La differenza tra società dispotiche e egalitarie esiste anche in natura
Anche i macachi si consolano come noi nel momento del bisogno
Ma quelli “progressisti” sono empatici, quelli “autoritari” no. I risultati di uno studio italiano
[17 Aprile 2014]
Lo studio “Exploring The Evolutionary Foundations Of Empathy: Consolation In Monkeys”, pubblicato su “Evolution and Human Behavior” dimostra che «la consolazione spontanea non è prerogativa delle grandi antropomorfe o dell’uomo», come scimpanzé e bonobo, e che «la capacità di consolare è presente anche nei macachi, gruppo di primati che condivide con l’uomo un antenato comune vecchio circa 25 milioni di anni. La consolazione è quindi una capacità antica, anche se non tutte le specie di macachi hanno la possibilità di esprimerla e infatti, tra le specie studiate finora, quella che ha mostrato capacità empatiche è anche la più “tollerante”».
Lo studio è prettamente italiano (e toscano), essendo redatto da un team italiano guidato da Elisabetta Palagi (università di Pisa e CNR di Roma) e da Roscoe Stanyon (università di Firenze) e al quale hanno partecipato anche Stefania dall’Olio (laboratorio di antropologia del dipartimento di biologia dell’università di Firenze) ed Elisa Demuru (Museo di storia naturale dell’università di Pisa e Dipartimento di bioscienze dell’università di Parma).
La Palagi spiega che «nel mondo delle scimmie “tolleranza” vuol dire bassi livelli di aggressione, scarsa importanza del rango gerarchico a favore dell’amicizia, alti livelli di gioco anche tra adulti e frequente uso di segnali e comportamenti pacificatori».
I ricercatori toscani hanno confrontato due specie di macachi, Macaca fuscata e Macaca tonkeana, il primo dei quali vive in una a società dispotica e il secondo in una società tra le più egalitarie e tolleranti ed le analisi condotte con le stesse tecniche e dagli stessi osservatori hanno evidenziato «Un elevato livello di capacità consolatorie nel macaco di Tonkean a differenza della specie despotica che non mostrava affatto questo comportamento. Dopo un’aggressione, il consolatore si avvicinava spontaneamente alla vittima e la confortava con contatti amichevoli come abbracci, carezze e baci. I contatti corporei riducevano lo stress nella vittima che migliorava così il proprio stato emotivo. Le femmine, in particolare, mostravano elevati segnali di ansia dopo un’aggressione e, non a caso, erano proprio quelle consolate di più da tutti i membri del gruppo».
I ricercatori concludono: «I risultati dello studio suggeriscono che per comprendere l’evoluzione di un fenomeno complesso, come quello dell’empatia, è necessario studiare specie diverse caratterizzate da simili capacità cognitive ma da differenti strategie sociali. I macachi ci insegnano quindi che empatia e tolleranza sono fenomeni inscindibili e che, come tali, vanno studiati insieme».