Ci aspettano una primavera siccitosa e calda e un’estate ancora più a rischio incendi
Siccità prolungata e temperature record hanno un forte impatto sul Mediterraneo
In Europa e in Africa settentrionale causano carenze idriche e ostacolano la crescita della vegetazione
[20 Febbraio 2024]
L’European Drought Observatory del Joint Research Centre (EDO JRC) della Commissione europea ha pubblicato il rapporto “Drought in the Mediterranean – January 2024” sulle siccità persistenti e il loro impatto in tutta la regione mediterranea e ricorda che «Temperature prolungate e superiori alla media, periodi caldi e scarse precipitazioni hanno portato a gravi condizioni di siccità nella regione del Mediterraneo, colpendo numerose aree dell’Italia meridionale, della Spagna meridionale, Malta, Marocco , Algeria e Tunisia».
E l’EDO avverte che «Nel bel mezzo dell’inverno, la siccità in corso sta già avendo impatti critici». Inoltre, i periodi caldi tra settembre e dicembre 2023 hanno portato a temperature superiori alla media, con gennaio 2024 che è stato recentemente dichiarato come il gennaio più caldo mai registrato .
Dal primo al 20 gennaio la regione mediterranea ha vissuto condizioni critiche di siccità, che hanno colpito in particolare l’Italia meridionale, la Spagna meridionale e Malta. La situazione è stata ancora più grave e prolungata in Marocco, Algeria e Tunisia. In risposta alla diminuzione della disponibilità idrica in Marocco, Spagna e Sicilia sono già state implementate restrizioni sull’uso dell’acqua. il primo febbraio in Catalogna, dove riserve idriche sono scese al di sotto del 16%, è stata dichiarata l’emergenza siccità con severe restrizioni idriche. I bacini idrici nella regione portoghese dell’Algarve erano al livello più basso e sono state ordinate restrizioni sull’uso dell’acqua. I bacini idrici della Sicilia sono al di sotto del livello di allerta e potrebbe essere necessario il razionamento dell’acqua per garantire servizi minimi. In Sardegna, si stima che nel dicembre 2023 i bacini idrici contenessero meno del 50% della loro capacità. In Marocco, 6 anni consecutivi di siccità hanno provocato un livello criticamente basso di acqua nei bacini idrici, con un riempimento medio delle dighe pari a circa il 23%. E’ stato vietato l’uso dell’acqua per pulire le strade, irrigare i parchi e alcune aree agricole.
Il rapporto mostra l’importanza della mitigazione climatica: «Ogni decimo di grado di riscaldamento globale aumenterà il rischio di siccità prolungate» e delle «Misure di adattamento per la gestione dell’acqua e per i settori che dipendono dall’acqua dolce come l’agricoltura e la produzione di acqua potabile di fronte al peggioramento impatti del riscaldamento globale».
Per valutare la siccità in agricoltura, I ricercatori del JRC hanno utilizzato il combined drought indicator (CDI), basato su precipitazioni, umidità del suolo e stress della vegetazione, e stimano condizioni di allerta in molte aree della regione del Mediterraneo. L’ analisi dimostra che alla fine di gennaio la situazione era ancora allarmante. Secondo l’ultimo bollettino MARS del JRC, «La carenza di precipitazioni e le temperature record nel gennaio 2024 hanno colpito le colture invernali e gli alberi da frutto lungo le coste di Spagna, Italia, Grecia e le isole del Mediterraneo, mentre Marocco e Algeria hanno registrato una crescita ridotta dei raccolti».
Inoltre, le previsioni stagionali per il 2024 indicano una primavera più calda della media, in particolare nell’Italia meridionale, in Grecia, nelle isole del Mediterraneo e nell’Africa settentrionale e l’attuale manto nevoso alpino, inferiore al normale, darà un contributo ridotto allo scioglimento della neve ai flussi dei fiumi nella regione nelle prossime stagioni primaverili ed estive.
All’ EDO JRC dicono: «Dato che la gravità della siccità persisterà, aumentano le preoccupazioni circa il suo impatto sull’agricoltura, sugli ecosistemi, sulla disponibilità di acqua potabile e sulla produzione di energia».
La siccità prolungata aumenta anche il rischio di incendi a causa della ridotta umidità del suolo, mentre il 2023 – segnato anche da condizioni di siccità in Europa – ha visto il più grande incendio mai registrato nell’Ue.
L’Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC) ha previsto che le ondate di caldo e la siccità diventeranno più frequenti e gravi nei prossimi decenni e il bacino del Mediterraneo è una delle poche regioni che si prevede subiranno una forte riduzione delle precipitazioni. Quindi, concludono al JRC, «La situazione continuerà ad avere un impatto sulla regione, evidenziando la necessità di strategie di adattamento per ridurre gli effetti della siccità. Gli investimenti in sistemi di allerta precoce sulla siccità, l’aumento dell’efficienza idrica delle tecnologie esistenti e nuove, il passaggio a colture più resistenti alla siccità e il miglioramento dell’accesso alle risorse idriche sono cruciali per migliorare la preparazione e la resilienza della comunità. Tuttavia, la gestione della siccità è complessa. Un approccio pragmatico alla gestione della siccità e alla pianificazione dell’adattamento richiede una valutazione del rischio basata sull’impatto, che a sua volta dovrebbe basarsi sulle osservazioni dell’impatto della siccità».
A tal fine, i partner del JRC e dell’European Drought Observatory for Resilience and Adaptation (EDORA hanno collaborato allo sviluppo del primo “European Drought Risk Atlas“, volto a valutare il rischio di siccità utilizzando tecnologie innovative.