Sempre più imprese prendono in considerazione gli impatti su clima e natura. Terna nel club delle più virtuose
CDP: ma poco meno di 400 reporting sono allineati al benchmark più elevato
[7 Febbraio 2024]
CDP (ex Carbon Disclosure Project), – l’organizzazione no-profit globale che gestisce il sistema mondiale di divulgazione ambientale per aziende, città, Stati e Regioni – ha assegnato un punteggio a oltre 21.000 compagnie sulla base delle informazioni riportate attraverso i suoi questionari sul cambiamento climatico, la deforestazione e la sicurezza idrica e dice che «Poco meno di 400 (2%) di queste sono stati inseriti nella A List 2023 per la divulgazione di dati ambientali utilizzabili e di alta qualità». Tra queste c’è l’italiana Terna in miglioramento rispetto al rating B ricevuto nel 2023. La valutazione assegnata a Terna posiziona la società italiana nella fascia “Leadership” e al di sopra della media di settore (B), della media europea (B) e della media globale (C).
In un comunicato l’impresa italiana sottolinea che «Il riconoscimento da parte di CDP conferma il crescente impegno di Terna nell’ambito della sostenibilità ambientale, ribadito dall’adozione di un nuovo Science Based Target con cui la società si è impegnata a tagliare del 46% al 2030 le proprie emissioni di CO2 rispetto al 2019, migliorando il precedente obiettivo che prevedeva una riduzione delle emissioni climalteranti di circa il 30%. Tra i punti di forza del gestore della rete di trasmissione nazionale evidenziati da CDP ci sono la governance della questione climatica in ambito aziendale, il livello di gestione e disclosure delle emissioni “Scope 1” e “Scope 2”, la presenza di target sfidanti di riduzione dell’impronta carbonica, l’integrazione della strategia di contrasto al cambiamento climatico all’interno del modello di business aziendale. Fra le numerose iniziative messe in campo da Terna a favore dell’ambiente vi è, ad esempio, il progetto dei “Biodotti”, teso a creare aree protette alla base dei sostegni per facilitare lo spostamento della fauna selvatica e aumentare così la biodiversità; a questo obiettivo contribuisce anche “Tiny Forest”, il progetto di Terna, in collaborazione con la Società Botanica Italiana, per realizzare tre comunità vegetali, secondo il metodo del botanico giapponese Akira Miyawaki, al fine di aumentare la velocità di crescita delle foreste e la capacità di assorbimento di CO2. A tali iniziative si aggiungono la realizzazione di infrastrutture sempre più integrate con il paesaggio per ridurre al minimo l’impatto visivo, nonché l’avvio di interventi di riforestazione in alcune regioni italiane, con l’obiettivo di ridurre il rischio idrogeologico e di erosione del suolo, e i progetti per dare ospitalità all’avifauna sui sostegni degli elettrodotti».
Presentando la classifica, CDP ha evidenziato che «La divulgazione è uno strumento fondamentale per raggiungere obiettivi di zero emissioni nette ed evitare il greenwashing, monitorare i progressi rispetto agli obiettivi dell’Accordo di Parigi e fornire dati e raccomandazioni affidabili per il Global Stocktake. Le aziende A List sono quelle che hanno il quadro più accurato dei loro impatti ambientali e sono meglio attrezzate per intraprendere azioni positive per il clima e la natura per mitigarli. Allo stesso tempo, la regolamentazione della divulgazione obbligatoria continua a guadagnare slancio e ad entrare in vigore in un numero crescente di giurisdizioni».
A 10 imprese – Beiersdorf, Danone, KAO Corporation, Kering, Kabling, Lenzing, L’Oréal, Mayr-Melnhof Karton Aktiengesellschaft. Philip Morris International e Sekisui House – è stata assegnata una A in tutti e tre i questionari tematici: cambiamento climatico, foreste e sicurezza idrica. CDP evidenzia che «Il numero di aziende a cui è stata richiesta la trasparenza su tutte le questioni ambientali nel 2023 è quasi triplicato rispetto al 2022. Le istituzioni finanziarie e i principali acquirenti sollecitano sempre più le aziende a considerare il clima e la natura come interconnessi; le aziende devono affrontare tutte le questioni ambientali in modo olistico. CDP alza regolarmente il livello di ciò che si qualifica come leadership ambientale in linea con la scienza emergente, il feedback degli stakeholders e le esigenze del mercato per una maggiore trasparenza ambientale. Le companies che ottengono una A – sebbene tra le più trasparenti in termini di divulgazione e performance in materia di cambiamento climatico, deforestazione o sicurezza idrica – non sono affatto alla fine del loro percorso ambientale. A titolo di esempio, nel 2023, le aziende leader nel settore del cambiamento climatico hanno dovuto fornire una verifica del 100% delle proprie emissioni di ambito 1 e 2 senza esclusioni rilevanti (questo requisito era del 70% nel 2022). Le imprese leader nel settore forestale dovevano segnalare la tracciabilità dell’intera catena di approvvigionamento delle materie prime, comprese le origini di approvvigionamento da Paesi a rischio deorestazione, senza esclusioni significative, e le aziende leader nel settore della sicurezza idrica dovevano dimostrare una contabilità idrica completa indicando il monitoraggio regolare dei prelievi idrici, degli scarichi idrici, e la fornitura di acqua, servizi igienico-sanitari e servizi igienici a tutti i lavoratori».
CDP si batte ogni anno per una maggiore trasparenza e azione. Nel 2023, 288 istituti finanziari con un patrimonio di quasi 29mila miliardi di dollari hanno richiesto la divulgazione ambientale a più di 1.500 aziende ad alto impatto. 317 società hanno reso pubblici i loro dati a seguito di questo impegno diretto. Tuttavia, più di 38.000 imprese con un valore di almeno 26,6 trilioni di dollari di capitalizzazione di mercato – tra cui Aramco, Berkshire Hathaway, Tesla, Exxon Mobil e Chevron – non hanno risposto alla richiesta.
La CEO di CDP, Sherry Madera, ha concluso: «E’ incoraggiante vedere così tante aziende in tutto il mondo iniziare o accelerare il loro percorso verso la trasparenza ambientale nel 2023. Lo scorso anno abbiamo assistito a un aumento del 24% delle dichiarazioni e questa traiettoria è accolta con favore. È solo ponendo le basi della divulgazione che le aziende possono dimostrare di prendere sul serio il ruolo vitale che svolgono nella salvaguardia del futuro.La cruda realtà è che siamo incredibilmente indietro rispetto a dove dovremmo essere, e i progressi sono troppo lenti. Guadagnarsi un posto nella A List è qualcosa di più del punteggio. È un’indicazione di dati completi e di alta qualità che fornisce alle imprese una visione olistica del loro impatto ambientale, funge da base di riferimento per i piani di transizione e, soprattutto, consente loro di portare a termine le ambizioni dichiarate. Eppure è ancora una minoranza di aziende a raccogliere la sfida. Senza trasparenza e responsabilità – seguite da un’azione immediata – le affermazioni sulla sostenibilità non hanno senso. Congratulazioni di cuore alla A List di quest’anno. Poiché CDP alza continuamente il livello di ciò che rappresenta la leadership ambientale, il lavoro di tutte le aziende dovrebbe essere celebrato, ma non è mai completo. Dobbiamo vedere crescere l’ambizione delle aziende riguardo ad azioni positive per il clima e la natura. Questo non è mai stato così cruciale».