Accordo Ue per incrementare la tecnologia net zero
Rendere il mercato Ue adatto alla decarbonizzazione industriale. Nuovi criteri per appalti pubblici e aste per le energie rinnovabili
[7 Febbraio 2024]
Il Consiglio e il Parlamento europeo hanno raggiunto un accordo provvisorio sul regolamento che istituisce un quadro di misure per rafforzare il net-zero Industry Act (NZIA), l’ecosistema europeo di produzione di prodotti tecnologici a zero emissioni, che fissa per l’Europa l’obiettivo di produrre il 40% del suo fabbisogno annuale di diffusione in tecnologie a zero emissioni entro il 2030, sulla base dei piani nazionali per l’energia e il clima (NECP) e di avere il 15% del valore del mercato globale per queste tecnologie.
In una nota l’Europarlamento evidenzia che «Durante i negoziati, i deputati hanno ottenuto un approccio basato su un unico elenco di tecnologie da sostenere, comprese tra l’altro tutte le tecnologie rinnovabili, il nucleare, la decarbonizzazione industriale, la rete, le tecnologie di stoccaggio dell’energia e la biotecnologia. La legge semplificherà il processo di autorizzazione, fissando tempi massimi per l’autorizzazione dei progetti a seconda della loro portata e dei risultati. L’accordo prevede la creazione di iniziative “Net-Zero Acceleration Valleys”, accelerando il processo di autorizzazione delegando parte della raccolta delle prove di valutazione ambientale agli Stati membri».
Secondo il relatore, il democristiano tedesco Christian Ehler, «Questo accordo è una buona notizia per l’industria europea e pone le basi per il prossimo mandato. Per realizzare tutte le nostre ambizioni economiche, climatiche ed energetiche abbiamo bisogno dell’industria in Europa. Questa legge è il primo passo per rendere il nostro mercato adatto a questo scopo».
Per la presidenza di turno belga del Cond siglio Ue, Jo Brouns, ministro fiammingo dell’economia, dell’innovazione, del lavoro, dell’economia sociale e dell’agricoltura, ha ricordato che «Con il Net-Zero Industry Act vogliamo sostenere il nostro settore nella sua transizione. La NZIA rappresenta un passo importante nella creazione dell’ecosistema necessario per promuovere la produzione di tecnologie pulite. L’Europa ha avviato un percorso verso un futuro più pulito e sostenibile per l’industria europea. Ora è giunto il momento perché l’Europa riprenda la guida sulla scena globale delle tecnologie pulite e costruisca un settore industriale competitivo, verde e creatore di posti di lavoro».
La Commissione Ue ha accolto favorevolmente l’accordo politico e la presidente Ursula von der Leyen è convinta che «L’accordo politico sulla normativa sull’industria a emissioni net zero rappresenta un passo avanti significativo verso la realizzazione dei nostri ambiziosi obiettivi climatici ed economici. Dimostra il nostro impegno collettivo a costruire un settore industriale più sostenibile, resiliente e competitivo in Europa. Insieme stiamo facendo dell’Ue un leader mondiale nella transizione verso l’energia pulita»,
IL regolamento concordato in via provvisoria individua un’ampia gamma di tecnologie a emissioni net zero che possono essere sostenute attraverso progetti strategici, come il solare fotovoltaico, l’eolico onshore e offshore, le celle a combustibile, li elettrolizzatori, le batterie, le tecnologie di rete e dei combustibili alternativi sostenibili. Con l’accordo provvisorio, anche le industrie ad alta intensità energetica, come la produzione di acciaio, sostanze chimiche o cemento possono essere sostenute come progetti strategici.
