Presentato il nuovo rapporto di sostenibilità Utilitalia

Dalle utility italiane investimenti per 6,2 mld di euro l’anno, in crescita del 35%

«Energia, ciclo idrico e servizi ambientali sono servizi imprescindibili per la vita dei cittadini, investire in sostenibilità assicura migliori performance aziendali e vantaggi alle comunità»

[22 Gennaio 2024]

Le imprese che gestiscono i servizi pubblici locali stanno puntando forte sulla sostenibilità, che assorbe circa un terzo degli investimenti messi in campo annualmente.

È quanto emerge dal rapporto di sostenibilità Le utilities italiane per la transizione ecologica e digitale, elaborato dalla fondazione Utilitatis – attingendo a un campione di 89 aziende – per conto di Utilitalia, la federazione delle imprese pubbliche operanti sui fronti dell’acqua, igiene urbana ed energia.

«Anche nel 2022, un anno difficile caratterizzato dalla crisi dei prezzi dell’energia e dall’emergenza siccità, quello delle imprese dei servizi pubblici si è confermato un settore strategico per il nostro Paese», dichiara il presidente di Utilitalia, Filippo Brandolini.

In particolare, il rapporto documenta un volume complessivo di investimenti realizzati nel 2022 pari a 6,2 miliardi di euro (+35% sul 2021), un terzo dei quali destinati a decarbonizzazione, digitalizzazione ed economia circolare, e un valore aggiunto distribuito ai diversi stakeholder (lavoratori, azionisti, pubblica amministrazione, finanziatori, comunità locali, oltre a quanto viene reinvestito in azienda) pari a 12,7 miliardi.

In particolare, investimenti per 1,8 miliardi di euro sono stati destinati alle sfide della decarbonizzazione, della digitalizzazione e dell’economia circolare (il 29% del totale, in linea con l’anno precedente).

L’obiettivo della decarbonizzazione resta centrale per le utility, con investimenti che superano gli 830 milioni (l’energia prodotta da fonti rinnovabili è cresciuta ad esempio del 32%, arrivando a quota 81%, ben oltre la media nazionale); gli investimenti in economia circolare ammontano a oltre 500 milioni (+84% in un anno), mentre per la digitalizzazione sono stati 420 milioni (+41% rispetto al 2021).

Come già accennato, inoltre, il valore aggiunto annuale distribuito agli stakeholder è stato di 12,7 miliardi, con una crescita del 18% rispetto agli 11,7 miliardi dell’anno precedente.  Ad esso si sommano ulteriori 33,7 miliardi di spesa verso i fornitori, di cui quasi il 65% verso realtà locali.

«Energia, ciclo idrico e servizi ambientali sono servizi imprescindibili per la vita dei cittadini e le utility che se ne occupano sono parte attiva ed essenziale del progresso del Paese – commenta il presidente di Fondazione Utilitatis, Mario Rosario Mazzola – La sostenibilità si conferma al centro della strategia delle imprese dei servizi pubblici: investire in questa direzione non rappresenta solo una strada obbligata per la transizione ecologica, ma assicura ormai anche migliori performance aziendali e vantaggi alle comunità servite».