Sulle Alpi fa sempre più caldo, gli stambecchi diventano animali notturni
Grignolio (Università di Ferrara): «Il riscaldamento globale che forzerà alcune specie diurne ad essere attive di notte, accettando un incremento nel rischio di predazione»
[31 Gennaio 2024]
Per gli stambecchi (e non solo, probabilmente) il bisogno di vivere in condizioni ideali da un punto di vista termico è più importante del rischio di essere predati. Così, mentre la crisi climatica avanza, gli esemplari presenti sulle Alpi diventano sempre più animali notturni.
È quanto emerge da un nuovo studio coordinato dall’Università di Ferrara, condotto sia nelle aree dove è presente un predatore degli stambecchi come il lupo (nel Parco nazionale del Gran Paradiso) sia in zone dove il predatore non c’è ancora (Parco nazionale svizzero).
La risposta al cambiamento climatico degli stambecchi, che con il maggior caldo si spostano in aree meno idonee, aumentando l’attività notturna e accettando un rischio di predazione maggiore, potrebbe essere messa in atto anche da altre specie tipicamente diurne.
Tali cambiamenti implicherebbero un peggioramento delle condizioni di vita e un aumento del rischio di predazione, poiché queste specie si sono evoluti per essere attivi di giorno.
«La nostra ricerca mette in luce un’ulteriore conseguenza del riscaldamento globale che forzerà alcune specie diurne ad essere attive di notte, accettando un incremento nel rischio di predazione – spiega Stefano Grignolio dell’Università di Ferrara, che ha supervisionato lo studio – Le conseguenze ultime di questi cambi nel comportamento delle specie diurne non ci sono ancora evidenti e dovremo capire se potranno mettere a rischio la conservazione di queste specie».
Più nel dettaglio, le dirette conseguenze della ricerca per ora sono essenzialmente due. In primis, se gli animali cambiano i momenti del giorno in cui sono attivi, sarà necessario rivedere le nostre attività di gestione della fauna, ad esempio i censimenti, perché durante le ore di luce si farà più fatica a trovare e contare gli animali.
Inoltre sarà fondamentale ridurre le altre sorgenti di stress che potrebbero forzare ulteriormente gli animali ad essere meno attivi di giorno. Ad esempio, riducendo la presenza di turisti nelle aree più utilizzate dagli stambecchi o evitando il sorvolo di elicotteri.