A Sochi sterminio di cani randagi per “ripulire” le Olimpiadi invernali [PHOTOGALLERY]
[5 Febbraio 2014]
A Vladimir Putin non stanno antipatici solo i gay e non teme solo i terroristi islamici del Caucaso. Insieme alle autorità della regione di Krasnodar, che tra sprechi, corruzione e disastri ambientali hanno messo in piedi le Olimpiadi invernali che inizieranno il 7 febbraio a Sochi, non vuole tra i piedi i cani randagi, considerati un danno all’immagine, quindi è stato ordinato di intensificare l’uccisione già in corso dei cani che vagano liberi in città.
Lo ha infatti reso noto la Basya Services, una compagnia che si occupa di eliminare “parassiti” e che da anni è incaricata di catturare e uccidere (evidentemente senza grande successo) gli animali nella Regione Krasnodar , spiegando di aver «ricevuto istruzioni in proposito dalle autorità».
Alexei Sorokin, direttore generale della Basya Services , ha detto all’Associated Press di aver ricevuto l’ordine di sterminare i cani durante le Olimpiadi, provvedendo a quella che viene descritto come «La cattura e lo smaltimento», ma Sorokin non ha voluto specificare se ai ani verrà sparato o se verranno avvelenati o dove saranno portate le loro carcasse.
La decisione di sterminare i cani rand agi di Sochi è stata presa dopo che uno di loro si è intrufolato nelle prove per la cerimonia di apertura delle Olimpiadi e Sorokin ha detto: «Un cane correva nel Fisht Stadium e lo abbiamo portato via. Dio non voglia qualcosa di simile accada durante la vera cerimonia di apertura. Queso sarebbe una vergogna per l’intero Paese». Probabilmente per la Russia è una vergogna anche come (non) gestisce il randagismo e sarà una vergogna questa strage di cani “disturbatori”.
Comunque Sorokin giustifica tutto con il fatto che «Migliaia di cani randagi girano per le strade di Sochi, e alcuni di loro stanno mordendo i bambini»..
In effetti i cani randagi a Sochi e nella regione di Krasnodar non sono rari de diversi di loro da tempo frequentano i cantieri olimpici, dove trovano cibo e riparo nelle aree frequentate dagli operai, alla fine sono riusciti ad intrufolarsi anche “nell’impenetrabile” Parco Olimpico.
Alla Basya Services di rifiutano di dire quanti cani uccidono ogni anno perché è «Un segreto commerciale», ma la soluzione finale per i cani di Sochi era già stata chiesta a gran voce nel 2013 da Sergei Krivonosov, un deputato putiniano di Krasnodar che ora ribadisce: «Togliere i cani dalla strada per la Russia è una responsabilità verso la comunità internazionale e la loro eliminazione è il modo più rapido per risolvere questo problema». Krivonosov ha ammesso che lo sterminio olimpico no «Non è il modo più umano di affrontare il problema» e che le autorità (cioè anche lui) «Dovrebbero incoraggiare canili».
La municipalità di Sochi nel 2013 aveva annunciato un contratto «Per la cattura e lo smaltimento» dei cani randagi in città, ma gli animalisti avevano protestato veementemente contro la decisione e il Comune si era impegnato a dare il via alla costruzione di rifugi per animali e per i cani randagi.
Ora, di fronte all’avvio della soluzione finale olimpica, gli animalisti dicono che non c’è alcuna prova che sia stato costruito un solo canile o rifugio e finora l’amministrazione comunale si è rifiutata di risponderà a domande dell’AP sulla questione.
Ma sparare ai cani randagi è una pratica comune in molte regioni russe, nonostante che animalisti e ambientalisti chiedano da anni alle autorità metodi più umani di affrontare il problema.