L’incredibile anemone gigante che si mangia un cormorano [FOTOGALLERY]
[8 Maggio 2014]
Quando pensiamo a un anemone ci viene in mente una creature aliena e urticante ma pacifica, mangiatrici di plancton ed ospitali rifugi dei pesci pagliaccio resi famosi dal cartoon “Alla ricerca di Nemo”, ma quella scoperta da un team di ricercatrici statunitensi e pubblicata su Marine Ornithology – con il titolo “Giant Green Anemones consume seabird nestlings on the Oregon coast” – è tutta un’altra storia.
E’ raro che gli invertebrati marini, con l’eccezione conosciuta dei polpi, predino uccelli marini, ma Lisa Sheffield Guy (University of Washington/Joint Institute for the Study of the Atmosphere and Ocean), Lisa Bullis Habecker (Haystack Rock Awareness Program), e Gretel Oxwang (Fish and Wildlife Service, Oregon Coast NWR Complex), mentre studiavano la zona intertidale rocciosa della Haystack Rock a Cannon Beach, nell’Oregon, si sono imbattute in qualcosa di veramente eccezionale: un’anemone gigante verde (Anthopleura xanthogrammica) che stava mangiando un piccolo cormorano (Phalacrocorax sp.). Le ricercatrici hanno anche effettuato osservazioni meno dettagliate che riguardano il consumo da parte degli anemoni di nidiacei di gabbiano (Larus spp.).
Il cormorano pelagico (Phalacrocorax pelagicus) e il cormorano di Brandt (Phalacrocorax penicillatus) nidificano in piccoli gruppi sulle rocce di Haystack Rock ed in altri scogli vicini, l’anemone gigante verde è un invertebrato intertidale ampiamente diffuso e comune in quest’area e le sue prede comprendono piccoli pesci, crostacei e molluschi staccati dalla scogliera, che punge e immobilizza con i nematocisti dei suoi tentacoli e poi li consuma.
Le ricercatrici scrivono che «non è noto se il pulcino fosse vivo o morto quando è stato inghiottito dall’anemone. E’ possibile che un predatore come l’aquila di mare testa bianca Haliaeetus leucocephalus abbia perso il pulcino o che sia stato eliminato dal nido durante un evento di disturbo. Il disturbo delle colonie di uccelli marini lungo la costa dell’Oregon è aumentato negli ultimi dieci anni e i predatori aerei disturbano gli uccelli marini a Haystack Rock di giorno durante la stagione di nidificazione».
Dato che era nelle prime fasi di crescita del piumaggio, il pulcino era troppo giovane per per poter essere identificato dal piumaggio. Quando escono dall’uovo i pulcini di cormorano sono implumi e di solito hanno il piumino 10 giorni dopo la schiusa. Ma dalle caratteristiche fisiche le ricercatrici non sono riuscite a capire a quale delle due specie di cormorani appartenesse lo sfortunato piccolo mangiato dall’anemone, sottolineano però che «il pulcino era in uno stato di rigor mortis, senza decadimento evidente o evidenza di scavenging. Studi controllati hanno dimostrato che il rigor mortis nelle anatre e nei picchi avviene 1,0 – 1,5 ore post mortem ed è largamente assente dopo 32 ore, indicando che questo uccello era probabilmente morto da non più di due giorni. La mancanza di prove di scavenging da parte sia animali marini o terrestri, come i granchi di Dungeness Metacarcinus magister o gabbiani, che sono comunemente osservati in quest’area, è forse più indicativa di un breve periodo di tempo dopo la cattura». Purtroppo il giorno dopo non è stato possibile fare ulteriori osservazioni perché la pozza di marea si è riempito di sabbia e l’’anemone è stato sepolto.
Un’osservazione analoga era stata fatta all’inizio di luglio del 2003: un pulcino di gabbiano glauco del Pacifico (Larus glaucescens) è caduto dall’Haystack Rock direttamente su una grande Anthopleura xanthogrammica, l’anemone ha inghiottito il pulcino, lasciando fuori solo i piedi, ed il piccolo di gabbiano non ha lottato, quindi era probabilmente morto o moribondo al momento dell’ingestione.
Il 31 agosto 2007 lo stesso team di ricercatrici ha osservato un anemone che stava mangiando una zampa di gabbiano staccata, dimostrando che «anche i resti scartati degli di uccelli marini forniscono una fonte di cibo per gli invertebrati marini. Queste osservazioni indipendenti che coprono 10 anni nello stesso luogo indicano che il consumo diretto da parte degli invertebrati intercotidali di nidiacei di uccelli marini caduti in basso dai nidi non può essere un evento raro».
L’impatto dei materiali organici che cadono dalle colonie di uccelli marini nei circostanti habitat intertidali rocciosi è ben documentato ed il guano degli uccelli marini aggiunge sostanze nutritive all’ambiente circostante, alterando la produzione primaria, il che a sua volta influisce sugli erbivori e, infine, sui carnivori. Gli scarti di pesce, le uova e le carcasse di pulcini forniscono anche un input stagionale di nutrienti alle aree marine e terrestri intorno alle colonie di uccelli marini, il che ha un effetto indiretto sui carnivori intertidali. Ma le tre ricercatrici concludendo fanno notare che «in questo caso, però, abbiamo osservato l’alimentazione di un consumatore secondario (anemone) direttamente su un giovane consumatore terziario (cormorano)».