La carta etica del turismo scolastico: un viaggio che non finisce mai!

«Un viaggio non inizia nel momento in cui partiamo né finisce nel momento in cui raggiungiamo la meta. In realtà comincia molto prima e non finisce mai, dato che il nastro dei ricordi continua a scorrerci dentro anche dopo che ci siamo fermati». Così parlava Ryszard Kapuscinski. Uno che di viaggi se ne intendeva.  La gita scolastica, attività formativa di grande valore e rituale molto amato degli studenti, dovrebbe rappresentare proprio  il momento in cui teoria e pratica si incontrano, dove i banchi di scuola e le metodologie di apprendimento frontale lasciano spazio ai momenti esperienziali non formali e alla costruzione di un “nastro di ricordi” sempre più ricco.   Come tutti i viaggi, dovrebbe essere infatti occasione di conoscenza del sé, di interazione con l’altro,  stimolo profondo alla scoperta del mondo, nonché declinazione pratica di tutti i principi che si apprendono in classe. Molto spesso non è così. E per far fronte alla necessità di rinnovare l’esperienza del turismo scolastico diversi soggetti – in primis istituti scolastici, ma anche istituzioni, tour operator ed associazioni – hanno avviato un processo partecipato che ha portato alla creazione di una carta etica del turismo scolastico.

Nel 2011 alcuni insegnanti del liceo Liceo “N. Copernico” di Bologna, dopo un approfondimento sul tema del turismo responsabile in collaborazione con COSPE, hanno dato forma ad una riflesione sul tema del viaggio di istruzione, portando alla nascita di una prima carta sul turismo responsabile,  ed ispirata ai principi di AITR (Associazione Italiana Turismo Responsabile). Nel 2012 durante due eventi realizzati, da COSPE e Yoda, in collaborazione con il Festival del turismo Responsabile IT.A.CA’, AITR, Coonger e Provincia di Bologna, si è costituito un gruppo di lavoro che ha avviato l’elaborazione di una “Carta Etica sul Turismo Scolastico”. E, nel 2013, all’interno del Festival IT.A.CA’, durante il world caffè “Per una carta condivisa del turismo scolastico responsabile” è stato possibile integrare il documento grazie all’analisi di altre carte come la “Carta qualità” del WWF e il Vademecum “Non esistono cattivi viaggiatori, esistono viaggiatori male informati” di AITR.

Il viaggio di istruzione deve cogliere l’occasione di un potenziale mutamento ed evolversi in uno strumento di formazione in azione. Gli obiettivi che animano la Carta sono molteplici e puntano proprio a tale trasformazione. Quelli ai quali si punta maggiormente sono promuovere i principi e le pratiche del turismo responsabile dentro le istituzioni scolastiche e ogni soggetto preposto a organizzare viaggi di istruzione; avvalersi del viaggio di istruzione come strumento pluridisciplinare di apprendimento, e mettere in risalto l’importante opportunità di vivere un’esperienza di cittadinanza attiva.

Si può quindi pensare alla costruzione di un nuovo quadro di riferimento del turismo scolastico, inteso come mezzo di sviluppo sostenibile di un territorio, di giustizia e di inclusione sociale, che riconosce la centralità della comunità locale, valorizzandone la cultura e promuovendo strumenti di partecipazione democratica.

La Carta è nata per essere diffusa e sottoscritta da quanti più istituti possibile. Si può scaricare dal sito COSPE – www.cospe.org