La nuova famiglia di rane dentate della Guinea… e la raganella con la dentiera della Repubblica [FOTOGALLERY]
[10 Febbraio 2014]
La Repubblica.it il 7 febbraio ha dato meritoriamente conto dell’eccezionale scoperta di una nuova famiglia di rane dentate in Africa occidentale ma tutto viene banalizzato dall’immagine che accompagna la notizia: il fotomontaggio (che vi riproponiamo) di una raganella con una dentiera “umana”. Ci si permetta di dire che non è così che si “volgarizza” la scienza e che si fa divulgazione scientifica, non è “disneyzzando” ed antropomorfizzando gli animali che si fa amare e capire ad un popolo che non ha confidenza con la scienza la splendente e terribile bellezza della natura e non si fa un buon servizio ad un articolo, serio e ben fatto nella sua concisione, come quello pubblicato da Repubblica.it.
Ma quella foto “spiritosa” non rende giustizia soprattutto al grande lavoro che ha portato un team di ricercatori tedeschi del Museum für Naturkunde, Leibniz Institute for Research on Evolution e svizzeri del Museo di storia naturale di Ginevra e dell’università di Basilea, a pubblicare su Frontiers in Zoology, il giornale della prestigiosa Deutsche Zoologische Gesellschaft (Dzg), lo studio “The first endemic West African vertebrate family – a new anuran family highlighting the uniqueness of the Upper Guinean biodiversity hotspot”. E di scoperta davvero eccezionale si tratta perché, come spiegano i ricercatori «La sistematica di livello superiore negli anfibi è relativamente stabile. Tuttavia, recenti studi filogenetici delle rane dei torrenti africani hanno scoperto un’elevata divergenza in queste rane fenotipicamente ed ecologicamente simili, in particolare tra le rane di torrente dell’Africa Occidentale versus i lignaggi dell’Africa Centrale (Petropedetes) ed Orientale (Arthroleptides e Ericabatrachus) lignaggi Central (Petropedetes) e dell’Africa orientale. A causa della considerevole divergenza molecolare e dellla morfologia esterna delle singole specie di rane di torrente dell’Africa Occidentale specie, è emerso un nuovo genere di rane di torrente(Odontobatrachus)».
Il team svizzero-tedesco spiega che le analisi del Dna hanno ec videnziato «I Petropedetidae (Arthroleptides, Ericabatrachus, Petropedetes) come taxon sorella dei Pyxicephalidae. La posizione filogenetica degli Odontobatrachus è chiaramente al di fuori dei Petropedetidae, e non strettamente legato a qualsiasi altra famiglia di ranoidi». Secondo la loro stima, il ramo Odontobatrachus si sarebbe separato dagli altri lignaggi di rane rana fin dal Cretaceo tra 84,2 e 97,1 milioni di anni fa», quando ancora i dinosauri dominavano la Terra.
Quindi tutti i test molecolari, osteologici e morfologici dimostrano che le rane di torrente dell’Africa occidentale sono distinte dagli altri ranoidi e rappresentano una nuova famiglia di rane che è poi l’unica famiglia di vertebrati endemica presente nell’eccezionale hotspot forestale della biodiversità dell’Alta Guinea, che purtroppo è a forte rischio. E’ questa la vera grande scoperta, ancora più delle fila di denti uncinati di cui è dotata la mandibola superiore di queste “nuove” rane” o dei due unici denti della mascella inferiore.
Come ben sanno i lettori di greenreport.it, ogni anno vengono “scoperte” e descritte molte nuove specie di rane, in particolare nei tropici. Come spiegano al Museum für Naturkunde di Berlino, «Di solito non si sa molto circa la biologia e la filogenesi di queste specie. Tuttavia, la distribuzione e la parentela delle specie possono fornire ad uno scienziato importanti spunti riguardanti la storia del nostro pianeta, come sul cambiamento climatico e, ad esempio, sull’evoluzione di particolari ecosistemi». E’ per questo che gli scienziati hanno deciso di scoprire la filogenesi delle rane dei torrenti africani, anfibi morfologicamente molto simili e specializzatisi a vivere nei ripidi corsi d’acqua e nelle cascate dell’Africa Occidentale, centrale e orientale. I ricercatori sono naturalmente entusiasti di aver scoperto che le specie dell’Africa Occidentale non sono affatto collegate a quelle delle altre aree, ma la scoperta di nuove specie di rane non è inusuale mentre individuare un nuovo genere di anfibi è molto raro, denti e “dentiere” sono solo un aspetto secondario di un’eccezionale scoperta scientifica.
Come dice il principale autore dello studio, Michael Barej del Museum für Naturkunde e del Leibniz Institute for Research on Evolution and Biodiversity, «E’ stato come centrare un jackpot. Avevo bisogno di raffreddarmi quando abbiamo capito che avevamo scoperto una nuova famiglia rana. Sembrava semplicemente troppo irreale».
Oltre alle differenze genetiche, con l’aiuto della tomografia computerizzata, Barej ed i suoi colleghi hanno anche scoperto in queste strabilianti rane alcune caratteristiche anatomiche uniche ed hanno battezzato la nuova famiglia Odontobatrachidae, un nome che deriva dalle parole greche dente e rana e che s basa sull’unicità anatomica che ha scatenato la fantasia del vignettista de La Repubblica: «Le rane della nuova famiglia sono caratterizzati da denti lunghi e ricurvi nella mascella superiore e da zanne enormi nella mascella inferiore, un “setting” inusuale per le rane – spiegano al Museum für Naturkunde – Non è ancora chiaro per che cosa questi denti siano utilizzati. Forse le rane si nutrono di altre rane, come potrebbe indicare la scoperta di un piccolo scheletro rana nello stomaco di uno degli esemplari più grandi».
Ma la scoperta di questa nuova famiglia di rane dimostra anche l’assoluta necessità di salvaguardare la biodiversità tropicale: le “rane dentate” vivono solo nei piccoli brandelli di foreste rimasti in Guinea, Sierra Leone, Liberia e Costa d’Avorio. Mark-Oliver Rödel, anche lui del Museum für Naturkunde di Berlino, conclude: «Questa scoperta sottolinea ulteriormente l’unicità delll’hotspot della biodiversità dell’Africa Occidentale. Spero che la nuova famiglia può essere utile in futuro per gli sforzi per proteggere queste foreste, non solo per le rane».