L’accordo odierno contiene anche misure che gli ambientalisti chiedevano da tempo e altre che non piaceranno loro per niente. Infatti, consentirà anche di:
Creare un contesto normativo semplificato e favorevole per le tecnologie pulite: La legge concordata ridurrà gli oneri amministrativi e semplificherà le autorizzazioni per le tecnologie a zero emissioni nette. Per i progetti strategici per tecnologie a zero emissioni nette accelera ancora di più le autorizzazioni. L’accordo raggiunto oggi introduce il concetto di valli di accelerazione a zero emissioni nette, che può essere istituito dagli Stati membri per agevolare la creazione di cluster di attività industriali a emissioni net zero e semplificare ulteriormente le procedure amministrative. Le valutazioni ambientali dell’area geografica ai sensi della legislazione applicabile contribuiranno a razionalizzare la successiva pianificazione dei singoli progetti.
Accelerare la cattura e lo stoccaggio di CO2 nell’Ue: L’accordo provvisorio fissa l’obiettivo dell’Ue di raggiungere ogni anno 50 milioni di tonnellate di capacità di iniezione nei siti di stoccaggio geologico di CO2 nell’Ue entro il 2030. I progetti strategici di stoccaggio di CO2 a zero emissioni nette saranno realizzati con il contributo dei produttori di petrolio e gas dell’Ue sulla base della loro produzione proporzionale. In linea con gli obiettivi della nuova comunicazione sulla gestione industriale del carbonio, l’accordo elimina un importante ostacolo allo sviluppo della cattura e dello stoccaggio del CO2 come soluzione climatica economicamente sostenibile, in particolare per le emissioni difficili da abbattere nelle industrie ad alta intensità energetica.
Agevolare l’accesso al mercato per i prodotti a emissioni net zero: Il compromesso raggiunto impone alle autorità pubbliche di prendere in considerazione criteri di sostenibilità e resilienza per determinate tecnologie a zero emissioni nette nelle procedure di appalto e nelle aste per la diffusione delle energie rinnovabili. Per le procedure di appalto pubblico, deve essere utilizzato almeno un criterio aggiuntivo tra la sostenibilità sociale, la sicurezza informatica e l’obbligo di rispettare i termini. Per quanto riguarda le aste per la diffusione delle energie rinnovabili, l’accordo stabilisce criteri obbligatori diversi dal prezzo, vale a dire il contributo alla sostenibilità e alla resilienza dell’asta, la cibersicurezza, la condotta responsabile delle imprese e la capacità di realizzare progetti pienamente e tempestivamente. Tali criteri dovranno applicarsi ad almeno il 30 % del volume, ossia 6 gigawatt, messo all’asta ogni anno da uno Stato membro.
Sostenere lo sviluppo di competenze e innovazione a emissioni net zero: Saranno istituite accademie dell’industria a emissioni net zero per sostenere il miglioramento delle competenze dei lavoratori necessario per l’espansione delle industrie a emissioni net zero nell’Ue e per facilitarne la mobilità all’interno del mercato unico europeo. La legge concordata prevede anche incentivi affinché l’industria investa nell’istruzione e nella formazione della forza lavoro europea. Per promuovere l’innovazione, le nuove norme consentiranno agli Stati membri di creare spazi di sperimentazione normativa per testare tecnologie innovative a zero emissioni nette in condizioni flessibili.
Infine, la legge prevede la creazione di una piattaforma “Europa a emissioni net zero” che funga da polo centrale di coordinamento, promuovendo lo scambio di informazioni per facilitare l’attuazione e sostenere le iniziative di investimento in tutta l’Ue.
Maroš Šefčovič, vicepresidente esecutivo per l’European Green Deal, le relazioni interistituzionali e le prospettive strategiche, ha concluso: «Il Green Deal è la strategia dell’Ue per la crescita e l’occupazione: l’accordo politico sull’IA a emissioni net zero aggiungerà un importante strumento ai nostri strumenti per creare crescita e posti di lavoro nelle tecnologie a emissioni net zero che costruiranno una società climaticamente neutra. L’Ue ha bisogno di tali tecnologie e il mondo intero ne ha bisogno: oggi l’Ue sottolinea il suo impegno a investire nella produzione di tali tecnologie affinché siano disponibili per l’Ue e per il mondo».