Federparchi scrive al ministro dell'ambiente Galletti
Parchi nazionali a un passo dalla paralisi
Mancate nomine dei 20 direttivi. Sollecitate le cariche tutte a titolo di volontariato
[23 Aprile 2014]
Il presidente di Federparchi – Europarc Italia, Giampiero Sammuri (Nella foto), ha scritto al ministro dell’ambiente Gianluca Galletti per sollecitare le nomine dei direttivi di 20 parchi nazionali (compreso quello di cui è presidente, il Parco nazionale dell’Arcipelago Toscano) dove l’operatività sarà presto minata dai ritardi nell’individuare gli otto consiglieri espressione del Ministero e delle comunità.
Ecco il testo della lettera:
Egregio signor ministro, in attesa di poterla incontrare per illustrarle in maniera più organica la situazione e le necessità delle aree protette italiane, mi permetto di anticipare un tema che rischia di paralizzare la gestione dei parchi nazionali. Mi riferisco alla nomina dei consigli direttivi. II Ministero che lei presiede negli ultimi anni ha lodevolmente chiuso le gestione commissariali e I’ultimo atto in tal senso è stato proprio da lei emanato con la nomina del presidente del Parco d’Abruzzo, Lazio e Molise.
Per quanta riguarda invece la situazione dei consigli direttivi la situazione è drammatica: su 23 parchi nazionali solo 3 hanno i consigli in carica; negli altri 20 opera il solo presidente, in alcuni casi da oltre 3 anni. In base al DPR 73/2013 nel giro di pochi mesi (tra giugno e agosto) tutti i presidenti dei parchi nazionali italiani perderanno la possibilità di operare con i poteri del consiglio e anche atti ordinari come una variazione di bilancio saranno impossibili per gli Enti Parco.
Attraverso il citato decreto 73/2013, i consigli dei parchi nazionali sana stati ridotti a 8 membri nominati dal Ministero dell’Ambiente dei quali: 4 designati dalla Comunità del Parco e 4 nominati in rappresentanza, rispettivamente, dei Ministeri dell’ambiente, delle politiche agricole, dell’Ispra e delle associazioni ambientaliste. II Decreto 73 è stato emanato nell’aprile 2013 e, nonostante precise scadenze, fino a ora non è stato individuato un solo consiglio direttivo dei parchi nazionali.
Considerato che, per l’operatività dell’organo, è sufficiente che almeno 4 consiglieri siano nominati, a un anno di distanza, è veramente incomprensibile perché non siano stati ancora individuati almeno i quattro di competenza del Ministero e che non richiedono la designazione della Comunità del Parco. Ancora meno comprensibile è il perché, laddove le Comunità del Parco hanno designato i propri membri, non si sia proceduto alla loro nomina. Una Comunità ha designato i membri di competenza sin dal luglio 2013, 7 Comunità entro dicembre 2013 e altre 5 da febbraio 2014 a oggi; 7 Comunità hanno le nomine in itinere.
Pur comprendendo che nel frattempo c’è stato I’avvicendamento del Ministro, crediamo che non si possa aspettare oltre. Oltretutto non stiamo parlando delle nomine dei vertici delle grandi aziende pubbliche (che peraltro questo governo ha dimostrato di saper fare molto velocemente); in questa caso si tratta di persone che vanno a svolgere volontariato (la carica di consigliere è gratuita) e che sono indispensabili per la funzionalità dell’ente. Confidando di poterla incontrare quanta prima voglia gradire i miei più cordiali saluti.
Giampiero Sammuri, presidente di Federparchi – Europarc Italia