E' la più grossa isola pest-free al mondo
Miracolo a Macquarie: eradicati tutti i ratti, i topi e i conigli infestanti [FOTOGALLERY]
[11 Aprile 2014]
Il progetto per eradicare conigli, ratti e topi da Macquarie Island è riuscito e l’isola australiana, dopo 100 anni, è stata dichiarata free-pest, cioè libera da animali invasivi introdotti dall’uomo. Un successo che verrà celebrato il 12 aprile dalla Parliament House a Hobart, il Parlamento della Tasmania, di cui l’isola fa parte, con l’iniziativa “ Miracle on Macca”, come chiamano gli australiano Macquarie.
Il 12 aprile ad Hobart ci sarà anche Keith Springer, Macquarie Isola Pest Eradication Project Manager, che ha detto: «Beh, è stato un lungo e impegnativo cammino , ma dopo 8 anni , molti ostacoli, lezioni apprese lungo la strada ed alcuni team dedicati che hanno fatto un sacco di lavoro duro ( soprattutto i team di caccia sull’isola, che ha percorso poco meno di 92.000 Km per le attività di ricerca negli ultimi tre anni) , l’eliminazione di conigli , ratti delle navi e topi delle case da Macquarie Island è stata dichiarata successo» .
Il progetto per eradicare i roditori alloctoni da Macquarie ha dato un risultato davvero eccezionale a livello mondiale per la salvaguardia degli ambienti insulari dalle specie invasive introdotte .
Il ministro dell’ambiente della Tasmania, il liberaldemocratico Matthew Groom, ha confermato che un programma di monitoraggio rigoroso non ha rilevato su “Macca” un coniglio, un ratto o un topo in più da due anni: «Il programma di eradicazione è il più grande del mondo in un’isola per queste tre specie infestanti ed è stato un successo senza precedenti. Nel 2007, i governi australiano e della Tasmania avevano annunciato che avrebbero finanziato congiuntamente il progetto da 25 milioni di dollari per sradicare conigli, ratti e topi dall’isola dichiarata Patrimonio dell’Umanità. L’Australia può essere giustamente molto orgogliosa di questo risultato eccezionale. E’ emozionante vedere un ecosistema che ha subito un notevole degrado a causa di specie infestanti per più di 100 anni, prendere con decisione la strada della ripresa. L’eradicazione dei parassiti è costosa, in quanto richiede la rimozione fino all’ultimo individuo di una specie, ma nel lungo periodo è molto più conveniente che il ricorso al controllo dei parassiti».
Non si è trattato di un’impresa da poco: Macquarie si estende su 12.785 ettari, è spersa nell’Oceano sub-antartico, a 1.500 chilometri a sud est della Tasmania, e lavorare in un ambiente così remoto e con condizioni meteorologiche estreme ha presentato incredibili sfide logistiche.
Groom, che non ha un gran merito nella riuscita del progetto, visto che è fresco di nomina come ministro dell’ambiente e che non appartiene ad un partito noto per il suo ambientalismo, ha comunque sottolineato che «E’ stata richiesta una pianificazione meticolosa per rispondere a queste sfide e per minimizzare l’impatto sulle specie non bersaglio. Il successo del progetto è stata un’impresa incredibile della perseveranza e della dedizione da parte dei cacciatori e degli addestratori di cani del Tasmania Parks and Wildlife Service. Hanno perlustrato l’isola intensamente, a piedi per 90.000 Km, più di due volte la circonferenza della Terra, nei loro sforzi per individuare eventuali singoli parassiti sopravvissuti. Mentre ci potrebbe volere un decennio o più all’ecosistema dell’isola per raggiungere l’equilibrio dopo l’eradicazione delle specie infestanti, ci sono già significativi segnali di ripresa in termini di vegetazione e di specie di uccelli. Ci si aspetta che fino a 24 specie di uccelli potranno beneficiare del progetto di eradicazione ed i segnali di un maggior successo riproduttivo di alcune specie sono incoraggianti».
L’esperienza di eradicazione di diverse specie invasive a “Macca” sarà importante anche per le altre isole, comprese quelle italiane, infatti le misure di biosicurezza di tutto il trasporto di esche avvelenate, delle attrezzature necessarie e degli uomini e donne che hanno battuto palmo a palmo l’isola sono stati costantemente migliorati con un programma congiunto tra l’Australian Antarctic Division e Parks and Wildlife Service che ora servirà da modello per altre isole “difficili”.