La Chiesa italiana è più ecologica. Rapporto Cesab: «Cresce la cultura green nelle parrocchie»
Il 45% degli intervistati dichiara di inserire nelle omelie “spesso” questioni legate all’ecologia
[14 Maggio 2014]
Sarà per Papa Francesco che si fa fotografare con le magliette anti-fracking e No-Monsanto, ma in seno alla Chiesa «rispetto al passato cresce la sensibilità ambientale dei parroci», anche se «la percentuale di chiese con sistemi di efficienza energetica resta ancora molto bassa. Infatti se da un lato il 45% degli intervistati dichiara di inserire nelle omelie “spesso” o addirittura “molto spesso” questioni legate all’ecologia, dall’altro lato solo il 6% delle parrocchie prese in esame produce energia pulita».
E’ quanto emerge dalla ricerca “Chiesaecologica”, condotta dal Centro di ricerche in scienze ambientali e biotecnologie (Cesab), promossa in collaborazione con l’Ateneo Pontificio Regina Apostolorum , l’università Lumsa e il Vicariato di Roma, e presentata oggi al convegno “Comunicazione sociale e mass media: il caso della comunicazione ambientale presso le parrocchie romane“.
Il Cesab sottolinea che «nelle attività pastorali il benessere del Pianeta ricopre quindi un ruolo importante, soprattutto durante le omelie, la pastorale o la catechesi. Tuttavia gli approfondimenti sull’ecologia sono, ad oggi, ancora pochi. Il 39% del campione dichiara di non organizzarne mai, il 28% lo fa raramente, mentre circa un terzo delle parrocchie organizza di frequente momenti di educazione ambientale».
Tra i temi più discussi nelle parrocchie italiane ci sono: l’inquinamento globale, l’efficienza energetica e le responsabilità dell’uomo. Invece, per quanto riguarda lo sviluppo di politiche ambientali, «il 76% del campione dichiara di usare lampade a risparmio energetico, il 6% si è impegnato nello sviluppo di sistemi di efficienza energetica, mentre il restante 18% ammette di non aver ancora avviato nessuna attività ecosostenibile, sia per mancanza di fondi sia perché ignaro dei benefici e delle reali opportunità offerte dalle nuove politiche energetiche».
Lo studio è iniziato nell’ottobre 2013 ed è sostenuto anche da Metaenergia, il cui direttore comunicazione e relazioni istituzionali, Roberto Minerdo, ha sottolineato che si tratta del «primo studio a livello internazionale sulla diffusione dei concetti relativi all’ecologia e alla sostenibilità ambientale nelle parrocchie e negli istituti religiosi, realizzato con l’obiettivo di sensibilizzare il mondo ecclesiastico all’adeguamento delle strutture dal punto di vista dell’efficienza energetica». Metaenergia, a sostegno dell’iniziativa ha anche realizzato degli studi di fattibilità su 4 strutture ecclesiastiche per valutare quali interventi realizzare per migliorarne prestazioni energetiche, consumi e impatti ambientali.
Secondo Ercole Amato, presidente del Cesab, «i dati della ricerca sono incoraggianti perché l’interesse che abbiamo riscontrato da parte degli intervistati ci conduce a riflettere sull’esigenza di rafforzare la presenza delle istituzioni scientifiche al fianco degli operatori religiosi che nella società rappresentano la difesa dei valori cristiani. Si tratta di operatori che, svolgendo una funzione tutt’altro che tecnica, hanno bisogno di chi possa offrire loro, in modo affidabile e autorevole, tutta l’assistenza che meritano nello scegliere le migliori soluzioni nel campo ambientale»,