 40% dell’orario di lavoro che sarà probabilmente influenzato dall’intelligenza artificiale generativa, investire in iniziative di capitale umano come la Reskilling Revolution è oggi fondamentale per superare le interruzioni dei mezzi di sussistenza ed è fondamentale per risolvere i problemi ambientali, sfide tecnologiche ed economiche di domani».
Lanciata in occasione del WEF 2020, la Reskilling Revolution implementa iniziative pubblico-private con l’obiettivo di «Fornire a 1 miliardo di persone migliori istruzione, competenze e opportunità economiche entro il 2030». Sulla base dell’impatto ottenuto fino ad oggi e degli impegni assunti dai partner, l’iniziativa punta a raggiungere oltre 680 milioni di persone entro la fine del decennio e coinvolge oltre 350 aziende e 20 acceleratori nazionali.
Jonas Prising, CEO di ManpowerGroup, ha detto che «La rivoluzione della riqualificazione è stata tempestiva quando il Forum ha lanciato l’iniziativa 4 anni fa, ed è ora ancora più urgente. Da un lato, la tecnologia migliora la vita delle persone e crea un mondo più connesso. Dall’altro, contribuisce a una crescente polarizzazione tra coloro che hanno le competenze per trarre vantaggio dalla digitalizzazione e coloro che ne sono privi. Poiché l’adozione della tecnologia continua a ritmo sostenuto, aumentare l’occupabilità delle persone e fornire loro un maggiore controllo sulla loro prosperità e sul potenziale di guadagno è fondamentale per creare un futuro migliore per i molti, non per i pochi».
Lo staff di Reskilling Revolution spiega che «I nuovi impegni verso la rivoluzione della riqualificazione includono Raise the Bar: Unlocking Career Success del Dipartimento dell’istruzione degli Stati Uniti, che mira a reimmaginare il modo in cui le scuole superiori statunitensi preparano tutti gli studenti a prosperare nelle loro future carriere; Skillsbuild di IBM, che mira a formare 2 milioni di persone provenienti da comunità sottorappresentate con competenze di intelligenza artificiale; e la tavola rotonda europea per l’industria R4E , che mira a riqualificare 5 milioni di europei entro il 2030. I lavoratori e gli studenti che beneficiano di queste iniziative vengono dotati delle competenze e delle conoscenze necessarie per lavorare nelle industrie emergenti. Oltre la metà delle attività in corso si concentra sui lavori verdi e digitali, riflettendo l’importanza di combinare competenze verdi e digitali per alimentare la transizione verde. I membri della Reskilling Revolution evidenziano l’intelligenza artificiale e i big data, l’alfabetizzazione tecnologica, la leadership e l’influenza sociale come le competenze di massima priorità».
Per Judith Wiese, responsabile del personale e della sostenibilità di Siemens, «E’ fondamentale accompagnare le persone nel percorso di trasformazione digitale e verde, al fine di creare fiducia nelle organizzazioni e nella tecnologia che sarà fondamentale per garantire un futuro di crescita economica e prosperità per tutti».
Al WEF di Davos sono stati fatti numerosi altri annunci per l’agenda per l’occupazione e le competenze: Filippine, Vietnam e Qatar hanno aderito a una rete in crescita di 20 acceleratori nazionali focalizzati su istruzione, competenze e lavoro. 21 imprese hanno aderito alla Good Work Alliance, una coalizione di imprese di 15 settori che fissa obiettivi ambiziosi per fornire buone condizioni di lavoro a circa 2,5 milioni di lavoratori. La Refugee Employment Alliance, co-presieduta dall’UNHCR e dal Gruppo Ingka, negli ultimi due anni ha assunto oltre 54.000 rifugiati a livello globale e si è allineata sui percorsi per mantenere l’impegno di assumere altri 125.000 rifugiati entro la fine del 2027. Sono stati annunciati 13 nuovi Skills-First Lighthouses : iniziative pubbliche e private che promuovono pratiche lavorative basate sulle competenze che consentono alle persone di sfruttare i loro talenti indipendentemente dalle qualifiche formali o dalle reti. Basandosi sul toolkit per l’adozione responsabile dell’intelligenza artificiale sul posto di lavoro, il CEO e i membri ministeriali del Jobs Consortium, hanno approvato l’iniziativa per l’occupazione del World Economic Forum per sviluppare punti di aumento dell’occupazione e transizioni lavorative guidati dall’intelligenza artificiale generativa nel 2024. Il nuovo rapporto “The Rise of Global Digital Jobs” del WEF realizzato in collaborazione con Capgemini, identifica e quantifica i lavori più favorevoli al lavoro completamente remoto e stima che entro il 2030 ci saranno 90 milioni ad essere fatti completamente da remoto, migliorando l’accesso ai posti di lavoro e ai talenti globali.
Claudia Crummenerl, amministratore delegato di Capgemini Invent, sottolinea che «L’aumento dei posti di lavoro digitali globali sta plasmando nuove frontiere del lavoro. Con i giusti investimenti e le giuste politiche, ciò può garantire un futuro dinamico e inclusivo. Grazie alla ricerca condotta insieme al Forum e con il supporto dei dati di Faethm by Pearson, possiamo aspettarci oltre 90 milioni di posti di lavoro digitali globali entro il 2030».