Ricorso presentato da animalisti e ambientalisti che sostengono l’iniziativa “End the cage age”

La Commissione verso la Corte Ue per aver fermato il divieto degli allevamenti in gabbia

Pisapia: «Con la sua retromarcia non ha tradito solo le persone, ma anche i 300 milioni di animali che ogni anno soffrono in gabbia negli allevamenti europei»

[18 Marzo 2024]

La Commissione Ue ha innestato la retromarcia sull’impegno a presentare una proposta di legge per eliminare gradualmente le gabbie dagli allevamenti europei, una scelta che adesso porterà a uno scontro in tribunale.

Il comitato dei cittadini che ha promosso l’Iniziativa dei cittadini europei (Ice) End the cage age ha infatti presentato oggi ricorso presso la Corte di giustizia dell’Ue, avanzando un’azione legale le cui spese sono sostenute dal Ciwf.

Nel 2021 infatti la Commissione Ue aveva assunto l’impegno formale a presentare, entro la fine del 2023, una proposta legislativa per vietare l’uso delle gabbie negli allevamenti europei.

Una decisione in risposta alle 1,4 milioni di firme certificate raccolte nei vari Stati membri dall’Ice, un successo ottenuto col sostegno di una coalizione di 170 associazioni coordinate da Compassion in world farming (Ciwf), di cui 22 italiane (tra cui Legambiente, Lav, Lac, Lndc, Enpa, Oipa, qui l’elenco completo).

Annamaria Pisapia, uno dei sette membri del comitato dei cittadini promotori dell’Ice, spiega che «la Commissione europea aveva dato la sua parola alle cittadine e ai cittadini Ue che avrebbe proposto un divieto dell’allevamento in gabbia. Con la sua retromarcia, non ha tradito solo le persone, ma anche i 300 milioni di animali che ogni anno soffrono in gabbia negli allevamenti dell’Ue. Non esistono giustificazioni per ulteriori ritardi».

Nell’ottobre dello scorso anno, proprio l’Eurobarometro della Commissione europea ha evidenziato che una schiacciante maggioranza di nove cittadini Ue su dieci – circa 400 milioni di persone – ritiene che gli animali non debbano essere allevati in gabbie individuali.

Anche i consulenti scientifici della Commissione, l’Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa), si sono espressi a favore della graduale eliminazione delle gabbie per motivi di benessere animale per suini, vitelli, galline ovaiole, quaglie, oche e conigli.

La Commissione stava per presentare la propria proposta legislativa per mettere fine all’allevamento in gabbia lo scorso autunno, quando la presidente Von der Leyen ha messo il tutto in pausa, «molto probabilmente dietro le pressioni della lobby agricola», sottolineano le associazioni.

E tutto questo nonostante la proposta includa «un solido sostegno finanziario per assistere gli allevatori durante la transizione verso sistemi senza gabbie». Per gli animalisti, infatti, i sussidi pubblici «dovrebbero essere reindirizzati per sostenere gli allevatori che transitano a sistemi più rispettosi del benessere animale e a coltivazioni vegetali, nel rispetto della natura e nell’interesse della società tutta».