Wwf, oltre 160 decessi negli ultimi cinque mesi del 2023
In Zimbabwe è in corso una moria di massa degli elefanti a causa della siccità
«Scarsa nutrizione, temperature molto elevate e carenza di acqua hanno contribuito a creare uno stress enorme e potrebbe accadere di nuovo nel 2024»
[22 Gennaio 2024]
Tra febbraio e novembre dello scorso anno, negli oltre 14mila km del Parco nazionale di Hwange, in Tanzania, non è caduta una goccia d’acqua. Una situazione che sta mettendo a dura prova (anche) la fauna selvatica, tant’è che negli ultimi cinque mesi del 2023 nell’area sono morti oltre 160 elefanti.
«C’era scarsa nutrizione, temperature molto elevate e carenza di acqua; ciò ha contribuito a creare uno stress enorme e potrebbe accadere di nuovo nel 2024», sottolinea Trevor Lane, cofondatore e capo del gruppo di conservazione Bhejane Trust all’interno di Hwange.
Come riporta il Wwf, già durante un conteggio effettuato a settembre più di 1.800 elefanti stavano cercando di bere da un’unica fonte d’acqua, tentando di bere dal fango.
Tant’è che i gruppi ambientalisti di Hwange si stanno ora affrettando a scavare più pozzi nel tentativo di far spostare gli elefanti in aree dove il cibo è più facilmente disponibile. Stanno inoltre installando sistemi ad energia solare sui pozzi esistenti per estendere le ore di pompaggio e soddisfare la pressione prevista nella stagione calda.
Gli esperti di fauna selvatica temono che la crisi climatica possa far sembrare normali tali eventi. Il clima caldo e secco unito a episodi di siccità prolungati si sta intensificando in tutta l’Africa meridionale, pertanto causerà altre vittime, non solo tra gli elefanti.
L’Ufficio delle Nazioni Unite per il coordinamento degli affari umanitari afferma infatti che, con la crisi climatica in corso ulteriormente aggravata da El Niño, è attesa «un inizio ritardato delle piogge e periodi di siccità prolungati» che potrebbero aggravare ulteriormente la siccità nello Zimbabwe, mettendo a dura prova la popolazione umana oltre che la fauna selvatica.