«Gli impatti climatici sarebbero quasi irreversibili su scala temporale umana»
Il potenziale collasso della circolazione dell’Oceano Atlantico influirà fortemente sul clima europeo
Più fresco in Europa, riscaldamento accelerato altrove. Modelli di precipitazioni alterati e 1 metro di innalzamento del mare
[12 Febbraio 2024]
Utilizzando un modello climatico complesso, lo studio “Physics-based early warning signal shows that AMOC is on tipping course”, pubblicato su Science Advances da René van Westen, Michael Kliphuis e Henk Dijkstra dell’Instituut voor Marien en Atmosferisch onderzoek Utrecht (IMAU) dell’Universiteit Utrecht, ha simulato con successo il collasso della grande circolazione oceanica dell’Oceano Atlantico, rivelando gravi ripercussioni climatiche globali il cui peso verrà sopportato soprattutto dall’Europa.
La circolazione di ribaltamento meridionale dell’Atlantico (AMOC) è una componente importante nel sistema climatico globale che, ridistribuendo il caldo attraverso l’oceano, regola i climi globali e regionali.
All’Università di Utrecht sottolineano che «trend allarmanti indicano un graduale declino della sua forza negli ultimi decenni, sollevando preoccupazioni di un improvviso indebolimento nelle future condizioni climatiche. I ricercatori hanno osservato questi cambiamenti improvvisi in modelli climatici semplificati, ma non ancora quando utilizzano l’ultima generazione di modelli climatici all’avanguardia».
Dijkstra, Kliphuis e van Westen hanno progettato una simulazione che ha reso possibile misurare un improvviso indebolimento della circolazione oceanica. Hanno introdotto nella simulazione una forte immissione d’acqua dolce nell’Oceano Atlantico e la forza dell’AMOC è diminuita gradualmente, fino a raggiungere un punto critico e crollare.
«Siamo rimasti stupiti dalle risposte transitorie e dagli impatti climatici del collasso della circolazione dell’Oceano Atlantico», precisa Van Westen. Infatti, nella simulazione, il clima europeo si raffredda di circa 1° C ogni decennio, e alcune regioni sperimentano addirittura un raffreddamento di oltre 3° C ogni decennio. Il confronto di queste cifre con l’attuale tasso di riscaldamento globale di 0,2° C per decennio sottolinea la natura senza precedenti degli impatti climatici durante un tipping point.
Van Westen avverte che «le temperature più fresche in Europa possono sembrare positive, ma le ripercussioni sono di vasta portata, con altre regioni che sperimentano un riscaldamento accelerato e modelli di precipitazioni alterati. Inoltre, a causa del brusco collasso della circolazione oceanica, si prevede un innalzamento di 100 cm del livello del mare europeo».
Esaminando l’incertezza riguardo la vicinanza della reale circolazione oceanica al suo punto critico, Dijkstra sottolinea «la necessità di un indicatore di allarme precoce misurabile e basato sulla fisica. I dati attuali delle osservazioni sono troppo brevi per fare una stima affidabile, ma l’indicatore di allarme precoce mostra che ci stiamo muovendo nella direzione del punto di svolta».
Van Westen conclude evidenziando che è urgente agire ora: «Una volta che la circolazione dell’Oceano Atlantico collasserà, gli impatti climatici risultanti saranno quasi irreversibili su scala temporale umana, come hanno dimostrato le nostre ricerche precedenti. Stare alla larga da questo punto critico è fondamentale per evitare conseguenze devastanti su economia mondiale. clima, società e ambiente».