Impatti su un mercato da miliardi di dollari all'anno
Nuovi standard di qualità internazionali per erbe aromatiche e spezie
[12 Febbraio 2014]
E’ stata lanciata un’iniziativa internazionale per elaborare standard di qualità per importanti spezie e erbe aromatiche, che hanno un mercato mondiale per miliardi di dollari all’anno. La Fao sottolinea che ««Il settore conosce da diversi decenni un’espansione rapida, grazie all’esplosione della domanda delle economie in pieno sviluppo dell’Asia ed altrove ed all’accresciuta presa di coscienza dei benefici per la salute e del valore culinario delle spezie e delle erbe aromatiche».
Secondo la pubblicazione Fao “Spices and Herbs for Home and Market” «Esistono una cinquantina di spezie ed erbe aromatiche che svolgono un ruolo importante nel commercio mondiale, ma ci sono anche altre numerose colture di spezie ed erbe aromatiche che si stanno espandendo e che hanno un buon ritorno economico per i piccoli agricoltori».
Le piante utilizzate come spezie e aromi forniscono semi e frutti, foglie e steli e germogli, radici e rizomi, scorza e resine e tutti questi prodotti possono essere commercializzati sotto diverse forme. Ognuno di questi prodotti può essere venduto sia fresco che congelato, seccato o molito, distillato in oli o estratto con l’aiuto di solventi e trasformato in oleoresine. Con una gamma così diversificata di sottoprodotti e di utilizzi, l’esplosione della domanda internazionale, accompagnata dall’espansione delle zone di produzione, è chiaro che c’è bisogno di standard internazionali. Mentre esistono già per alcune spezie ed erbe aromatiche, nessun organismo internazionale fornisce delle specifiche norme di qualità per un prodotto e armonizzate per le spezie e le erbe culinarie vendute in grani interi o macinati.
Tenuto conto della crescita del settore e della gamma estremamente diversificata dei prodotti commercializzati, la Codex Alimentarius Commission, l’organismo internazionale che fissa gli standard alimentari, nel 2013 ha istituito il Committee on Spices and Culinary Herbs (Ccsch) che ha organizzato dall’11 al 14 febbraio il suo primo meeting a Cochin, nello Stato meridionale indiano del Kerala.
Il Ccsch, che ha sede in India, è incaricato di promuovere standard di qualità internazionali per molte specie di spezie e di erbe culinarie di grande importanza.
Ren Wang, vice-direttore generale del Dipartimento agricoltura e protezione dei consumatori della Fa, ha detto che «Pel l’elaborazione di questi standard, il Codex intende contribuire alla sicurezza, alla qualità ed alle pratiche leali del commercio delle spezie e delle erbe aromatiche. Quando saranno stabilite norme chiare, riconosciute a livello internazionale, i consumatori potranno essere certi della sicurezza sanitaria e della qualità delle spezie e delle erbe aromatiche che acquisteranno. Gli importatori saranno certi che le spezie e le erbe aromatiche che ordineranno e che saranno loro fornite corrispondano davvero salle specifiche del Codex. Infine, cosa che potrebbe essere la più importante, i milioni di piccoli agricoltori che coltivano le spezie le erbe aromatiche per guadagnarsi da vivere avranno un’idea più chiara di quel che conviene coltivare e della qualità da ottenere».
Il Codex, realizzato nel 1963 da Fao e Organizzazione mondiale della sanità (Oms) mette a punto norme alimentari, linee guida e standard di utilizzo internazionali ed armonizzati che puntano a proteggere la salute dei consumatori e ad assicurare la concorrenza leale nel commercio degli alimenti. La Codex Alimentarius Commission, con le sue norme l’igiene, i contaminanti ed i residui di pesticidi, contribuisce già e regolamentare la sicurezza sanitaria di numerosi prodotti a base di erbe aromatiche e spezie, così come viene fatto per ogni altra derrata alimentare. La Fao evidenzia che «La creazione del nuovo comitato si inscrive in uno sforzo continuo mirante a stabilire degli standard di qualità applicabili a livello internazionale per numerose spezie ed erbe aromatiche di importanza mondiale, come il pepe nero, la vaniglia, la noce moscata, o il rosmarino, il timo e il basilico».