Eccezionale: le orche imparano a parlare nuovi dialetti stranieri
[22 Aprile 2014]
Nello studio “Evidence for vocal learning in juvenile male killer whales, Orcinus orca, from an adventitious cross-socializing experiment” pubblicato su Esperimental Biology, Jessica L. Crance e Ann E. Bowles dell’Hubbs-SeaWorld Research Institute (Hswri) e Alan Garver del SeaWorld San Diego, forniscono le prove che le orche (Orcinus orca) apprendono i loro dialetti.
Infatti lo studio dimostra i giovani maschi di orche sono in grado di imparare un nuovo “linguaggio” e nuovi richiami se il loro gruppo sociale subisce una mutazione. Il team statunitense spiega che «le orche hanno repertori vocali che gli scienziati chiamano ‘dialetti’ perché sono composti da richiami unici a particolari gruppi sociali». Scoprire come questi cetacei sviluppano questi dialetti non è possibile in natura a causa dei problemi di inseguire un branco di orche per registrare la vocalizzazione di ogni singolo individuo ed il loro comportamento durante tempi molto prolungati nei quali avvengono interazioni tra diverse popolazioni e tra singoli individui e branchi.
Lo studio dell’Hswri ha approfittato dell’ambiente unico dell’acquario SeaWorld che è stato equipaggiato con il video multicanale e otto idrofoni. Un ambiente ha permesso ai ricercatori di registrare e analizzare i richiami effettuati dai singoli cetacei durante un periodo di 5 anni.
La Bowles, del programma bioacustica dellHswri e leader del team, ha lavorato con le orche del SeaWorld San Diego per studiare i cambiamenti nel comportamento vocale e nell’associazione sociale utilizzando una condizione sperimentale unica: l’esposizione a più di un dialetto di Orcinus orca. La Bowles ha studiato 6 orche, 4 delle quali condividevano un dialetto comune del lignaggio islandese, compresa la femmina dominante, suo figlio e un giovane maschio. Altri due adulti, un maschio e una femmina, parlavano dialetti diversi. Il team di ricercatori ha analizzato i singoli repertori dei richiami ed i raggruppamenti sociali delle orche per due periodi. Per ogni coppia di cetacei il team ha confrontato la sovrapposizione del repertorio con una misura di associazione: la percentuale di tempo che sceglievano di nuotare insieme. Nel secondo periodo, i cambiamenti nella popolazione studiata (compreso un nuovo cucciolo nato dalla femmina dominante) hanno determinato un cambiamento sociale accidentale nell’esperimento. Dopo queste modifiche sociali il precedente figlio della femmina dominante e il suo giovane compagno hanno iniziato a frequentare di più il maschio adulto proveniente da un altro lignaggio ed il cui dialetto era diverso dal loro.
La Bowles ha così scoperto che «Entro la fine del secondo periodo di studio, entrambi i giovani usavano richiami dal dialetto del maschio più anziano che erano nuovi per loro. Il “‘dialetto’ del maschio adulto era unico. Non sappiamo come abbiano acquisito i suoi richiami unici, ma in base alle nostre osservazioni possiamo dire che i giovani devono averli acquisiti attraverso l’apprendimento piuttosto che, diciamo, per una questione di genetica».
La ricerca ha anche dimostrato che i giovani maschi “islandesi” hanno acquisito la capacità di “parlare” il nuovo dialetto dopo che hanno cominciato ad accompagnarsi al maschio “straniero”, cosa che fa pensare che l’apprendimento sia stato stimolata dal cambiamento sociale. Il prossimo passo dei ricercatori sarà quello di valutare se altri classi di sesso ed età possano modificare il loro dialetto in relazione ai mutati rapporti di associazione e la Bowles avverte: «Sinceramente, stiamo solo facendo i primi passi nella comprensione di come i singoli cetacei apprendono e quel che imparano nelle varie fasi della loro vita».
Lo studio ha implicazioni più profonde: capire se la composizione sociale modifica i dialetti delle orche getta una luce importante su come interagiscono le popolazioni selvatiche di cetacei. Gli scienziati ancora non sanno se e come le diverse popolazioni di orche possono fondersi e questo studio fornisce gli indizi che i maschi possano imparare a parlare un dialetto straniero e ad unirsi ad altri branchi.
Come si è visto l’interruttore di questo comportamento sembra essersi acceso quando la madre di uno dei due giovani maschi a dato alla luce un altro cucciolo. Fino ad allora, il primo figlio aveva trascorso la maggior parte del suo tempo con la madre ed aveva imparato il suo dialetto, ma quando la madre si è presa cura solo del nuovo arrivato il giovane ha cominciato a frequentare il maschio anziano straniero, seguito dal suo amico. La Bowles sorride quando ricorda: «Sembrava un film adolescenziale. E i giovani non avrebbero potuto prendere conoscenza della sequenza dei suoni da chiunque altro perché il maschio più anziano aveva alcune richiami insolite. Tende a ripetere nuovamente gli elementi, il che non è tipico, e la nostra ipotesi è che il suo dialetto sia stato modellato in una certa misura dal fatto che ha vissuto per lungo tempo con i delfini».
Così, quando i due giovani maschi di orca ha iniziato ad usare la stessa collezione idiosincratica di suoni si è capito che volevano dimostrare la loro nuova alleanza, la Bowles si è convinta che i giovani avevano imparato il dialetto del loro mentore ed ora dice che è possibile che le orche dell’acquario di San Diego potrebbero insegnarci molte cose su come si sono evoluti i dialetti umani: «Abbiamo un animale che sta cominciando a sembrare un buon modello».